ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ x

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Erano in viaggio da parecchie ore, l'alba era già passata da un pezzo e il sole ormai era alto nel cielo. Calipso aveva sonnecchiato un po', stretta nei sedili dietro tra Helen e lo sportello, ma nonostante non avesse riposato adeguatamente, in quel momento fissava torvo il paesaggio -per la maggior parte distrutto- scorrere velocemente sotto i suoi occhi completamente immersa nei suoi pensieri. Era più che sicura della decisione che aveva preso, desiderava davvero aiutare i ragazzi a riprendersi il loro amico, eppure una piccola parte di lei non smetteva di rimproverarla di esserne andata senza aver prima sistemato le cose con Aris.

Come aveva fatto intendere Thomas, quella poteva essere benissimo una missione di solo andata, avevano un elevatissima possibilità che nessuno in quella jeep tornasse indietro. Per non contare che se veramente Vince fosse riuscito a rimettere in funzione la nave, massimo un paio di giorni e sarebbero salpati per chissà dove. Infatti, proprio per quest'ultimo motivo, prima di partire, era tornata nel dormitorio a prendere le poche cose che possedeva e per lasciare alla sua famiglia un breve biglietto di addio. Sperava solo che un giorno potessero perdonarla.

Perdonarle quelle poche righe di addio, che erano fin troppo impersonali ma lei non era fatta per quelle cose, e per non avergli detto niente ed essere sparita nella notte insieme agli altri. Sapeva di averli feriti e delusi, specialmente Vince e il suo piccolo fratellino, ma sentiva dentro di sé di aver preso la decisione migliore della sua vita. Se davvero quella città era la base operativa di WICKED, là avrebbe trovato tutte le risposte di cui aveva bisogno e, forse, avrebbe finalmente avuto la vendetta che tanto desiderava.

«Cal?» la chiamò dolcemente la medicale, voltandosi a guardarla preoccupata. Sapeva che l'amica non fosse una grandissima chiacchierona, tuttavia erano in viaggio da parecchio e lei non aveva spiccicato una parola «Tutto ok?» chiese captando nell'aria non fosse così.

Prima che la ragazza potesse rispondere, Fry, lanciandole l'ennesima occhiata furtiva dallo specchietto retrovisore, mentre guidava, si intromise «Tesoro, quel finestrino non ti ha mica insultata eh» scherzò «Se continui così lo farai esplodere da un momento all'altro»

A quella battuta la moretta sbuffò una breve risata «Sto bene, tranquilli» rispose poggiandosi meglio contro il sedile, sperando se lo facessero bastare ma conoscendoli ne dubitava fortemente. Sapeva di potersi fidare di loro e dirgli cosa la stava turbando, ciò nonostante non erano soli in macchina e non voleva spiattellare i propri affari così «Ho solo sonno» mentì scrollando le spalle.

Ovviamente nessuno dei presenti le credette. Thomas, appunto, si voltò, anche con il corpo, dato fosse seduto sul sedile proprio davanti alla ragazza, per osservarla a sua volta «Ti stai pentendo?» le domandò dispiaciuto di averla trascinata in quella follia, anche se non era così, lo aveva scelto lei, per una persona che aveva conosciuto soltanto per un giorno. Quindi non l'avrebbe biasimata se lo stava facendo, dopotutto non doveva niente a Minho, specialmente quando in quel giorno non avevano fatto altro che trattarsi male a vicenda.
«Se vuoi possiamo tornare indietro per un pezzo e poi-»

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