Ethan era stufo. Non sapeva più come comportarsi con sua figlia, la situazione era insostenibile. Punirla sarebbe stato inutile, ci aveva già provato in passato. Ma come avrebbe fatto a tutelare il suo futuro? Le preoccupazioni lo attanagliavano e ormai il giorno era giunto, doveva avvisarla prima che fosse troppo tardi.
"Beatrix, vestiti, devo portarti in un posto."
Distesa comodamente sul divano, Beatrix continuò a guardare cellulare.
"Vacci da solo. Ho da fare."
"Beatrix, non sei nella posizione di disobbedirmi! Devo forse ricordarti del quasi-arresto di ieri sera?"
"Non te l'ho chiesto io di aiutarmi. Sono maggiorenne, posso badare a me stessa."
Ethan provava un misto di rabbia, tristezza e frustrazione. Com'erano arrivati a questo punto? Doveva cercare di dimostrarsi forte.
"Ora tu ti vesti e vieni con me. È importante."
Furiosa per l'imposizione, si alzò e andò rumorosamente nella sua camera, desiderosa di concludere l'uscita il prima possibile.
"Eccoci!"
Beatrix si voltò perplessa verso i vecchi binari. Prima che potesse aprir bocca, Ethan la invitò a sedersi per terra.
Era una serata nebbiosa e non c'era anima viva per strada. Solo i lampioni scaldavano l'atmosfera.
"C'è una leggenda su questa ferrovia."
"Molto interessante. Abbiamo finito?"
"Vorrei raccontartela..."
"Simpatica questa, da bambina non mi leggevi nemmeno le favole della buonanotte e ora sei ispirato. Bah, che ti devo dire, sentiamola."
Storia della buona Progettista
In un passato poco lontano, esistevano solo comunità indipendenti, tra loro sconosciute.
Nella comunità dei Lavoratori, viveva una donna buona, onesta e generosa, la Progettista. Pensava e realizzava tutto ciò che i popolani le domandavano. Le sue creazioni erano impeccabili e le terminava in pochissimo tempo. Come spesso accade, tutti si approfittavano di lei, caricandola di lavoro e di consegne da rispettare e pagandola una miseria. Lei non si lamentava mai, era felice di poter dare il suo contributo e di rendere felici i suoi clienti, anche a costo di lavorare fino a notte inoltrata.
Aveva un marito, il Raccontatore di Storie. Si era innamorata di lui fin dal primo istante, quando l'aveva visto nella piazza pubblica. Le persone rimanevano incantate dalle sue magiche favole, pendevano dalle sue labbra, e così anche la Progettista. Lui non ricambiava il suo sentimento, ma aveva bisogno di una casa e di cibo. Persuadeva, con la miriade di entusiasmanti storie che conosceva, la moglie, che desiderava accontentare le sue numerose richieste e non fargli mancare niente.
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Sii Un Buono
Short StoryBreve one-shot scritta per la sfida di scrittura creativa organizzata da @maidireteam Ethan cerca di riportare la figlia ribelle sulla retta via. Per farlo si servirà di una leggenda, il cui finale è ancora da scrivere.