Dana si trasferisce insieme a suo fratello gemello Adam nella città dove sono cresciuti, in Lipsia, ma non sa che lì ad aspettarla troverà una magnifica sorpresa che cambierà per sempre la sua vita...
Detto ciò, io e Tom ci vestimmo e scendemmo per fare colazione con il resto del gruppo. Indossammo entrambi una tuta grigia e una maglietta bianca. Quando ci sedemmo, uno a fianco all'tra, ovviamente, tutti ci fissavano male e in silenzio, così decisi di rompere io il ghiaccio.
Dana:"quindi? Che vi guardate?"
Adam:"niente... Ti ricordi che oggi arriva Hanna?"
Dana:"COSA?! OGGI? QUANDO!?" Sbottai alzandomi di colpo dal tavolo. Cazzo non me lo ricordavo proprio. Hanna mi mancava molto, e poi, dovevamo aggiornaci. Avevo molte cose da raccontarle.
Adam:" il suo volo termina alle 16:00. Questa sera vogliamo andare a ballare tutti insieme dopo aver recuperato anche lei?"
Tom:"Certo, ho bisogno di alcol, voglio ubriacarmi."
Bill:"ma che novità! Comunque ci sto." Gus:anche io e George."
George:"tu vieni Evy?" Chiese George riferendosi alla fidanzata.
Evelyn:"certo! Ti pare che mi salto una delle ultime serate che passo qui a New York?"
Adam:"e tu Dana? Tu vieni?" Guardai incerta mio fratello, mi presi un paio di secondi per riflettere. L'ultima serata mi aveva un po' scossa, portavo ancora il segno del pugno che Jake mi aveva tirato. Dana:"non lo so.." risposi un po' triste.
Tom:"che hai?"
Dana:"andremo al paradise club?"
Tutti risposero di si in coro. Dana:"lui lavora là Tom. Io non voglio vederlo. Non voglio che lui mi faccia del male, di nuovo."
L'umore di tutti si abbassò, mi sentivo in colpa per questo, ma non volevo provocare un'altra rissa.
Tom:"cazzo Dana scherzi? Non ti torcerà un capello. Io non lo permetterò. Quel figlio di puttana doveva restare dietro le sbarre, pervertito di merda."
Disse Tom. Sembrava proprio arrabbiato nei confronti di Jake. Ma infondo, come darli torto.
Adam:"aspetta!? Che cazzo? L'ultima volta in che senso? È ancora vivo quel bastardo? Non lo avevano arrestato per possesso d'arma da fuoco o cose simili?" Adam ricordava bene cosa mi fece passare, lo aveva sempre odiato.
Dana:"senti Adam, oramai e acqua passata, io sto bene e questa sera staremo bene. Non agitarti." Dissi per poi alzarmi di colpo dal tavolo e salire di corsa le scale. Arrivata in camera mi sdraiai sul letto a rispondere ai messaggi. Tra questi c'era un messaggio della mia mamma. "Ciao Dana! Mancate tanto a me e papà! Date un bacione ai ragazzi e alla zia Simon." ... Mi mancava anche lei, ma non sarei tornata mai e poi mai a Roma. Il mio posto era qui. Risposi ad altri messaggi da vecchi amici e aspettai che Tom rientrasse in camera così da poter parlare con lui e chiedere la sua opinione per quanto riguardava l'outfit che avrei indossato la sera stessa. Alla fine insieme giungemmo ad un compromesso.
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Era semplice. La minigonna in jeans di von Dutch riprendeva la scritta rossa della maglia nera. Aggiunsi un paio di stivali neri con tacco a spillo molto alto che slanciavano la mia figura esile. Lo indossai già da subito per andare a prendere Hanna in aeroporto e quando finalmente lei arrivò qui in hotel ci truccammo io, Evelyn e Hanna tutte insieme per la serata. Contornai i miei occhi blu con la stessa matita nera di sempre e aggiunsi del mascara ed un rossetto bordeaux. Il rossetto che mi aveva regalato Tom. Quando io e le ragazze finimmo di prepararci, ognuna di noi tornò in camera, Hanna da Adam, e io andai a vedere a che punto si trovava Tommy.
Dana:"Amore mio!"
Tom:"da cosa proviene tutto questo affetto Dana?"
Dana:"fanculo, per una volta che provo ad essere affettuosa.." borbottai tra me e me.
Tom rise. Che odioso. Mi scrutò dall'alto verso il basso e mentre mi diressi verso la porta finestra per fumare lo sorpresi a fissarmi il culo
Dana:"bello eh?" Dissi per scherzare, lui sorrise maliziosamente e mi seguì in balcone. Dana:"cazzo! Ho finito le sigarette." Tom sbuffò ironicamente e mi diede una delle sue malboro rosse. Preferisco di gran lunga le wiston blu, ma mi sarei accontentata.
