Ptah, Asura e la nonna Kalesh arrivarono al Cairo alle 21 del
26 luglio 2016, quando il sole, ormai tramontante, sparì lasciando
scie di sé come una cometa, sotto la linea dell’orizzonte. Il ritrovo
con sua moglie Liluth era in un accampamento ai confini della
città, vicino alle piramidi di Giza. Nella lettera lei disse che era
una questione di vitale importanza ed era necessario che non
dessero nell’occhio durante gli spostamenti e così fecero, muovendosi tramite vie traverse, passando anche per il deserto, dritti
fino alla meta. Arrivarono all’accampamento con un mezzo di
trasporto un po’ malconcio, preso in prestito da un membro della compagnia del circo, un Volkswagen T2 doppia cabina degli
anni Settanta di colore marrone tawny. A fine corsa, per la difficoltà del viaggio che dovette intraprendere, i circuiti del motore
ringraziarono per la prova subita con piccoli fuochi d’artificio
scintillanti.
«Aveva la volontà di un Trasformers!» disse su di giri il piccolo
Asura, come encomio alla creduta forza d’animo del mezzo. Poi
avvicinandosi e stringendo la mano al padre come ultimo saluto,
aggiunse: «Che il Gigante di Ferro lo accolga a braccia aperte!»
«E gli dia tutte le sirenette che vuole» aggiunse Ptah, intendendo
gli allarmi della macchina e così cercando di entrare con l’immaginazione nel paradiso che il figlio aveva creato per il furgoncino.
Ma la sua preoccupazione era altrove.
Lasciarono il veicolo ai piedi della Sfinge, ormai erano arrivati,
l’accampamento era proprio sotto le piramidi di Giza. Incamminandosi verso la loro direzione Ptah restò taciturno, limitandosi
a stringere la mano al piccolo Asura, con la nonna che gli teneva
l’altra. Le domande che voleva fare a Liluth erano molte. Tanto
per cominciare, voleva chiederle una volta per tutte spiegazioni
per le sue solite partenze, essendo stata sempre un po’ sul vago.
Sapeva che faceva la scienziata e l’astronoma con specializzazione anche in teologia, ma non per quale ente lavorasse. Diceva che
era top secret ma con il tempo era riuscito a spulciarle qualche
informazione in più, scoprendo che il suo lavoro era indirizzato
al risveglio dell’uomo prendendo il titolo di “Progetto Aquarius”.
Gli aveva anche detto che il nome era ispirato alla nuova era nella
quale erano entrati, quella dell’Aquario e sfruttando al meglio il
moto dei pianeti e le sue energie si poteva raggiungere lo step
evolutivo ultimo, quello dell’illuminazione divina. Ma per Ptah
erano stati discorsi buoni solo a trattenere le persone in una serata di frivolezze. Lui, con il suo lavoro a tempo pieno nel circo e il
figlio da badare, era più terra terra.
A riportarlo nel presente furono delle luci forti vicino all’accampamento dove si erano dati appuntamento con Liluth. Veicoli
militari di varie dimensioni erano presenti formando un cerchio
convesso lungo tutto il tendaggio.
Ptah, percependo il pericolo, disse al figlio e alla nonna Kalesh
di tornare indietro e nascondersi sotto le zampe della Sfinge,
dove nella quale aveva scorto un buco che poteva ospitarli.
Appena andati via avanzò a passo felpato cercando di capire
meglio la situazione. Ma fu subito colto da un elicottero che lo
marcò con i fari che aveva incorporati. Poi un signore in divisa
da generale si avvicinò a lui, accompagnato da un gruppo di sei
militari armati.
«Tu devi essere il marito di Liluth… Ptah, dico bene? Strano ci sia solo tu… comunque ce ne occuperemo subito dopo, ora vieni con
noi.»
«Come fate a sapere chi sono? E come fate a sapere che ero diretto qua?»
«Tua moglie, che ti aspetta dentro, grazie ai nostri metodi ha già
cominciato a confessare, ma ora vieni, è il tuo turno.»
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L'orizzonte Dell'anima - Gli Specchi Della Divinità
FantasiaNelle antiche tavolette sumere ritrovate dagli archeologi si narra che più di 300.000 anni fa, il Dio Enki, propose all'assemblea degli Dei Anunnaki di "marchiare" l'Homo Erectus con l'impronta degli Dei per accellerarne l'evoluzione; ma aveva cosci...