Ormai la stanchezza si iniziava a sentire: mi cedevano le gambe, mi girava la testa e, dopo tutte le percosse che avevo subito, mi faceva male la schiena in modo tremendo.
"Possiamo fermarci? " dissi appoggiandomi sulle ginocchia.
"Cosa!? No! Proprio ora che siamo quasi arrivati. No. Non puoi resistere un altro po'?" Disse lui nel pieno delle forze. Non era neanche sudato mentre ora io avevo il fiatone. Dopotutto era pomeriggio inoltrato e avevamo passato l'intera giornata a correre e lottare.
"Io... solo cinque minuti. Il tempo di riprendere fiato". La fame era devastante e mi provocava un senso di nausea; come se ci fosse un mostro che mi graffiava le pareti dello stomaco. Presi la barretta di cioccolata che avevo nello zaino, la divisi a metà e la ingurgitai in un nano secondo ma servì solo a farmi venire più fame. Mi distesi per terra per riprendere fiato. I muscoli, per la prima volta da quella giornata, si rilassavano. Mi misi comoda e seppi che da quel momento sarebbe stato difficile ritagliarsi momenti di relax.
Chissà come sarebbe finita se fossi rimasta lì, abbandonando tutto. Era un bel posto dove morire. Magari alcuni archeologici si sarebbero sorpresi nel trovare dei fossili umani in quell'epoca. Sarei stata sulle copertine di tutti i giornali e mi avrebbero assegnato un nome orribile tipo Lucy..."Adesso dovremmo proprio andare." La voce di Hunter mi fece ritornare alla realtà, sempre che tutto quello che mi stava accadendo non fosse solo un sogno. Ipotesi che non avevo ancora completamente abbandonato.
Mi baluginò nella mente l'idea di rimanere lì, lo ammetto, ma anche se detestavo l'idea che per chissà quanto tempo la mia vita sarebbe diventata un continuo dover continuare a scappare per salvarmi la pelle contai fino a tre e mi tirai su. Ormai era una questione personale, dovevo dimostrare a me stessa di essere abbastanza forte da sopravvivere.
Forse io ero così: scelgo la via più tortuosa e impervia, forse solo per divertimento, forse perché è più stimolante... Sta di fatto che non avrei mai scelto quella più comoda. Morire, la via dei codardi, di chi si lascia abbattere dalle difficoltà, di chi si arrende. E io non mi arrendo così facilmente. Sbuffai, mi schermai gli occhi con le mani e ripresi a camminare, più decisa di prima.
"So a cosa stavi pensando". Disse Hunter guardandomi di sottecchi.
"Si?"
"Anche a me è venuto in mente di mollare tutto e smettere di combattere, sarebbe più facile. Ma ormai per me è diventata una sfida". Aveva avuto il mio stesso pensiero, chissà quante volte...
"Hai ragione" dissi semplicemente, senza sapere cosa aggiungere.
" Lo so."
"Sì, sì. Non te ne vantare troppo."
"Ho ragione ma questo non ci salverà la vita, guarda."
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specchi magici
FantasiaUno stupido gioco. Ecco come iniziava ogni avventura. Lo sapevo più di chiunque altro, io che passavo le serate a leggere libri. "Vediamo se hai il coraggio di entrare". La frase con cui iniziava ogni film horror e ovviamente io, che non mi do mai...