I wanna be the sunset, but im the moon.

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Il risveglio al mattino era una cosa tremenda per Scarlette, risvegliarsi e vedere la sua faccia curata illuminata dal sole non la rendeva felice, poichè lei non era felice.

Sempre stata presa di mira da tutti, dai genitori che la mettevano nella classifica più in basso rispetto a suo fratello Vlame, che ora fa la vita fantastica in Belgio con la sua azienda automobilistica.

Veniva anche presa di mira dai compagni di classe, ma non perchè ci fosse qualcosa che non andava nella sua bellezza oppure di ciò che faceva, lei era diversa da tutti quanti.

I suoi coetanei si sono iniziati a rifarsi le idee su Scarlett quando alle medie, la professoressa di arte le chiese una cosa abbastanza facile come concetto, ma la risposta era complessa nel suo senso immaginabile, per lei era tutto diverso.

"Freebery in cosa ti vorresti trasformare se avessi una specialità disumana?"
"Mi vorrei trasformare nel sole, indipendente e che splende sempre, sono sempre stata la luna ma non ho bisogno di nessuno." riposò il suo sguardo sul banco poggiando una mano sulla bocca e sbadigliando.

Tutti alla fine della sua frase non dissero niente, e appena la campanella suonò si affrettarono ad uscire.

"Hai bisogno di uno psicologo." Scarlette stava per uscire ma l'affermazione della docente  la fece restare, lei non aveva bisogno di uno psicologo che stava lì 1 oretta ad ascoltare 1/3 di ciò che aveva da dire, lei aveva bisogno di qualcuno che la capisse, e si ridusse alle sigarette.

"Non ho bisogno di nessuno." si ripetè lei allo specchio, pronta ad uscire di casa con le valigie e ad andare all'aereoporto che l'avrebbe condotta in Belgio, dove avrebbe fatto una vita economicamente perfetta e anche facendo probabilmente odiose amicizie, lei le definiva cosi.

Si mise in piedi, impalata, nella postazione richiamo taxi, la famosa macchina gialla a quadri bianchi e neri con un autista scorbutico e infelice, come lei d'altronde.
Ogni volta che andava in un taxi finiva di urlare e ad avere l'ultima parola vincente contro chi risiedeva sul sedile con il volante per poi lanciare alcuni dollari stropicciati, ne avesse azzeccato uno di prezzo.

"Buongiorno." accolse l'autista appena vide la ragazza entrare nel suo veicolo finanziaro.
Lei non rispose e questo provocò uno sbuffo rumoroso da parte dell'uomo alla guida.
"Dove la porto?"
"All'aereoporto." disse semplicemente lei, proseguì con un cenno del capo dal 50 enne dirigendosi all'aereoporto.

"Scorbutico." e infatti finì cosi, lanciò 5 dollari stropicciati al tassista, si tirò una ciocca di capelli nera indietro ed entrò nell'edificio pronta a fare mille controlli, che per lei, non servivano a niente se non a far perdere tempo.

Spazio autrice
Allora cosa ne pensate? Magari questo capitolo non è un gran chè ma vi fa capire com'è fatta più o meno la protagonista.. lasciate una stellina per aumentare di giorno in giorno i capitoli belli! A stasera forse con un capitolo :)

Smoke kills your heart- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora