10 - Lucas il salvatore

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Asaka

Stranamente ero riuscita a dormire abbastanza bene, anche se il sonno pesante non lo recuperavo più; mi vestii in fretta e furia, con una maglietta abbastanza scollata e jeans.

Coprii le occhiaie con del correttore, mi misi il mascara e uscii di casa, addentando un pezzo di pane bianco.

Appena uscii dall'edificio, mi resi conto del buio che governava il cielo, eravamo quasi in inverno ormai, faceva un freddo cane e il sole sorgeva pure tardi. Sospirai e slegai la bici, dirigendomi verso l'università.

Erano passati 6 giorni da quando Atlas era venuto a casa mia e non l'avevo più visto in giro, nemmeno a scuola; non ci badai tanto, anche perché quello stesso pomeriggio avrei dovuto vedere Lily per ripetizioni di fisica. Raggiunta l'università, legai la bici e nel guardarmi intorno, notai che c'era un uomo incappucciato mezzo nascosto dietro un albero. Mi stava fissando. La figura sembrava quasi sfocata, come se fosse solamente un frutto della mia immaginazione. 

≪Ma che...≫ sussurrai, mentre mantenevo il contatto visivo ma una certa ansia cresceva in me. Indietreggiai di un passo, mentre l'adrenalina si mescolava nelle vene, facendomi tremare. Improvvisamente una mano mi toccò la spalla e sobbalzai, quasi urlando.

≪Hey hey hey, tutto okay? Sei pallida≫ Nailah mi sorrise, controllandomi e guardandomi preoccupato. 

≪Sì, sto bene≫ sussurrai, ma appena guardai vicino all'albero, non c'era traccia di nessuno. Guardai lì nei paraggi allarmata, ma c'era solo qualche studente che chiacchierava. Nessuna traccia di quell'uomo. Il cuore cominciò a battere forte, pompando sangue e adrenalina. Che cosa...

≪Asaka, guardami.≫ mi disse, appoggiando le mani sulle mie spalle. 

≪Dimmi cosa c'è≫ disse.

≪Niente, h-ho avuto un calo di pressione≫ dissi, rassicurandolo e sorridendo. Mi guardò sospettoso e poi mi avvolse una spalla, sostenendomi.

≪Ti tengo d'occhio.≫ borbottò, facendomi sorridere. In caffetteria incontrammo Quinn, che ci aspettava, e nel frattempo, parlava con il suo amato Jacob, nonché il ragazzo che le aveva scritto su Instagram qualche giorno fa. 

≪Non li disturbiamo?≫ mi chiese Nailah.

≪Nah, prendiamoci qualcosa da bere nel frattempo.≫ constatai, sorridendo nel vedere Quinn felice. Presi un cappuccino e Nailah pure, così poi raggiungemmo la nostra amica e il suo futuro fidanzato. Ad essere onesta, non mi aveva mai convinto così tanto, lo vedevo sempre saltare da una ragazza all'altra, come se fossimo tutti giocattoli con un corpo con cui giocare.

 Ci avvicinammo alla coppia, mantenendo comunque una certa distanza per lasciare loro la privacy che meritavano. Quinn ci notò e ci fece cenno di raggiungerli. 

≪Jacob, loro sono i miei migliori amici: lui è Nailah, mio amico d'infanzia≫ lui salutò gentilmente e si strinsero la mano. 

≪E lei invece, è la mia migliore amica Asaka≫ disse sorridendo e mi strinse la mano. I miei dubbi  si confermarono nell'esatto momento in cui abbassò lo sguardo sulla mia scollatura.

≪Asaka... è un piacere≫ disse, guardandomi i seni, così in evidente disagio mi coprii con il cappotto, facendolo distrarre e riposando lo sguardo sul mio viso. Lo guardai male. Quinn non sembrò notarlo quindi continuò a parlare. Jacob era castano, lineamenti morbidi e alto, il tipo perfetto per Quinn fisicamente...però qualcosa non mi convinceva. E quel qualcosa era molto evidente.

Rimasi per un attimo perplessa, decifrando il suo sguardo, che dava l'impressione di star nascondendo troppe cose dietro quel faccino da innocente.

≪Quinn, io e Asaka andiamo a lezione, raggiungici appena finite≫ disse facendo un cenno.

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