18-Scrivi di...

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*✿❀ ❀✿*

-Io parlerò di te
E scriverò di te
Sui muri, sulla pelle
E tutti i fogli
Che per caso troverò
Ti porterò con me
E parlerò di te
Racconterò di te
A un muro, a un talismano
A una ragazza
Che per caso ascolterà
E si innamorerà

Il solito stupido, Franco Ricciardi.-

Magnolia

Cinque anni fa

Mia nonna dice sempre che, nella vita, la paura è un qualcosa di superfluo. Insomma, secondo il suo più onesto parere, Dio ci salverà da tutti i mali, ma questa è un'altra storia.

Cristianità a parte, quello che lei ha sempre cercato di insegnarmi è che esiste sempre una via di fuga.

Un luogo in cui ognuno di noi può sentirsi protetto, al sicuro.

Per lei ci sono stati molti luoghi del genere: la scuola in cui ha insegnato da giovane, la prima casa che hanno acquistato lei e mio nonno e molti altri di cui ha scelto di non raccontarmi.

Il mio posto sicuro, invece, credo sia tra le braccia di Michael.

Proprio così. Non abbiamo bisogno di fare nulla, anche il silenzio è abbastanza eloquente tra noi.

Come ora, per esempio. Volto il capo per guardare Michael affacciato alla finestra, con una sigaretta tra le labbra.

Solitamente fuma in camera, ma, nonostante le mie continue negazioni, ha capito che non sopporto l'odore del fumo.

Faccio finta di sonnecchiare sul suo letto, dopo un...intenso pomeriggio, solo per godermi la vista della sua schiena nuda mentre osserva il tramonto.

Vorrei fotografare questo momento nella mia mente, se fosse possibile.

"Lo vedo che non stai dormendo." mormora d'un tratto, lanciandomi un'occhiata tramite il vetro della finestra.

Spegne la sigaretta sul davanzale e ne getta quel che resta nel cestino sotto la scrivania. Poi torna a guardarmi mentre ridacchio, nonostante stia provando a rimanere seria per non dargli la soddisfazione di avermi beccata.

Eppure, quando le sue labbra sfiorano la punta del mio naso, non riesco a trattenere un enorme sorriso.

"Questo sì che è un ottimo risveglio." lo prendo in giro.

La risata di Michael sembra riempire la stanza, anche se è contenuta. Torna a sdraiarsi sul letto, al mio fianco, e nessun posto al mondo mi sembra più perfetto di questo.

"Avevi l'aria pensierosa, va tutto bene?" Domanda mentre passa un braccio sotto la mia nuca, come a sostenerla.

Ci ritroviamo a fissare il soffitto bianco, su cui sono appiccicati degli stickers che si illuminano al buio, rivelando una galassia.

La nostra piccola galassia.

Sembra un mondo a sé stante, la bolla in cui ci siamo rinchiusi.

"Sì, pensavo a mia nonna." sussurro, rialzando lo sguardo sul volto di Michael.

Si sistema gli occhiali da vista sul naso, mordendosi il labbro inferiore, come se stesse evitando di scoppiare a ridere.

"Pensi a tua nonna dopo il sesso?"

Gli tiro uno schiaffo sul petto, scoppiando a ridere in maniera incontrollata.

"Sei il solito stupido! Pensavo a una cosa che mi dice spesso."

Michael non indaga oltre, sapendo dei piccoli segreti che io e mia nonna teniamo per noi stesse.

Fissando il soffitto, però, mi balena in testa un'idea. Mi torna in mente l'agenda che ho abbandonato sulla scrivania, quella su cui sono scritti tutti i miei pensieri.

Qualcosa di grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora