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"Ma che cazzo..."
Bakugo si stacco dalle sue labbra osservando con attenzione la sua reazione, era sicuramente arrossito violentemente non riuscendo a dire neanche una parola per la sorpresa, il suo sguardo scese a osservagli le labbra che poco prima lo avevano baciato indugiando più di qualche secondo. Non riusciva a comprendere cosa fosse appena accaduto, forse aveva bevuto troppo e lo stava immaginando, non era possibile che l'uomo che aveva tanto desiderato avesse fatto qualcosa di tanto anomalo ma, come se gli avesse letto nel pensiero, lo afferrò per il collo riavvicinandolo e facendo scontrare nuovamente le loro labbra.
Adesso il bacio era più profondo e passionale, Izuku sospirò sorpreso e il biondo ne approfittò per aggiungere la lingua cercando la sua con ardore, quasi desideroso di assaporarlo ed esplorarlo a pieno serrando ancor più la presa tenendolo fermo.
Il verdino era immobile, non sapendo come reagire per affrontare la situazione, la sua sanità mentale lo stava ormai abbandonando facendolo sciogliere per quel contatto e mandandolo completamente a fuoco mentre contraccambiava il bacio.
<Deku...> gli soffió a fior di labbra staccandosi piano e lasciandolo con un rivolo di saliva all'angolo della bocca mentre sperava di non sembrare così disperato per quel gesto.
Rimase qualche secondo a fissarlo, i suoi occhi erano ormai di un rosso fuoco quasi ipnotizzante e Midoriya non riuscì a non guardarlo con desiderio bruciante, gli occhi come due fessure, annebbiati sia per l'alcool che per quello che era appena successo.
Katsuki si alzò di scatto facendo qualche passo, poi parlò con una voce bassa e roca.
<Dimenticalo.> dopo poco si era chiuso in bagno lasciando il verdino con una strana sensazione di disagio e imbarazzo per l'accaduto, si domandava se avesse dovuto rifiutarlo e allontanarlo dal principio o se era stato troppo sfacciato quando anche lui aveva ricercato la lingua del biondo. Ovviamente un tipo come Bakugo non gli avrebbe mai dato le risposte che voleva, anzi, probabilmente si stava vergognando anche lui per quello che era appena successo così decise di non chiedergli nulla e fare finta di niente, era meglio per entrambi, infondo avevano solo esagerato nel bere e si sa che c'è sempre la possibilità di fare qualche errore di percorso quando non si è sobri.
Izuku, ormai esaurito per tutto quel pensare, fece un paio di passi verso il letto crollandoci sopra e addormentandosi dopo poco.

La mattina seguente il posto al suo fianco era vuoto e freddo, Katsuki probabilmente era uscito visto che l'appartamento era così silenzioso e Midoriya si girò sul letto osservando il soffitto con sguardo vuoto mentre si massaggiava le tempie per il mal di testa.
Le immagini della sera prima gli tornarono in mente come le parti di un film che non avrebbe mai voluto  dimenticare, ricordi indelebili e preziosi e più ci pensava e più non riusciva a ragionare lucidamente.
Raccolse una felpa indossandola, vista la temperatura più bassa, dirigendosi verso la cucina per farsi un caffè cercando di schiarirsi le idee prendendo anche una pasticca per il fastidio alla testa.
Osservava fuori dalla finestra la giornata nuvolosa e grigia, anche il tempo era tetro e scuro come il suo stato d'animo, scoraggiato e amareggiato dalle parole che gli aveva rivolto il biondo. 
Come poteva anche solo pensare che sarebbe riuscito a fare finta di niente visti i sentimenti che aveva conservato e rinchiuso per così tanto, come avrebbe fatto a non domandarsi il perché di tutto quello visto anche il loro diverso orientamento, come avrebbe fatto anche solo a guardarlo in faccia senza andare in paranoia...

Dopo poco il rumore della porta ridestó Izuku dai suoi pensieri, Bakugo era tornato dopo la sua, probabilmente, corsa mattutina visto l'abbigliamento sportivo e le gocce di sudore che gli scendevano in viso. Il verdino scostò subito lo sguardo prendendo il telefono in mano e aprendo la sezione delle notizie come se fosse la cosa più interessante del mondo, il biondo gli passò accanto in silenzio andando a versarsi un bicchiere di caffè sfiorandolo di poco e provocandogli un brivido per il contatto.
<Buongiorno... Kacchan...> disse piano convincendo se stesso a ignorare l'innumerevole quantitativo di domande che avrebbe voluto porgli e cercando semplicemente di pensare al numero di giorni che rimanevano alla fine di quella settimana. Solo tre.
Dall'altra parte non ci fu risposta, solo un cenno di assenso prima di vederlo sparire nel bagno per fare una doccia, il turno sarebbe iniziato dopo circa un'ora e nel frattempo Izuku chiamò Todoroki visti messaggi che gli aveva mandato impensierito per il suo stato di salute.
<Ehi Mido, come stai? Come sta andando il lavoro la?> il suo amico si preoccupava sempre eccessivamente per lui ma si vedeva che lo conosceva bene visto che riusciva a captare quando qualcosa non andava.
<Todoroki tutto bene grazie. Il lavoro procede come al solito, cittadina piccola e con non molti casi alla fine ma comprendo perché abbiano richiesto il supporto visto il basso numero di heros di pattuglia.>
<Sempre sul pezzo eh Mido?>
<Eh eh, per forza.> ridacchió osservando fuori dalla finestra le gocce di pioggia sottili che iniziavano a bagnare la strada, gli alberi erano leggermente scossi dal vento e le persone iniziavano ad aprire gli ombrelli per coprirsi.
Il suo amico sospirò sembrando titubante per un attimo, poi parlò dopo essersi schiarito la voce.
<Mido ho saputo che Bakugo ha fatto richiesta per venire anche lui la proprio durante la tua settimana di supporto, cosa succede?> Izuku rimase sorpreso dalla domanda iniziando a torturarsi il labbro e chiedendosi come avrebbe potuto spiegare qualcosa che anche lui faticava a comprendere a pieno.
<Ehm, si si, tutto bene. Avendo fatto la richiesta tardi stiamo condividendo l'appartamento...>
<Ah, sicuro che va tutto bene..?>
Sentí la porta del bagno riaprirsi e Katsuki uscirne già vestito, prese posto sul divano controllando l'orario sull'orologio per poi mettersi a vedere la televisione, probabilmente aspettando l'avvicinarsi del turno di lavoro. Il verdino indugió più di qualche secondo sulla sua espressione corrugata e pensierosa fin quando quegli occhi rosso fuoco lo sorpresero a guardarlo, aveva un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.
Izuku arrossì subito inconsciamente spostando subito lo sguardo da quella figura che gli incasinava la mente sentendo il suo amico richiamarlo al telefono.
<Ehi Mido ci sei?>
<Eh? Ah si si, grazie di essere sempre così premuroso e gentile, ora devo andare. A presto.> parló con enfasi cercando di sembrare convincente salutando Todoroki velocemente.
Si giró nella stanza pensieroso incontrando di nuovo quei rubini come se non avesse smesso di guardarlo, lo sguardo intenso mentre era immobile su quel divano tanto da farlo sentire in soggezione e incapace di muoversi o di pensare, come se si sentisse alla sua mercè.
<Kacchan... devi dirmi qualcosa ? Non ti hanno mai detto che è maleducazione fissare le persone?> non gli avrebbe permesso di mettere ancora sottosopra la sua vita ne tantomeno la sua mente, se lo continuava a ripetere cercando di auto convincersi.
<Tsk. >
<Non è una risposta. >
<Non ho niente da dirti. >
<Non mi sembra.>
<Ti si è sciolta la lingua Deku?>
<Hai cominciato prima tu.> ovviamente la frase aveva volutamente un doppio senso che il biondo percepì immediatamente facendo cascare l'occhio sulle sue labbra per poi distogliere lo sguardo.
<È ora.> in meno di un minuto il biondo era già sul pianerottolo pronto a recarsi a lavoro, il verdino non perse tempo raggiungendolo e affiancandolo sospirando al suo fianco per l'ormai evidente tensione che si era creata.

Cercami ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora