Capitolo 40

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Dracon - Base della Federazione Intergalattica, costellazione del Dragone

Il gioco sadico di Lord Anu era quello di guardare la morte di 

ogni essere vivente, che il limite delle sue capacità gli consentiva. 

Ma era selettivo. Perché poi non si limitava a guardarli ma a divorare l’ultimo anelito di vita della loro anima. Ma prima che morissero Anu si può dire che li “cucinava”, applicando uno stress 

continuo tramite la proiezione mentale della sua forma demoniaca. L’energia psichica che mandava alle sue vittime creava a loro 

un vero e proprio shock corporeo provocato da un predatore di 

prima categoria. 

Paura, disperazione, ansia, lo stress provocato dall’affrontare la 

morte, dalla certezza di essere mangiati superata la soglia dell’invisibile. Dal suo vissuto con il suo demone Neo, Anu scoprì che 

il momento in cui gli esseri viventi rilasciavano il miglior sapore 

era il momento nel quale morivano. Neo gli spiegò che questo 

è perché molti animali, ma anche esseri senzienti nel momento 

della loro morte, rilasciavano una certa dose di dopamina nel 

cervello, per cercare di alleviare lo stress della morte. Più è forte l’angoscia per la morte e più il cervello crea questa piacevole 

sostanza per contrastarla. Neo gli insegnò anche la sua tecnica 

di caccia preferita chiamata Oblivion: essa consisteva nel fissare 

la preda a distanza di centimetri per almeno 4 giorni e 4 notti, 

questo per farle provare l’immensa paura di sapere che, qualsiasi 

cosa avesse fatto, non sarebbe mai riuscita a scappare, e dopo 

aver tirato fuori il miglior sapore la divorava… Un metodo del 

tutto malato e osceno, ma già da tempo Anu non era più in contatto con la sua anima, anzi essa era in frantumi e proprio per 

questo motivo aveva bisogno di nutrirsi di quelle degli altri esseri viventi. E nei loro ricordi con lo shock della morte ancora in 

mente c’era il suo sapore preferito del quale si nutriva. Nella loro 

galassia, quella del Drago, un tempo c’erano pianeti molto fertili, 

giganteschi paradisi pieni di vita e nutrimento per ogni essere. 

Ciò nonostante, dopo migliaia di anni nei quali gli esseri di tutte 

le parti avevano trovato un posto in cui vivere pacificamente, 

tutto fu stroncato nel giro di un mese dall’arrivo di Anu e il suo 

folle appetito.

Seduto sulla sua poltrona di scheletri e carcasse di varie razze, 

Anu, quando arrivò uno dei suoi sudditi, stava sorseggiando del 

sangue fresco di una delle sue vittime. In certe occasioni infatti si 

nutriva anche dei loro corpi. 

«Signore» disse l’inserviente dalle fattezze rettiliane di rango minore. Esile e slanciato, tutto il suo corpo, avente di una coda, era 

ricoperto di squame, proprio come la pelle dei coccodrilli. 

«Cosa c’è? Non sento da qua» chiese spazientito Anu. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 19 ⏰

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