< Pioggia > esclamò la voce di Alyon preoccupata
< pioggia, come non se n'è mai vista prima a breve il cielo esploderà >
Beren, che era seduto accanto a lui lo scrutò con malcelata inquietudine prima di riuscire a trovare le parole per esplicare l'ovvio,
< ti rendi conto che non pioveva da almeno cinque anni ? I tetti di Chun non vedono una goccia da...> venne interrotto
< non azzardarti a uscirtene di nuovo con quella stupida teoria! > Beren abbassò lo sguardo verso il terriccio incolto prima di passare ai sacchi pieni di semi da coltivare,
< Aly...mi conosci...io non sono superstizioso né credo alle leggende, ma non può trattarsi semplicemente di un caso...> la voce di Beren vacillava,
Aly lasciò cadere la zappa sul terreno e raggiunse Beren , gli mise le mani sulle spalle e lo costrinse a fissarlo negli occhi
< fratello...non lo dire neanche per scherzo, nessuno di noi crede alle leggende, alle favole, ancor meno alla religione, perché nessun dio avrebbe permesso che ci riducessero a tali condizioni, semplicemente il regno di Ramisha è corrotto e sai bene di cosa sono capaci i grandi sacerdoti della corte di re Bauhm...>
con tono sommesso Beren rispose < un contadino che può parlare di magia non è stato ancora totalmente sottomesso, Alyon Vash Beruthiel, cos'è che stai pianificando ogni fottuta sera con quel gruppo di invasati ? >
Aly si allontanò di scatto e si mise una mano tra i capelli prima di passarsela sul viso < Te ne avrei parlato prima o poi...> disse prima di sedersi accanto al fratello.
Iniziò a frugare nella bisaccia di cuoio che teneva legata alla cinta che reggeva la tunica viola e ne tirò fuori un tozzo di pane, lo spezzò in due e lo condivise con Beren dopo averne constatao la durezza, tirò fuori una piccola borraccia avvolta in un panno di stracci, svitò il tappo di sughero e iniziò a tracannare il suo tanto amato vino. Era il suo rituale prima di intraprendere una conversazione importante.
< Adesso ascolta bene ciò che ho da dirti, il tempo stringe e abbiamo poco tempo prima del coprifuoco > guardò dritto negli occhi viola del fratello, inarcati e in bilico tra il dispiacere e la preoccupazione
< E' inutile negare l'ovvio, ovvero che stiamo vivendo in un posto di merda in un momento di merda, il nostro re non bada alla morale pur di accontentare quei pagliacci dei nobili della capitale che riempiono le sue tasche > gli occhi del fratello erano ora interessati
< In poco tempo, dalla sua ascesa al trono, ha radunato un eccessivo numero di maghi sotto le sue direttive, instaurando a corte il Consiglio dei Grandi Sacerdoti, dando la possibilità di divincolarsi da qualsivoglia limite morale e politico.>
Beren finì di masticare l'ultimo pezzo di pane prima di prender parola, dopo aver ingoiato anche l'ultima mollica intervenne < Aly...un contadino che parla di magia >
Alyon rispose a tono dinanzi a quella che per lui era una farsa per soffocare la preoccupazione < Beren smettila con questa sceneggiata, sai meglio di me che non siamo nati contadini e non lo siamo diventati per nostra scelta, pensi che ciò che coltiviamo siano semplici piante di grano oppure ortaggi per ingrassare ulteriormente il culo di re Bauhm?...accidenti a te! Mi hai fatto perdere il filo del discorso...e sia ti farò partecipare alla nostra prossima riunione >
Alyon passò qualche minuto, senza mai scendere nei dettagli, a discutere con il fratello Beren su ciò che lui definiva una "gilda segreta".
< Chi va là ? Se becco uno di voi ancora fuori a quest'ora vi spedisco a sturare i cessi dell'accampamento! > urlò una guardia, il coprifuoco era appena incominciato, le guardie perlustravano il villaggio di Chun per assicurarsi che ognuno avesse fatto ritorno alla propria abitazione.
< Hey tu! Ti ho visto è inutile che ti nascondi piccolo verme! Se non ti fermi giuro sul dio Sandhor che ti spacco il cranio! > tuonò la guardia, Beren ed Aly erano accovacciati dietro un cespuglio di lavanda e scostandone alcune foglie riuscirono ad osservare la scena senza esporsi troppo.
Un giovane che ad occhio e croce non superava la ventesima estate venne gettato a terra con un calcio. La guardia, un uomo enorme, pelato con il viso scavato, una cicatrice sulla guancia destra, una barba abbondante e due occhi scavati, lo aveva legato ai polsi prima di legargli una corda alla vita e tramite essa legarlo al suo cavallo. Uno stallone nero come la pece, fiero come un leone. Quando lo sventurato e l'omaccione non si videro ormai più i due fratelli balzarono fuori dal cespuglio di lavanda.
Mentre i due tornavano alla propria capanna, Beren si rivolse al fratello < Siamo contadini...almeno adesso come adesso lo siamo, una rivoluzione non si porta avanti con delle zappe o delle falci se chi hai davanti è munito di...magia >
Alyon esitò per almeno un minuto prima di rispondere. < Ecco perché credo che tu possa già partecipare alla prossima riunione, sei abbastanza sveglio da aver compreso i nostri intenti eppure non ne comprendi le motivazioni...>.
Camminava poco più avanti di Beren, ripensando alle parole sottomesse del fratello si girò di scatto e afferrò il colletto della tunica di Beren sollevandolo da terra
" Da dove viene questa forza?..." - pensò Beren.
Alyon esplose < Noi non siamo nati per coltivare o pulire cessi, siamo nati per proteggere la terra, anche da questa merda! >
Alyon lasciò la presa e Beren cadde a terra < Siamo elfi , fratello mio > disse Alyon aiutando il fratello a rimettersi sulle proprie gambe.
Quella sera Beren giurò di aver visto brillare la mano di Alyon per un istante.
Quella sera Beren avrebbe giurato, per la prima volta nella sua vita, di aver visto con i suoi occhi cosa vuoldire essere un elfo . E non lo dimenticherà mai.
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Le Cronache Di Styria
FantasyNel cuore del misterioso continente di Paroue, una sinistra setta segreta si insinua come un'ombra minacciosa, tessendo trame oscure che mettono a rischio l'equilibrio stesso della società. Mentre il nuovo ordine impera con pugno di ferro, un gruppo...