V. 𝗡𝖮𝖳𝖨𝖹𝖨𝖠

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«Chiamo il padre di Shindou» affermò immediatamente Kirino, subito dopo essersi calmato abbastanza da poter ricominciare a parlare. Kariya non era per niente d'accordo con quella frase: se avesse avvisato Koshiro, tutto il suo piano sarebbe andato in fumo e il padre di Shindou avrebbe preteso la sua testa su una picca, come minimo.
«Aspetto Kirino-senpai, magari stai ingigantendo la situazione...» tentò infatti di dire Masaki, ma il ragazzo lo spinse via con irruenza.
«Con che coraggio mi dici una cosa del genere? Potrebbe essere in pericolo e tutto per colpa tua». Si allontanò da Kariya e prese il cellulare tra le mani.

«Pronto, signor Shindou-sama, so dove Shindou è stato l'ultima volta oggi, alla Villa di Senguuji Yamato» disse tutto d'un fiato il ragazzo, e l'enorme silenzio che seguì fece intuire a Kariya quanto il padre del suo compagno fosse arrabbiato.
«Va bene, arriviamo subito» poi mise giù e fissò Kariya «Dai andiamo»
«...Dove?» domandò Masaki, confuso.
«Raggiungiamo la Villa Senguuji e incontriamo il Signor Shindou». Masaki stava per protestare, ma si trattenne. Non voleva per niente andare in quel posto alle undici di sera e di incontrare il padre di Shindou. I due patrigni gli fecero soltanto segno di sbrigarsi e i due ragazzi corsero via. Per tutta la loro corsa, nessuno aprì bocca. Kirino era preoccupato, lo sentiva da come era irregolare il suo respiro, e lui si sentiva veramente uno schifo.

La magione del signor Senguuji era gigantesca, forse più piccola di quella di Shindou, ma spaventosamente grande. Al di fuori del cancello c'era una grande auto nera da cui uscì un altro uomo davvero inferocito; sembrava veramente la copia sputata di Shindou, solo molto più cattiva.
«Dov'é mio figlio?» chiese, quasi isterico, appena Kirino e Kariya giunsero anch'essi davanti al cancello.
«E cos'é questa storia?» insistette ancora, ma a vedere lo sguardo terrorizzato dei due, cedette: «Ne parleremo quando tutto questo sarà finito... ma pretendo spiegazioni sul perché abbiate mandato mio figlio nella casa di un criminale». Ok, ora capiva decisamente perché Shindou avesse paura di suo padre. I grandi cancelli si aprirono e il signor Shindou fu il primo a varcare la soglia, attraversando il grande giardino come una furia. I due ragazzi gli vennero docilmente dietro.

Ad aprirgli la porta fu niente meno che il signor Senguuji; lo sguardo di Kariya si riempì inevitabilmente di odio e rabbia, e anche lui si fermò a guardarlo, sorridendo appena. Lo aveva già riconosciuto? Bene.
«Koshiro-san, quanto tempo» sorrise l'imprenditore, ancora fermo davanti all'ingresso. «Risparmia i convenevoli, so che mio figlio è in questa villa»; Senguuji si spostò di lato, lasciando entrare tutti e tre. Per un po' Kariya rimase immobile a vedere la bellezza della magione, con talmente tante colonne che sembrava un Templio. Il proprietario di casa li condusse su per le scale al piano superiore, indicò una porta, tirò fuori la chiave e la girò, aprendola. Shindou uscì il secondo dopo, come se fosse stato in attesa all'ingresso. Il signor Koshiro era più che furioso. «Perché mio figlio era chiuso in una stanza?!» Takuto non fece in tempo ad avvicinarsi che il signor Koshiro lo afferrò per un braccio e se lo trascinò -letteralmente- via. Kariya volle pensare che fosse per un eccesso di iperprotettività e che il signor Koshiro volesse essere sicuro che nessuno potesse portargli via suo figlio, tranne lui.

Stranamente Senguuji non disse una singola parola, non li fermò né altro. Li lasciò semplicemente uscire e andare via. Quando i cancelli si chiusero di nuovo dietro di loro, Kariya si permise di tirare un sospiro di sollievo. Shindou si spiaccicò contro il petto di suo padre, cosa che Masaki trovò imbarazzante per un ragazzo di sedici anni. «Voi due, salite» ordinò a lui e Kirino. I ragazzi saltarono come molle e obbedirono. Bene, stava per essere portato alla villa Shindou per subirai una ramanzina tremenda. Per lo meno, stava per essere rapito in una casa molto bella. Durante il viaggio in macchina, di nuovo, nessuno aprì bocca. Fu la gita in limousine più strana e imbarazzante della sua vita.

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𝗜𝖫 𝗖𝖠𝖲𝖮 𝗠𝖠𝖲𝖠𝖪𝖨- RanMasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora