1

16 2 4
                                    

NOVEMBRE

00:05

Stavo pulendo il bancone, quando il mio collega mi dice <<Mirko il turno e finito timbra e torna a casa>> rispondo con un cenno della testa, faccio quello che mi ha detto, esco,prendo la macchina e mi dirigo verso casa. Arrivato mi faccio una doccia calda e vado a letto.

6:50

La mia sveglia sta suonando, mi alzo traballando dal sonno e mi dirigo verso l'armadio, prendo i vestiti, li porto in bagno dove mi vesto, lavo la faccia e i denti,scendo le scale <<Ciao mamma io vado>> <<Ciao tesoro buona giornata>> mi dirigo verso la mia "amatissima" scuola, frequento il quarto anno,ho diciassette anni vivo con mia madre da quando si è separata da mio padre,non vado molto d'accordo con lui visto che non accetta il fatto che sono gay, ed è per questo motivo si sono separati, mio padre continuava a dire che ero malato e mi guardava con disprezzo mia mamma non ne poteva più di sentire queste cose allora decise di lasciarlo. (A quattordici anni capi di essere gay quando baciai una mia compagna di classe e non provai niente, quando poi le lezioni era finite corsi a casa e feci delle ricerche e a quel punto capi che ero gay),a quel tempo non sapevo che certe persone odiavano gli omosessuali finché non vidi la reazione di mio padre. Mia madre disse che per lei andava bene che ero sempre suo figlio e mi avrebbe amato allo stesso modo. A scuola non l'avevo detto a nessuno perché non avevo amici anche tutt'ora non c'è gli ho, non perché non riesco a farmeli, ma perché non voglio nessuno che mi ronzino in torno. Pensando al mio passato mi ritrovo davanti al cortile della scuola che è già pieno di studenti,prendo il telefono e vedo che effettivamente sono le 7:50 tra nove minuti suona la campanella, in questi ultimi minuti li uso per guardare il cielo nuvoloso e mi perdo canticchiando una canzone che ho sentito qualche settimana fa. Mi riporta a terra il suono della campanella. Mi avvio con gli altri studenti ed entro  e mi dirigo verso la mia classe, entro e vedo seduto accanto al mio banco quel ragazzo che cerca da settimane di proferire parola con me ma ovviamente lo ignoro, accingo ad andare verso il mio banco neanche il tempo di tirare fuori le cose, che entra la professoressa <<Buongiorno ragazzi>>  <<Buongiorno professoressa>>
Detto questo la lezione iniziò io come sempre non stavo ascoltando, per lo più il mio vicino di banco mi stava fissando,lo lascia perdere fino a quando lui proferì parola <<Ciao>>
Lo ignoro
<<Tu ci stai capendo qualcosa?!>>
Lo ignoro
<<Il gatto ti ha mangiato la lingua?>>
<<Per tua informazione vorrei ascoltare la lezione senza che qualcuno brontoli di sotto fondo, adesso fammi il piacere di stare zitto!>>
<<Alessandro e Mirko,cosa ce di tanto interessante da raccontarsi, invece di prestare attenzione alla lezione?>> <<Ci scusi>>, la lezione continuò senza intoppi, finché Alessandro mi diede un pizzicotto sul fianco, io cacciai un urletto e arrossì, si girarono tutti <<Fuori dalla classe!!!>> dice la professoressa tutta arrabbiata <<Ma io... lui...>> <<Non voglio sentire né se né ma fuori tutti e due!!!!>> mi volto verso Alessandro e con uno sguardo incazzato mi alzo ed esco dalla classe. Inizio a camminare verso il cortine per togliermi dalle calcagne sto qui, <<Dove vai?>> <<Lontano da te>> rispondo con tono brusco << Perché cosa ho fatto?>> mi fermo, Mirko respira siamo a scuola non puoi fare scenate, respira,respira,respira (pensai), li prendo il polso lo porto in bagno e lo sbatto contro la porta  <<Mi chiedi cosa hai fatto, seriamente, mi rompi da settimane, cerco di ignorarti ma sei cosi irritante  che vorrei ucciderti, però ti ho sempre lasciato stare, ma oggi , oggi hai sgravato di brutto mi hai fatto richiamare più volte, e la prof ci ha buttato fuori dalla classe ma ci sei o ci fai!! e per lo più mi chiedi cosa hai fatto!?>> gli sbraito addosso, cazzo dovevo stare calmo.<<Scusa principessina,non volevo rompere la tua tranquillità, volevo solo conversare con te e basta ma se ti do cosi tanto fastidio me ne vado>> , mi pento subito di quello che ho detto e li dico<<No no scusa non volevo ash, sono stato uno stronzo, ricominciamo daccapo, piacere sono Mirko>> gli allungo la mano e lui ci pensa un pò su e alla fine la stringe <<Piacere sono Alessandro>> ha una mano cosi calda che il suo calore mi penetra nelle ossa e una sensazione cosi piacevole, ma ai me, quel contatto finisce, <<Restiamo qui?>> chiedo <<Ma ti pare, andiamo a prendere un gelato>> <<Ma sei matto se ci vedono uscire da scuola ci espellono>> <<Basta che firmiamo la giustificazione e possiamo andare>> <<Genioooo io non ho diciotto anni, non posso firmare>> <<Be semplice ti falsificherò la firma e a quel punto sarai libero>> <<Se ci scoprono non tornerai a casa con le tue gambe ma in sedia a rotelle>> <<Uuuu rude la principessina>>. Suona la campanella e ci avviamo verso la classe prendiamo i libretti, prima che possa entrare il professore , Alessandro riesce a falsificare la firma appena in tempo  <<Buongiorno ragazzi>> <<Buongiorno professore>> Alessandro tossicchio in modo da farmi capire che era ora <<Prof io e Mirko dovremmo uscire>> il prof stacca gli occhi dal libro e con tutta la tranquillità che io non avevo in quel momento dice << Va bene ragazzi venite qua >> li portiamo i libretti, e stavo sudando freddo, se mia mamma lo scopre mi uccide, il prof firma tutte e due i permessi e usciamo, tirai un sospiro di sollievo.... 

CONTINUES

AUTRICE

ciao questa è la mia prima storia, ci saranno un pò di errori grammaticali / verdi  alla minchia , mi scuso per il disagio ma cercherò di migliorare. Fatemi sapere cosa ne pensate( commenti costruttivi)  

Ti ho amato in tutti questi anniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora