Capitolo 7

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                            Grace
Sono fuori ad aspettare e mi maledico mentalmente che non mi sia portata una giacca uscendo per aspettare Nate, fa un freddo esagerato e ho la pelle d'oca.
Sono passati 10 minuti, ed eccolo che lo vedo davanti a me. Non ci posso credere, Nate é qui.. non ci vediamo da quando mi sono trasferita.
Lo vedo diverso, non ha più i capelli suoi soliti capelli lunghi, li ha tagliati cortissimi, i suoi occhi color nocciola non risplendono più, sembra perso.
Si avvicina a me e mi posa un bacio sulla guancia
«Allora? Come va?» chiede
«Bene grazie, ora ti importa? Tu invece? Come stai? Come ti sta andando la vita? Cosa stai facendo? Sai un tempo pensavo di avere un ragazzo a quanto pare penso sia sparito e ho anche un bel dubbio su cosa siamo ormai»
«Evita di fare la stronza Grace, sai che mi importa veramente»
«No Nate, cazzo non lo so. Non so più niente, sei sparito e non ti fai nemmeno più sentire» urlo
«Grace, ho avuto da fare te l'ho già detto»
«Ah si si certo, hai avuto da fare e non hai trovato un minuto per scrivermi o chiamarmi. Sai quanto ci credo»
«Cosa stai insinuando?»
«Che non te ne fotte un cazzo Nate, perché se tu avessi voluto, avresti trovato due secondi per chiamarmi o scrivermi!»
«Non ti permettere proprio Grace eh, perché se dovessimo metterci parlare a chi importa o meno di questo rapporto sicuramente non saresti tu »
«Ma come ti permetti?»
«Grace, ti sei trasferita porca troia! TRASFERITA. Prendendo questa decisione sapevi quanto fosse stato difficile vederci, lo era già a causa mia che dovevo fare avanti e indietro a causa dei miei genitori, ma almeno quando tornavo riuscivamo a vederci e stare insieme, invece ora? Torno in città ma TU non ci sei, TU sei andata via!»
«Eh no, non ti permettere Nate. Tu non c'eri mai, tornavi raramente e io li non avevo più niente. Mia mamma con il lavoro che ha viaggia molto, i miei 2 migliori amici si stavano trasferendo e io non avevo nessuno lì per cui rimanere. Per una cazzo di volta ho pensato me, il mio futuro e ho fatto quello che ho creduto migliore per me»
«Quindi ammetti di essere stata egoista e di aver pensato a te e non a noi!»
«Ahahah egoista? Io? Cazzo Nate ma fai sul serio? Se fossi stata egoista avrei evitato di logorarmi a causa tua, di assorbirmi i tuoi problemi e di accettare che la merda della tua vita ricadesse su di me! » urlo
«Ora lo rinfacci?»
«Non è rinfacciare Nate, semplicemente dal momento in cui mi chiami egoista ti ricordo che di egoismo io ne ho avuto ben poco. Ti sono stata vicina nei tuoi momenti peggiori, peccato però che anch'io ero in un momento di merda e te ne sei sbattuto altamente» urlo esasperata
«In ogni caso sei andata via e ora vengo a trovarti e nemmeno ti trovo perché sei ad una festa»
«E dove sarebbe il problema? Dovrei stare dentro casa a piangere perché sparisci e ritorni quando pare e piace a te?»
«Sicuramente sei poco credibile a dirmi che stai male perché non mi senti e poi vai a fare festa con la tua amica»
«Ma per me puoi credere quello che vuoi Nate, io sono stufa! Non reggo più questa situazione. Non puoi sparire e ritornare come se nulla fosse e pretendere di trovarmi su un divano a piangere e disperarmi. E sinceramente arrivati a questo punto io penso che questa storia possa benissimo finire qui.» a questa mia risposta lui si agita e inizia ad avvicinarsi sempre di più in modo minaccioso, ad un tratto sento un braccio sulle spalle
«Ei rossa, tutto bene?»

Sotto lo stesso cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora