Dracon - Base della Federazione Intergalattica, costellazione del Dragone
Il gioco sadico di Lord Anu era quello di guardare la morte di
ogni essere vivente, che il limite delle sue capacità gli consentiva.
Ma era selettivo. Perché poi non si limitava a guardarli ma a divorare l’ultimo anelito di vita della loro anima. Ma prima che morissero Anu si può dire che li “cucinava”, applicando uno stress
continuo tramite la proiezione mentale della sua forma demoniaca. L’energia psichica che mandava alle sue vittime creava a loro
un vero e proprio shock corporeo provocato da un predatore di
prima categoria.
Paura, disperazione, ansia, lo stress provocato dall’affrontare la
morte, dalla certezza di essere mangiati superata la soglia dell’invisibile. Dal suo vissuto con il suo demone Neo, Anu scoprì che
il momento in cui gli esseri viventi rilasciavano il miglior sapore
era il momento nel quale morivano. Neo gli spiegò che questo
è perché molti animali, ma anche esseri senzienti nel momento
della loro morte, rilasciavano una certa dose di dopamina nel
cervello, per cercare di alleviare lo stress della morte. Più è forte l’angoscia per la morte e più il cervello crea questa piacevole
sostanza per contrastarla. Neo gli insegnò anche la sua tecnica
di caccia preferita chiamata Oblivion: essa consisteva nel fissare
la preda a distanza di centimetri per almeno 4 giorni e 4 notti,
questo per farle provare l’immensa paura di sapere che, qualsiasi
cosa avesse fatto, non sarebbe mai riuscita a scappare, e dopo
aver tirato fuori il miglior sapore la divorava… Un metodo del
tutto malato e osceno, ma già da tempo Anu non era più in contatto con la sua anima, anzi essa era in frantumi e proprio per
questo motivo aveva bisogno di nutrirsi di quelle degli altri esseri viventi. E nei loro ricordi con lo shock della morte ancora in
mente c’era il suo sapore preferito del quale si nutriva. Nella loro
galassia, quella del Drago, un tempo c’erano pianeti molto fertili,
giganteschi paradisi pieni di vita e nutrimento per ogni essere.
Ciò nonostante, dopo migliaia di anni nei quali gli esseri di tutte
le parti avevano trovato un posto in cui vivere pacificamente,
tutto fu stroncato nel giro di un mese dall’arrivo di Anu e il suo
folle appetito.
Seduto sulla sua poltrona di scheletri e carcasse di varie razze,
Anu, quando arrivò uno dei suoi sudditi, stava sorseggiando del
sangue fresco di una delle sue vittime. In certe occasioni infatti si
nutriva anche dei loro corpi.
«Signore» disse l’inserviente dalle fattezze rettiliane di rango minore. Esile e slanciato, tutto il suo corpo, avente di una coda, era
ricoperto di squame, proprio come la pelle dei coccodrilli.
«Cosa c’è? Non sento da qua» chiese spazientito Anu.
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L'orizzonte Dell'anima - Gli Specchi Della Divinità
FantasyNelle antiche tavolette sumere ritrovate dagli archeologi si narra che più di 300.000 anni fa, il Dio Enki, propose all'assemblea degli Dei Anunnaki di "marchiare" l'Homo Erectus con l'impronta degli Dei per accellerarne l'evoluzione; ma aveva cosci...