La cavalcata

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Una goccia di sudore mi scese dalla fronte. Ogni muscolo del mio corpo era stremato, mi mancavano le forze e i miei movimenti stavano iniziando ad essere sempre meno precisi ed efficaci. Il braccio ferito mi provocava un dolore sordo e persistente e sembrava pesare una tonnellata. Potevo sentire il battito del mio cuore anche dentro le orecchie, ansimavo vistosamente e iniziavo a credere che non ci fossero più speranze mentre percepivo che iniziava a fare buio. Dovevo mettere appunto una strategia ma mi sentivo in gabbia, non avevo lo spazio neanche per pensare. Scartai di lato per schivare l'artiglio di un Velociraptor e mentre lo abbattevo  venni folgorata da un'idea talmente folle da poter essere catalogata tra le più folli illuminzaioni dell'umanità. Non sapevo quali sarebbero state le conseguenze delle mie azioni ma, se non fossi morta attuando il piano che avevo in mente, saremmo stati salvi. Non potei fare a meno di sorridere alla mia idea e ringraziare la mia immaginazione.

Con un possente gancio atterrai un dinosauro di piccole dimensioni e lo sorpassai con un salto. Andai di corsa da Hunter e presi dal suo zaino delle corde. Fu un'operazione difficile poiché dovetti creare i nodi con una sola mano e contemporaneamente proteggermi dagli attacchi, ma alla fine riuscii a realizzare due cappi. Con il primo agganciai Hunter, che mi caricai sulle spalle. Il suo peso mi lasciò spiazzata e per poco non caddi in avanti.
Aspettai che un quadrupede massiccio e ben piantato mi corresse incontro per lanciargli Hunter sulla groppa e contemporaneamente afferrarlo al lazo. Provai a piantare i piedi ma ovviamente l'animale procedette la sua corsa e venni scaraventata a terra e trascinata come una bambola di pezza ma, in qualche modo, riuscii a rimanere aggrappata. Rimasi a penzolare  per un paio di secondi mentre osservavo dal basso il volto esangue di Hunter legato all'animale  e il terrore che morisse mi bastò per dare fondo a tutte le mie energie e issarmi sulla fune con un solo braccio e con l'aiuto delle gambe. Raggiunsi miracolosamente il collo dell'animale e mi sistemai in groppa, feci poi passare più volte un'altra corda intorno al muso per usarla come redini. La cosa più assurda fu che tutto andò come doveva e l'animale si diresse esattamente dove volevo che andasse.
Ci avvicinavamo così allo specchio, galoppando velocemente e superando ogni pericolo finché  il dinosauro si impennò  a pochi centimetri dal muro di lava, rifiutandosi di procedere, e io caddi a terra, Hunter però rimase impigliato nelle corde.
Guidata dall'istinto, lanciai l'ultimo coltello che mi era rimasto e tranciai di netto la corda che teneva Hunter legato al collo dell'animale. Presi al volo il suo corpo esanime e cademmo entrambi a terra. Se fosse stato cosciente Hunter avrebbe esclamato "grazie per il passaggio amico".
Ci trovavamo esattamente davanti lo specchio, ormai era fatta. Grazie alle ultime forze che mi rimanevano mi passai il braccio di Hunter dietro il collo e lo sollevai da terra. Con due grosse falcate mi trascinai fino allo specchio e mi gettai direttamente dentro al rivolo di lava esclamando "massì al diavolo".








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E con questo si conclude la prima prova, chissà cosa ci sarà dall'altra parte dello specchio...

Questa era una storia che scrissi tempo fa e che lasciai incompiuta, ora la riprendo in mano perché mi è venuta voglia di scrivere un po'

Però vorrei sapere se continuare quindi avrei bisogno di qualche feedback da parte vostra

È il momento di esprimervi, fatemi sapere cosa ne pensate !

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