Era il 21 dicembre 2015 e a Mosul, presso l’accampamento dove
era alloggiato l’Osireion Circus, che sorgeva su una lunga distesa
di terra fertile, vicino a un lago poco prima che iniziasse il deserto, erano iniziati i preparativi per la festa del piccolo Asura, che
il giorno successivo avrebbe compiuto 3 anni. Ptah, per far sì che
la festa riuscisse, si impegnò al massimo per tenere alti gli umori
di tutti i componenti della compagnia, già provati dalla difficoltà
economica cui dovettero far fronte tutti, a causa della scarsa affluenza di turisti che diminuiva man mano che la milizia dell’Isis
prendeva sempre più piede.
«Su! Su! Gente! Ne abbiamo passate tante! Ma le abbiamo anche
superate tutte… Tra poco inizia il programma degli spettacoli e
come sempre finiremo tardi, quindi, dopo, sicuramente vorrete
coricarvi a letto. Ma non dovrebbe servire ricordarvi che gior-
no è domani, lo so che tutti voi volete bene ad Asura perché da
quando è nato ha migliorato la vita di tutti noi… So che con il
suo teatrino a inizio spettacolo e il candore che ha sempre riversato verso tutti senza riserve, è stato un brodo per l’anima sia per
gli spettatori che per voi, quindi io sono qui a chiedervi di non
lasciarvi affliggere dai demoni della disperazione e di fare uno
sforzo per aiutarmi a rendere di nuovo speciali le sue giornate!»
«Sì capo!» dissero all’unisono con ritrovata motivazione.
Il bene che Ptah voleva a suo figlio era immenso e cercava sempre di avvalorarlo, ma l’assenza di Lily, che mancava da più di un
anno, aveva portato Asura a un mutismo selettivo. Nell’ultimo
periodo pochi erano quelli con i quali si confidava, nel sonno ri-
peteva tra un mare di pianti semi-onirico il nome di sua madre.
Gli unici conforti che gli impedivano un crollo totale e che gli permettevano di sorridere ancora erano i fumetti che Liluth gli
spediva periodicamente, come per ricordare i pensieri e l’amore
che provava per lui.
«Un giorno diventerai proprio come i tuoi personaggi preferiti
dei fumetti che leggi!» disse Liluth una sera, mentre gli rimboc-
cava le coperte poco prima di partire.
«Mamma, io non voglio che tu parta, tu sei l’unica che mi capisce,
papà mi fa fare solo uno spettacolo all’inizio e io voglio fare di
più… vorrei domare i leoni come fa lui o fare le acrobazie come
fa Asat.»
«Lo so piccolo mio, ma lui lo fa solo per proteggerti.»
«Ma, mamma, se io permetto che mi pongano dei limiti che vanno
a sostituire le mie convinzioni con le paure degli altri, questo non
comporta un inevitabile distacco con il mio io interiore? Se è così,
come faccio a diventare un eroe come nei fumetti che mi regali?»
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L'orizzonte Dell'anima - Gli Specchi Della Divinità
FantasyNelle antiche tavolette sumere ritrovate dagli archeologi si narra che più di 300.000 anni fa, il Dio Enki, propose all'assemblea degli Dei Anunnaki di "marchiare" l'Homo Erectus con l'impronta degli Dei per accellerarne l'evoluzione; ma aveva cosci...