Capitolo 31

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Tutto accadde in una frazione di secondo e, in quel frangente, l’essere dalle fattezze mostruose che si stava per scagliare su Michael 

fu scaraventato con un pugno fuori dalla tenda e fatto volare via 

per diverse decine di metri, prima di implodere. Tuttavia non fu 

Michael a tirarlo. Ma fu Asura. Il bambino, ricoperto da un’aura 

viola scuro e saette bluastre si era mosso con una velocità impressionante, scagliandosi sull’essere che stava attentando alla vita 

del suo amico, e colpendolo con una forza fuori dal comune. Poi 

svenne, e l’aura iniziò a sparire. 

«Porca puttana» imprecò il ragazzo, che scampò per un pelo a 

morte certa grazie all’intervento del piccolo. «Ma cosa è stato 

Astrid? Tu sei riuscita a vedere niente?» 

«Qualche cosa, ma a dirla tutta non ci ho capito molto. Però una 

cosa è sicura…» disse sbigottita, guardando il giovane steso a terra ricoperto ancora da piccole scintille di luce blu. «La sua metamorfosi è appena cominciata ed è solo l’inizio della manifestazione dei suoi poteri, Michael…»

«L’inizio dici?! Guarda, avrà all’incirca sei anni e l’elemento 

Akasa è già presente nella sua aura, capisci cosa vuol dire? Lo sai 

anche tu che dai manoscritti che studiammo al tempo apprendemmo che neanche gli dei riuscivano a controllarlo senza aiuti 

“superiori”…» 

«Già…» 

«Allora spiegami, come fa un bambino di sei anni con un corpo 

ancora umano ad aver retto tutta quella energia?» 

«Michael, molte cose ancora non sappiamo sugli dei… e su di lui… 

ma se è chi pensiamo che sia, comunque, non è il momento di ragionarci su ora, e dobbiamo portarlo subito alla base… dagli altri. Con 

il loro supporto potremmo capirci di più e soprattutto potremmo 

aiutarlo, prima che l’anomalia abbia troppa influenza su di lui.» 

«Hai ragione… e prima che il rimorso si unisca con i ricordi sbagliati delle sue vite passate e così facendo crei una “pietra filosofale” atta solo a distruggere… dico bene?» 

La bocca di Astrid accennò a un piccolo sorriso. «Vedo che qualche 

cosa dalle lezioni ti è rimasto alla fine… Sì, comunque hai detto 

bene. Se il suo Magnus Opus si compisse con un forte senso di rimorso e odio, unito a un elemento così potente come è l’Akasha, 

Asura non sarebbe più il salvatore che è destinato a liberare la Terra 

dall’oscurità, ma diventerebbe il “distruttore di mondi” che gli “altri” vogliono che diventi… e questo non dobbiamo permetterlo.» 

«Allora non c’è tempo da perdere…» 

Michael si chinò intento a prendere in braccio Asura, ma per attimo esitò. Una carica elettrostatica molto potente era ancora manifesta attorno a lui e rendeva quasi impossibile avvicinarsi. Aspettò qualche minuto. Poi sentendola che si affievoliva riprovò, non 

privo però di un certo timore. Vide che il corpo del bambino non 

aveva più vestiti e per di più era ricoperto di bruciature qua e là. 

«Ha solo perso i sensi, ma come dicevo, con tutto quel potere fuoriuscito bruscamente, ha avuto un contraccolpo… ha bisogno di 

cure e riposo… ma come hai detto tu, qui noi ora non possiamo 

fare niente, comunque…» Michael sollevò Asura da terra e poi si 

diresse con Astrid all’uscita. 

La tempesta di sabbia era finita, ma il cielo anch’esso si era oscurato di un’aura color violetto-nero. Dalla bocca di Astrid uscì, in 

modo attonito: «È iniziata».

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