ISABELLE
Si meritavano di sapere la verità, ma la verità, certe volte è meglio non saperla.
"Siete sicuri? Siete ancora in tempo per non entrare in questo particolare girone dell'inferno... il mio."
"Siamo pronti."
"Ok..." presi un respiro profondo e iniziai a raccontare.
~3 anni e 4 mesi prima~
Stamattina io e Jacques siamo scesi fino al bosco per poter raccogliere i fiori, vuole darli a mamma, papà e a Démon quando tornano. Dovrebbero tornare stasera tardi, ma con il loro lavoro non si sa mai a che ora arrivino.
Io, fossi stato in lui non li avrei raccolti, intanto so già che fine faranno quei fiori. Faranno la stessa fine di quelli dell'ultima volta E della volta prima ancora. Nel cesso insomma.
Sto leggendo la storia a Jacq quando sento l'aereo atterrare in cortile.
Jacq si alza, corre fuori ed io lo seguo subito.
La prima che scende dalla scaletta è nostra madre, che ci fa uno dei suoi sorrisi falsissimi, subito dopo scende nostro padre con lo sguardo più arrabbiato del solito.
Guardo la scaletta e aspetto che scenda Démon, ma non lo vedo.
"Padre, dov'è Démon?" gli chiedo subito.
"Ci raggiungerà tra po"
"Sono qua." Pronuncia una voce alle mie spalle.
"Démon!" gli corro incontro.
"Ciao piccolina" mi abbraccia.
"Fratellone!" urla Jacq e si unisce al nostro abbraccio.
Démon è l'unica persona che vuole davvero bene a me e Jacq, che si preoccupi per noi.
Normalmente sono io a stare con Jacq quando i nostri genitori e Dèmon non ci sono -cosa che può accadere anche per settimane intere- ma lui ci telefona comunque tutti i giorni.
Stringo forte i miei fratelli e inspiro il loro profumo... sanno di casa, sono le uniche persone di cui mi fido completamente e so che senza di loro sarei persa.
Entriamo in casa mentre dei facchini portano dentro le loro valigie.
"Ho fame" dice mia madre.
Mi giro verso una domestica: "Porti qualcosa da mangiare ai miei genitori e a mio fratello. Fa che siano buoni altrimenti verrà licenziata." La ragazza corre via tremante.
"Isa, non dovresti mai comportarti così, potresti almeno chiedere per favore." Mi redarguisce Dém.
"Perché dovrei? Sono servi, fanno quello che voglio, quando voglio."
"Non sono servi, Isa. Dovresti saperlo, hai quasi tredici anni, sai bene come ci si comporta con i domestici."
Alzo le spalle e sbuffo "Se lo dici tu."
Dém mi sorride: "Dai Isa, domani è il tuo compleanno e non immagini nemmeno quello che ti ho comprato a Tokyo."
"Siete stati a Tokyo?"
"Ce ne sont pas tes affaires, petite fille. Tu es toujours trop curieux." Dice la voce chioccia di mia madre.
"Dai ragazzi vi accompagno in camera" sussurra Dèm.
Saluto i miei genitori, ricevo in cambio un semplice cenno.
Jacq mi segue baldanzoso: "Dééém, hai preso qualcosa anche per me oltre che per Isy?"
"Ovviamente piccolo mostro."
***
Mi sono appena messa a letto quando mio fratello entra.
"Dém, sei sicuro che vada tutto bene?"
"Bien sûr, mon petit." Dém mi sorride.
"Cosa ti fanno fare Dém?"
"Stai tranquilla, piccolina. Non è niente di che."
"Non sono stupida."
"Non ho mai detto che tu lo sia, mademoiselle. Ma ci sono certe cose che è meglio tu non sappia, è troppo pericoloso e sei ancora troppo piccola."
"Ma io riuscirei ad affrontarlo. E comunque smettila di chiamarmi piccolina, oramai è Jacq il piccolo di casa."
"Lo so Isa, lo so. Tu riusciresti ad affrontarlo, ma io no."
"Je t'aime bien grand frère"
"Ti voglio bene anch'io piccolina."
"Sempre?" gli dò il mignolo.
"Sempre..." lo stringe.
Mi si siede di fianco e aspetta che io mi addormenti e così faccio finta di dormire.
Quando vede che mi sono addormentata mi si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte: "Ti voglio bene sorellina. E spero tanto che tu sia più forte di quanto lo sono io. Sii forte. Speravo di riuscire a salvarti, ma non credo sarà possibile."
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The Pendant of Werewolf's Queen
Pertualangan-La curiosità non è un peccato, ma dovremmo andarci cauti. Ricordatelo sempre. La collana è il lucchetto, però sappi, senza una chiave esso non si aprirà.- E se il lieto fine esistesse? E se non fosse tanto lieto? Ruby e Derek sono stati cresciuti d...