Capitolo due

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Vado a sedermi dentro perché fa un po' freddo, e ordino un caffè

<<ecco a lei signorina>>

<<grazie >> Mentre assaporo il mio caffè penso a mia mamma un'anima così Pura e gentile mi manca come l'aria non si meritava di morire così io dovevo essere lì con loro. Ma come una bambina capricciosa sono rimasta a casa con mia sorella è stata colpa mia se sono morti non dovevo lasciarli andare da soli... Mia sorella mi ha pregato di andare con loro perché c'era un temporale pazzesco
Voleva essere sicura che ci fosse qualcun'altro con loro ma io.. Io..

<<victoria>>

Con le lacrime che mi scendono alzo la testa quando sento che mi stanno chiamando vedo che è marcèla

<<marcèla ciao finalmente>>

<<mi devi scusare di nuovo dai andiamo così ti riposi un po' sarai molto stanca>>
È una signora su i cinquant'anni è molto bella,mi ricorda molto mia mamma da i  suoi modi di fare.

Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso casa wow penso è una villa grandissima con una piscina ho sempre desiderato una casa così.
Usciamo dalla macchina ed entriamo in casa e vedo una ragazza sul divano con il telefono e un libro in mano ah sta leggendo uno dei miei libri preferiti sarà mia sorella ospitante è mora con i capelli lunghi lisci assomiglia molto a marcèla.

<<hey tu sei Victoria? >>

<<si, sono io tu come ti chiami>>

<<Io mi chiamo Camila>>

<<che bel nome>>

<<cara porta Victoria in giro per casa e portala nella sua stanza>>

<<si mamma, vieni con me>>

Mentre camminiamo penso a quando sia bella questa casa mi fa vedere la sua camera e il bagno poi La mia stanza, è tutta bianca con un scaffale pieno di classici e Romance è bellissima questa stanza

<<ecco victoria questa è la tua camera spero ti piaccia>> mi fa un sorriso e mi lascia da sola.

<<Victoria scendi è pronto>>.

<<si>>

Anche se non ho fame scendo per rispetto.

Dopo aver finito di mangiare ci mettiamo sul divano io e Camila e iniziamo a conoscerci mi ha detto che siamo in classe insieme sono felicissima perché so che c'è qualcuno che conosco almeno.
È sera metto le cuffie e mi addormento
Ore 6:30 suona la sveglia mi tocca svegliarmi oggi e il mio primo giorno di scuola al liceo Alvarez è il liceo più bello e grande di tutta la città
Indosso un paio di cargo e una felpa grigia e le converse bianche scendo per fare colazione con camila, dopo un po' prendiamo gli zaini e marcèla ci accompagna.

Wow è bellissima sembra una scuola americana, in fondo al corridoio appoggiato ad un armadietto vedo un ragazzo alto riccio baciarsi con una ragazza questo ragazzo alza la testa e mi guarda oddio mica si è accorto che li stavo osservando prendo camila ed entriano in classe.

<<victoria stasera vestiti bene che andiamo in un pub>>

<<di già mi vuoi far uscire ahaha >>

<<certo vic>>

<<Va bene hahah>>

Mi vesto ed andiamo <<siamo minorenni possiamo? >>

<<vic tranquilla vengo sempre qui>>

<<ahh va bene >>

Ci sediamo ed ordiamo, fisso camila lei è sempre così bella nemmeno se mi vestissi meglio di lei sarei così bella.

Vedo un ragazzo e mi rendo conto che è il ragazzo di stamattina; chiedo a camila chi sia questo ragazzo dato che lei c'è da più tempo a scuola

<<Cami chi è quel ragazzo>>

<<vic per favore non lo guardare proprio non è ragazzo per te è un puttaniere di merda è stato in carcere per un'anno>>

La guardo perplessa <<ah per cosa è stato in carcere>>

<<rissa ha quasi ucciso un ragazzo>>. Mentre parliamo si avvicina

<<che cazzo guardi da stamattina stronzetta>>

Lo guardo scioccata <<cosa? Come mi hai chiamato?

<<hai sentito bene cosa minchia mi guardi>>

Lo osservo meglio è alto tatuato, capelli castani e ricci ha dei liniamenti bellissimi.

<<Rafael lasciala stare>> dice Camila, Rafael si chiama non me lo sarei mai aspettata <<cami lascia stare mi so difendere>>

<<meglio che ve ne andiate>> dice un ragazzo.

Lo sbaglio che rifarei Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora