Pain in heart.

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Scarlette scese di sotto per mangiare un umile yogurt alla pappa reale, prese cosi senza rivolgere un occhiata a suo fratello che cercava di avere un dialogo con lei.

"Scarlette-"
"No!" urlò lei lanciando il vasetto di vetro dosso al fratello rompendolo.

"Affliggi tua sorella in modo scorbutico e infantile, quando qua l'unico gay del cazzo e senza maturità nel cervello sei proprio te Vlame! Esatto, si! Sei cosi immaturo che sgridi la famosa sorellina perchè ha fatto cascare la ricotta, la prossima volta che succede mi accerterò di prendere la ricotta da terra e spalmartela sul tutto viso!" dopo questo sciogli parole, la ragazza riprese fiato e coscenza, rendendosi conto che intorno aveva tutti i ragazzi che avevano sentito le urla da di sotto insieme a Phoebe.

"Siete dei pezzi di merda!" le ultime parole di Scarlette prima di rinchiudersi in camera prendendo un cappotto nero semplice, si infilò le scarpe e nascose il suo pacchetto di sigarette insieme all'accendino nella tasca, lei era appena maggiorenne e se Vlame l'avesse vista fumare le avrebbe fatto la predica, ma vista la situazione com'era non le avrebbe detto niente per paura della reazione di Scarlette.

Quest'ultima scese di corsa di sotto incrociando lo sguardo di tutti compresa Phoebe, che sentì una scossa appena vide i suoi occhi spenti, qualcosa le fece dolore appena vide quelle iridi scure.. come se la capisse o che provasse le stesse emozioni.

"Io sono Ph-" alla corvina non interessò minimamente chi fosse quella bella fanciulla accanto a Tom che la reggeva con una mano sul fianco.

"Lascia stare." disse Gustav a tono basso rendendosi conto a cosa aveva portato tutto quel fare di merda verso di lei, ora tutti si sentirono in colpa.

"Meglio se vado.." salutò poi la bionda aprendo la porta e chiudendola alle spalle camminando verso casa ancora intimorita dall'accaduto di pochi minuti fa.

Intanto Scarlette era arrivata ad un parchetto vicino casa abbandonato, si sedette sulla panchina e tirò fuori le due cose che aveva bella tasca, la sua salvezza le nominava, ma in realtà facevano incenerire i suoi polmoni dopo il suo cuore non capito e oscuro, privo di emozioni e di dolore.

Ma di dolore ce ne era troppo.
"Meglio se vado a cercarla." Intanto nell'abitazione c'era aria di delusione che ognuno si scambiava con sè stesso, Vlame si alzò ma Tom d'istinto lo fermò,

"Vado io." non sapeva perchè, quelle parole gli uscirono dalla bocca come l'aria di freddo che espellava da quest'ultima.

E dopo un paio di metri, la vide fumare, ancora, ancora e ancora.

Spazio autrice
Mi piace questo capitolo, sta iniziando a prendere forma come me lo immaginavo :)

Smoke kills your heart- Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora