Capitolo 4: Silenzio

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Come programmato, all' alba mi trovavo davanti le porte del cancello in groppa al mio cavallo mentre aspettavo l'arrivo di Alan.Finalmente dopo una mezz'ora arrivò anche lui, sinceramente stavo iniziando a pensare che non sarebbe venuto più per paura.

-Scusa per il ritardo,non sono abituato ad alzarmi così presto la mattina- mi disse mentre si avvicinava a me,

-Fa niente, recupereremo il tempo che abbiamo perso durante il viaggio, hai tutto ciò che ti serve?- gli chiesi mentre pensavo a cosa avremmo potuto fare per guadagnare del tempo.

-Si- mi rispose sbadigliando

-Bene,allora partiamo- non potevamo permetterci di perdere altro tempo.

Ci dirigemmo verso le porte del cancello, una volta arrivati lì feci un cenno con la mano al cavaliere che si occupava di controllare chi uscisse o entrasse nel regno di Phiria, lui diede ordine di libero passaggio così io e Alan continuammo a camminare verso la fine della barriera.

-Quindi è questa la barriera che ci protegge, affascinante- disse mentre ci fermammo al confine

-Una volta superata ci saranno diversi pericoli da affrontare, perciò se vuoi tirarti indietro questo è il momento per farlo- gli dissi io, non volevo portarmi un peso dietro e soprattutto non volevo perdere altro tempo, per quanto avrei preferito che fosse solo un brutto scherzo purtroppo era la realtà.

-Non mi tirerò indietro, ho un compito da portare a termine- mi disse guardandomi .

Non risposi bensì feci cenno al mio cavallo muovendo le redini e lui iniziò a camminare, dopo tanto tempo ero di nuovo fuori dalla barriera e devo dire che un po' mi mancava ma allo stesso tempo mi vennero in ricordo tutte le missioni che avevo affrontato qui fuori e di conseguenza le tragedie che avevo visto e che di certo non mi erano mancate.

Ormai il regno di Phiria si faceva sempre più distante alle nostra spalle, mentre noi ci dirigevano verso un piccolo villaggio dato che stava arrivando la notte. Ciò che mi si parò davanti agli occhi non era la stessa immagine che avevo lasciato tempo fa. Le case del piccolo villaggio erano distrutte e desolate, la natura si stava riprendendo il suo territorio e ciò che rimaneva di quel posto erano solo degli scheletri che un tempo erano case.

-Cos'è successo a questo posto, c'è così tanto silenzio da far venire i brividi- mi disse Alan mentre era impaurito da ciò che vedeva anche se lo nascondeva.

-L'ultima volta che sono stata qui, non era ridotto in questo modo- presi un bel respiro mentre cercavo di osservare il perimetro accertandomi che non ci fosse nessun pericolo -Un tempo era un adorabile villaggio di agricoltori, le strade erano piene di ragazzini che giocavano e si respirava un'aria di tranquillità e pace. La musica del flauto inondava i cittadini che non perdevano un solo secondo per accogliere i viaggiatori, dando loro cibo e riparo- feci una piccola pausa e scesi dal cavallo -Adesso l'unica cosa rimasta è il silenzio, il silenzio delle anime che hanno vissuto qui e che ora guardano la loro casa distrutta. Cerca di fare l'abitudine ha questi scenari perché ne vedremo molti e soprattutto abituati al silenzio perché da qui in poi sarà l'unica cosa che udirai- sapevo che i villaggi fuori dalle barriere non sarebbero durati a lungo, ma la cosa che mi faceva più rabbia era sapere che mi avevano accolto e mi avevano dato del cibo festeggiando l'arrivo di un ospite e ora l'unica che resta di questo posto sono le macerie. Sapevo già cosa fosse successo a quel posto, era come se riuscissi a sentire gli spiriti dei cittadini che vivevano lì, sentivo la loro trsistezza, la loro rabbia.

-Alan trova un piccolo riparo per la notte, io mi assicuro che il perimetro sia sicuro e prenderò la legna per il fuoco- dissi mentre mi allontanavo, avevo bisogno di riorganizzare i miei pensieri.

Era ormai buio e il gelo iniziava a farsi sentire, fortunatamente avevamo acceso un piccolo falò che ci riscaldava. Alan non aveva proferito parola e mi faceva strano vederlo così silenzioso, ma dopotutto come biasimarlo nessuno conosce i veri orrori fuori dalle barriere se non le persone che li hanno vissuti.

-Perchè il re ti affidava sempre missioni qui fuori, è pericoloso e mette i brividi- mi chiese di punto in bianco e dato che non avevo niente di meglio da fare decisi di rispondere.

-Quando finimmo il corso di addestramento ognuno di noi venne affidato a un settore specifico, tu sei stato affidato al settore della sicurezza, molti vennero nominati guardie reali. Io ero ribelle e non stavo sotto le regole di nessuno e proprio per questo agli esami finali non mi fecero passare. Così il re decise di affidarmi tutte le missioni pericolose che si svolgevano fuori dalla barriera, per non affidarli a i cavalieri sapendo che andavano contro la morte. Li affidava a me, non gli servivo e non era una parte fondamentale del suo corpo di guardia- risposi mentre guardavo le stelle e mi godevo la visuale.

-Quindi in poche parole ti usava perché non gli servivi e nel caso fossi morta non sarebbe importato a nessuno- mi disse con curiosità e dispiacere, sono sicura che provava pena per me,

-Praticamente si, è giunto il momento di dormire, domani dovremo affrontare un lungo tragitto- gli dissi, così Alan si sistemò e si mise a dormire

Io invece non riuscendo a prendere sonno rimasi a guardare le stelle fin quando non collassai per la stanchezza.

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