Come la sensitiva della Fratellanza aveva loro indicato, il giovane
fu trovato alle periferie del Cairo, mentre stava giocherellando
con un ciondolo che aveva al collo. Vedendolo e confrontando-
lo con una foto che avevano portato con sé, Michael e Astrid si
rallegrarono tra di loro, presupponendo che fosse lui e che erano
stati i primi a trovarlo. Dopo essersi avvicinati, la prima parola
fu di Astrid che si rivolse al profugo con modi semplici, gentili e
plenari di rassicurazione, per non spaventarlo.
«Ciao! Come va? Io sono Astrid… Astrid Bergès.»
«Ciao» accolse in risposta alla ragazza.
«Sembra che tu abbia fame… vuoi un po’ di falafel? Sono ancora
caldi…»
«Sì certo… ma voi chi siete?» disse il bambino mentre mangiuc-
chiava, osservando anche il ragazzo che era dietro di lei.
«Beh, lui è Michael, è il mio partner… invece, se posso saperlo, tu
come ti chiami?» La giovane ovviamente conosceva il suo nome,
ma per non compromettersi e per iniziare a instaurare un rapporto di fiducia reciproca, se lo fece dire da lui.
«Io mi chiamo Asura…»
«Che bel nome che è Asura… lo sapevi che in sanscrito significa
“respiro vitale”?» disse Astrid sorridendogli e facendogli una
lieve carezza sul viso. La sua ultima mossa poteva essere azzardata, dato che per lui era ancora una sconosciuta, ma vedendolo giù di morale non poté fare a meno di devolvere quel fausto
gesto.
«E poi nella mitologia etrusca gli Asura sono una classe di dei
molto potenti» aggiunse Michael, mentre appoggiava anche lui
una mano sul capo del piccolo per accarezzarlo. Radiava calore
e proponimento rasserenatore, pertanto non ricevette reazioni di
ricusa da Asura, al contrario, egli sembrava accettasse di buon
grado la loro compagnia.
«Come mai sei così giù? E soprattutto, sempre se possiamo chie-
dertelo, come mai sei solo?» chiese Astrid preoccupandosi.
«Mi sento così perché sto pensando a mia madre che non c’è più…
Comunque non sono solo, sto aspettando mia nonna che ora è
andata a prendere delle provviste al mercato qui vicino, anche se
non saranno molte, visto i pochi soldi che abbiamo.»
«Ti va se la aspettiamo qua insieme a te? E magari ci racconti
un po’ la tua storia?» propose Michael che era rimasto in piedi.
Anche lui era preoccupato. Scrutando l’orizzonte, si chiese tra sé
quanto tempo avrebbero avuto prima che gli oppositori alla loro
causa si fossero fatti vivi.
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L'orizzonte Dell'anima - Gli Specchi Della Divinità
FantasiaNelle antiche tavolette sumere ritrovate dagli archeologi si narra che più di 300.000 anni fa, il Dio Enki, propose all'assemblea degli Dei Anunnaki di "marchiare" l'Homo Erectus con l'impronta degli Dei per accellerarne l'evoluzione; ma aveva cosci...