Capitolo 7

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Pelle artica, ma mirabile come la neve, non astiosa come il ghiac-
cio. Capelli scarmigliati però non a ripercussione tempestosa, ma
ondulati, a ugual modo delle note astrali più soavi. E nel com-
plesso, di una foggia angelica, sennonché di infernale passione.
Come ogni mattina, prima di dirigersi nella sua cucina dalle reminiscenze fiabesche per fare colazione, Astrid si ammollò tra gli
andanti ancora semi-onirici del suo pensiero. Ad accoglierla c’era
il solito ragazzo, oasi protettiva quando le insicurezze sempre più
prossime le desertificavano ciò che lei a fatica cercava di semina-
re. Un «ciao» tremulo e funambolico uscì a stento dalla bocca di
Astrid. Nonostante avesse trent’anni, le sue emozioni erano quelle di una quindicenne, sbalestrandola come pollini al vento. La
mancanza di avvalenti certezze non l’avevano ancora compiuta
alla vita. Dopo qualche minuto di silenzio icastico a prova del-
la sicurezza del ragazzo, egli prese la sua solita iniziativa ormai
connotata durante i loro incontri, e la invitò con tono fermo, ma
avente una nota malinconica fuori dal tempo, a salire a bordo
della sua macchina.
La marcia era in folle e i freni assenti. Persa in un tragitto che
non aveva meta, e senza luci chiare che lumeggiassero la strada,
Astrid si scontrava per effetto di causa in specchi a riflesso di im-
magine delle sue paure.

L'orizzonte Dell'anima - Gli Specchi Della Divinità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora