Quando vedi soltanto il nero davanti a te e gli altri colori sono scomparsi da ogni angolo della tua testa… quando senti un peso sullo stomaco che non vuole andar via e fai finta di star bene davanti tutti mentre dentro regna il caos… quando ti senti sempre stanco, spossato, senza aver voglia di fare niente, nulla ti smuove, nulla ti tocca e sei solo in mezzo al buio.
Io tutto questo lo vedevo nei suoi occhi e non riuscivo a capire come farlo uscire.
Lui non sapeva quanto bisogno avevo di toccarlo, di ascoltarlo, di dirgli che aveva fatto una cazzata enorme a mandarmi via, solo perché non voleva il mio aiuto. Mi sono sentito un peso… e l'ho lasciato andare.
Ci conosciamo da più di 8 anni e tra noi è nato qualcosa che non si può nemmeno spiegare.
lui ha spento, cancellato e rimosso tutto… e la sua giustificazione è stata: ho paura di farti troppo del male io non riesco ad uscire da qua e non voglio portarti con me. Me la caverò benissimo da solo.
Ma – perché c'è sempre un ma quando si comincia così – sono andato da lui di nuovo…
Nam mi ha detto che sono giorni che non lo vede e non lo sente, giorni che prova a entrare in casa sua ma le sue risposte sono sempre: SIAMO IN PAUSA VOGLIO STARE SOLO, NON VOGLIO VEDERE NESSUNO FUORI DAL LAVORO.
Sono furioso con lui, sono agitato al pensiero di vederlo al di fuori dei set e sono follemente impaurito di cosa troverò dentro quegli occhi che tanto amo.
Suono il campanello, mi aspetto la solita risposta ovvero il nulla, ma sento un lieve sussurro al di là di quel portone nero.
"Chi è?"
Sento che tira su col naso, sta piangendo.
Devo urlare contro la porta? Devo dirgli che sono qui per aiutarlo?
"Sono io." Dico piano.
So che mi ha riconosciuto, nessuno risponde così tranne me.
"...vattene."
La voce trema, sento la sua insicurezza fino a qui e cazzo se mi sta irritando.
"Fammi entrare. Ti preparo qualcosa per cena e vado via."
Silenzio.
"Non sono qui per mia volontà, Nam mi ha detto di venire qui per vedere come stavi e riferirglielo."
Lo dico duramente, ormai il mio cuore è chiuso su se stesso quando parlo con lui.
Sento uno scatto della serratura e la porta si apre.
Quello che vedo mi fa tremare le gambe: Tae aveva una felpa lunga, tutta stropicciata in dosso, con le maniche piene di lacrime versate da non so quanto tempo, macchie di ramen istantaneo sul colletto ed il cappuccio tirato sulla testa.
"...adesso mi hai visto, sono ancora vivo, ti basta?" Dice alzando lo sguardo su di me.
Vuoto.
Nei suoi occhi vedo il vuoto e questa cosa mi terrorizza.
Il suo volto è scavato, rigato da lacrime seccate e nuove cadute quando eravamo divisi dal portone.
Prendo aria, chiudo gli occhi e faccio finta di non star per piangere e urlare in faccia a quello che è l'amore della mia vita, che si sta buttando via senza farsi aiutare da nessuno e vivendo in queste condizioni.
"Ti preparo qualcosa per stasera, domani e qualcosa da poter mettere in frizer per i prossimi giorni, non puoi andare avanti a ramen" dico serio.
Lui si sposta lateralmente ed io entro in quell'appartamento che conosco a memoria come lui conosce me… come conosce ogni attimo di amore che ci siamo regalati, ogni bacio rubato correndo per la cucina, ogni doccia mai in solitaria, ogni gesto d'amore che mi regalava quando cucinavo per lui.
Vado verso la cucina ignorando il caos che c'è in quella stanza di mezzo.
Avevo notato subito che mancava qualcosa o meglio, qualcuno... Tae aveva lasciato Yeontan ai suoi genitori, forse in un momento di lucidità aveva capito che il piccolo non poteva stare con lui… vederlo soffrire, piangere o peggio… non essere considerato.
Ringrazio mentalmente il cuore buono di quel ragazzo che stava distruggendo piano piano se stesso… era una piccola luce, un appiglio che potevamo usare per riprendere il nostro compagno... nonché il mio primo ed unico amore.
....
"Pensi che con questo, conficcato nel braccio… sentirei qualcosa?"
Dice con noncuranza rigirandosi lo stuzzicadenti tra dita.
Dopo 20 minuti di silenzio finalmente aveva parlato e se n'era uscito con questa frase!?
Avevo cucinavo per fargli mettere qualcosa sotto i denti, una ciotola di riso e carne alla griglia, che aveva spizzicato qua e là facendo quasi finta di mangiare, come stavo facendo io d'altronde.
Siamo seduti l'uno accanto all'altro ma nonostante ciò non ci guardiamo e non ci tocchiamo nemmeno per errore.
"Taehyung che cazzo stai dicendo. Smettila di scherzare e mangia." Mi volto verso di lui.
"Hai ragione sai… forse con questo sarebbe meglio" continuava prendendo in mano il coltello che aveva vicino al piatto.
Avevo spalancato occhi e bocca a quella frase.
Non lo stava chiedendo. Non stava chiedendo a me se con un cazzo di coltello avrebbe sentito qualcosa.
"Taehyung non sei divertente. " L'avevo detto con sguardo sprezzante, il cuore che pompava nel petto e i pugni stretti cosi forte da farli diventare bianchi.
"Io... Io non ce la faccio più."
Quella frase era uscita con voce flebile dalla sua bocca, come se fosse talmente sfinito da non riuscire più a tenerla dentro.
Piange in silenzio… di nuovo. Ma stavolta lo faceva davanti a me; guardandomi come se volesse chiedermi aiuto, come se non riuscisse più a reggere quel peso che teneva sul petto.
"Smettila cazzo! Come fai ad essere così?
‘Come cazzo fai a dire queste cose mentre sul set ridi e scherzi come un bambino?’ il mio pensiero fisso non urlato a voce alta.
"Mi stai distruggendo Tae.
Più di quello che pensi, più di quello che mi avresti fatto se mi avessi permesso di starti vicino nei tuoi momenti di solitudine"
Batto un pugno sul tavolo.
Mi volevo alzare dalla sedia per andare in cucina, quando quelle mani, che conoscevo a memoria, mi stavano prendendo la manica della felpa fermando il mio movimento.
"Sarebbe più semplice se non ci fossi più vero?"
Ero pietrificato sul posto. Stavo tremando.
Era inconcepibile sentire quelle parole dalla persona che più di tutte mi aveva insegnato a vivere… che mi aveva insegnato ad amare…
Nemmeno il tempo di ribattere che lui continua a parlare
"Sarebbe meno doloroso se non ci fossi più… se non fossi più nelle vostre vite, senza darvi continui problemi e senza avere sempre bisogno di qualcuno disposto a controllarmi".
Giro su me stesso e quasi schiaffeggio quella mano che tanto amo.
"Cosa cazzo stai dicendo! Cosa cazzo esce dalla tua bocca Taehyung. Io non ti riconosco più… T-tu non puoi davvero pensare di essere un peso per noi… tu non puoi liberarti così di noi e pensare che sia un bene!" Sto per scoppiare.
"Sono stanco Jungkook… stanco di stare così male, stanco di sentire dolore, stanco di non farcela più da solo" lo guardavo fisso. Aveva la testa bassa, aveva ripreso la manica della mia felpa, alzandosi in piedi come se cercasse un appoggio.
"Ho provato... ho provato ad allontanare tutto l'amore che mi hai dato in questi anni, io non ti merito, non merito compagni come voi, non merito di stare bene..."
Alza gli occhi su di me, mi fissa e non smette di piangere.
"NON SOPPORTO PIÙ TUTTO QUESTO!" Urla.
"NON RESPIRO PIÙ SENZA SENTIRTI AL MIO FIANCO DURANTE LA NOTTE, NON DORMO PIÙ, MANGIO SOLO PER SOPRAVVIVERE E NIENTE HA SAPORE, NIENTE MI SMUOVE!!"
Cade sulle ginocchia abbassando la testa nascondendo quel suo bellissimo volto fin troppo stanco.
Vuole ancora parlare. Io sono bloccato con gli occhi sbarrati su di lui e il respiro affannato.
"Tu non hai idea di quanto possa amarti. Ti amo così tanto che nemmeno immagini, ti amo da fare male, un dolore insopportabile, costante e che mi logora ogni giorno da quando ti ho mandato via..." .
Le sue mani lasciano la mia manica per stringere la sua felpa al petto, le sue lacrime cadono sul pavimento ai miei piedi ed io sono sempre immobile.
Non riesco a parlare, a fare un passo, le gocce salate che scendono dai miei occhi, raggiungono come calamite le sue sul pavimento.
"…T-tu non puoi. Non puoi dirmi queste cose! Mi hai cacciato, rifiutato, urlato in faccia che dovevo lasciarti solo… e adesso mi dici tutto questo?
Come cazzo ti permetti? come cazzo riesci ad essere così stronzo? IO TI HO DATO TUTTO!
TI HO PRESO PER MANO DICENDOTI CHE AVREI AFFRONTATO TUTTO CON TE E TU?... TU MI HAI CACCIATO DALLA TUA CAZZO DI VITA COME SE IO NON CONTASSI NIENTE!"
Finalmente urlo.
"TI RENDI CONTO DI QUANTO FA MALE? TI RENDI CONTO DI QUANTO TI HO ODIATO MENTRE CANTAVAMO E BALLAVAMO INSIEME SU TUTTI QUEI PALCHI?"
Sono un fiume in piena, le lacrime non accennano a smettere, i singhiozzi sono così forti che ho difficoltà a parlare ma non mi interessa.
"M-mi d-dispiace... i-io non sapevo cosa fare… m-mi sento male senza te… ho provato a lasciarti fuori da questo inferno che provo ma non riesco… n-non riesco più a combattere da solo..."
Gli tremano le mani, strette ancora sulla sua felpa. Io lo guardo senza forza.
É stato assente per così tanto tempo… mi aveva fatto toccare le vette più alte del mondo e poi mi aveva abbandonato in un angolo… Almeno con Yeontan aveva avuto il buon senso di portarlo dai suoi genitori… ma con me? Con me non aveva avuto nessun riguardo.
"Sono stanco… stanco di non essere felice." Continua alzando lo sguardo su di me.
Quegli occhi gonfi, pieni di paura, lacrime e scuse mi fissavano dal basso.
Si asciuga le lacrime con una manica della maglia e continua a guardarmi.
"T-ti prego aiutami"
Mi supplica…
Dio quanto fa male.
Non riesco più a vederlo così, mi sento arrabbiato ma più parla e più sento il bisogno di abbracciarlo, di stringerlo al petto e dirgli che gli avrei dato tutto quello di cui aveva bisogno…mi sento così incoerente..
"Ho bisogno di avere quell'amore che solo tu riuscivi a darmi… questo mostro che ho dentro mi sta facendo passare per quello che non sono, tu… tu mi conosci, io non sono così.."
Basta.
"No."
Cado sulle ginocchia davanti a lui.
Allungo una mano al suo viso meraviglioso nonostante gli occhi rossi, la guance rosse dallo sforzo e gli accarezzo una guancia mentre continuo a piangere.
"…no. Tu non sei così… Tu sei luce, sei bellezza pura, sei il sole. Tu sei la mattina di Natale, sei il regalo più bello… sei l'amore della mia vita.
Io… io volevo aiutarti. Non avevo capito di quanto fosse difficile per te. Dovevo combattere di più… dovevo stare al tuo fianco anche se ogni giorno mi mandavi via.
Tu non mi hai mai abbandonato nei momenti difficili… dovevo capire che non stavi parlando davvero tu, dovevo capire che dovevi essere aiutato…"
Lo stringo tra le mie braccia così forte che sussulta per la potenza.
"Non voglio più lasciarti da solo… non voglio più vederti soffrire così. Hai bisogno di una mano, da me, dai ragazzi e da qualcuno che possa seguirti davvero… Io non voglio perderti"
Mi stringe a se come se volesse finalmente combattere contro il mondo...ed io ero pronto a quella guerra contro quel mostro che stava logorando dall'interno.
Feccio un grosso respiro e mi stacco piano da lui prendendo la sua testa tra le mani. Continuiamo entrambi a piangere ma i nostri occhi si guardano come se le nostre anime si fossero toccate di nuovo.
"Amore mio, da oggi non ti lascerò più solo, ma tu devi promettermi che combatterai per me. Combatterai per i ragazzi che ti adorano, per i nostri fan meravigliosi… ma soprattutto combatterai per te stesso"
Chiudo gli occhi, feci un sospiro e continuai.
"Tae torna a brillare come hai sempre fatto, torna ad essere quella stella meravigliosa che mi ha aiutato a crescere, ad amare me stesso e a vivere giorno per giorno al massimo… torna ad essere il mio cuore."
Apro gli occhi per cercare i suoi. Mi sta guardando come si guarda la speranza. Non ho nemmeno il tempo di elaborare o prendere parola nuovamente che con voce flebile ma decisa risponde.
"Io… Io voglio provarci. Io voglio viverti… Io voglio vivere Jungkook!"
Nonostante le lacrime che continuano a scendere, non riesco a trattene un sorriso.
Non sarebbe più rimasto solo, non avrebbe affrontato più niente senza un aiuto più grande e non avrebbe più desiderato di scomparire dal mondo.
Era una promessa che con molti ostacoli avrebbe portato a termine, perché Tae oltre ad essere l'amore della mia vita, era anche l'uomo più deciso e forte che avessi mai conosciuto.Note dell'autore
Ciao a tutt*
So che non vi aspettavate certo una cosa del genere da me ma.. è uscito fuori questo momento difficile in un periodo un po' del cavolo e l'ho buttato nero su bianco.
Tornerò con la long promesso, ho un piccolo blocco che non riesco a demolire e ci sto lavorando!
Scusatemi davvero tanto, so che siete pochi, ma siete importanti per me.
Spero vi piaccia, ringrazio di cuore E. che mi ha aiutato con questo piccolo colore, sei un tesoro grande!
Un abbraccio, spero a presto.