Per meno di una manciata di secondi sentii il mio corpo sciogliersi nel calore ma non ebbi neanche il tempo di provare dolore che un senso di vuoto mi avvolse completamente per poi terminare con una sensazione di benessere e torpore. Potevo sentire ogni parte del mio corpo che ritrovava vigore mentre mi pervadeva un senso di pace assoluta.
Ad un tratto una potente spinta mi gettò a terra e mi ritrovai in una grotta, o almeno così pareva. Mi sentii come un feto che abbandonava la sacca amniotica per venire al mondo.
La luce era inesistente e fuori era notte fonda. La prima cosa che mi sorprese fu ritrovare il mio braccio al suo posto."Clara?" Mi sentii chiamare. Era uno strano momento per ridere ma fu proprio quello che feci. Mi liberai di tutte le emozioni che serbavo con una grossa risata di pancia.
"Non posso credere che tu sia ancora vivo." Pochi secondi prima Hunter puzzava già di cadavere e ora sentivo i suoi occhi che mi scrutavano nel buio.
"Mi dicono che sono duro a morire". Mi avvicinai alla direzione da cui proveniva la sua voce e lo abbracciai. Lui fece lo stesso ma si staccò pochi secondo dopo schiarendosi la gola.
"Va fuori a prendere della legna. È ammassata sul tetto. Lì troverai anche una scimitarra, portamela." Tagliò corto lui. Non mi aspettavo che, dopo quello che era successo, smettesse di guardare le cose con carattere tecnico e calcolatorio quindi non rimasi sorpresa della freddezza nella sua voce, tuttavia mi sembrò fin troppo sbrigativo e troppo poco sarcastico. Mi alzai per recuperare la legna e mi accorsi che una fitta foresta oscurava la luce della luna. Eravamo completamente al buio.
Quando ritornai inciampando nella grotta lui non si mosse dalla sua posizione accovacciata vicino la parete. Solo quando accesi il fuoco potei notare il suo sguardo triste e assente. Ma fu solo per un attimo perché impostò immediatamente l'espressione di sempre, quella sfacciata e irritante.
Mi avvicinai a lui e mi abbassai alla sua altezza.
"Non vuoi sapere cosa ho fatto per salvarci?"
Lui rispose "mi dispiace."
"A me no. Non devi..."
" Clara?"
"Cosa?"
"Posso finire di parlare?" Sbuffai e mi sedetti a gambe incrociate.
"Mi dispiace di averti lasciato sola e di essere stato inutile, sul serio. Mi sento in colpa per non averti aiutato."
"No! È stato un drago a metterti fuori combattimento. Era una prova per me. Era tutto calcolato."
"Drago?"
"Sì! È la prima volta che ne senti parlare?"
"No... Ci sono dei disegni di draghi e... Mi hanno raccontato delle storie."
"Ed è una buona cosa?" Non mi rispose. Rimase per molto tempo con lo sguardo perso a rimuginare su chissà cosa poi, dopo svariati minuti, mi chiese come avessi fatto a portarci entrambi oltre lo specchio e io gli raccontai ogni avvenimento dopo la sua perdita di coscienza. Mentre raccontavo non riuscii a non toccare il braccio che mi era stato tracciato di netto e che ora era in perfetta salute.
"Ci sai fare con i nodi..." Non poté non constatare lui.
"Facevo scout".
"Si?" Disse lui come se non gli importasse minimamente.
Finita la storia Hunter prese due coperte ammuffite e puzzolenti dall'angolo della grotta. Mi ci avvolsi comunque e mi distesi vicino al fuoco.
"Partiamo all'alba." Mi sussurrò lui da dietro. Non ero fisicamente stanca ma mi addormentai comunque quasi subito.
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specchi magici
FantasyUno stupido gioco. Ecco come iniziava ogni avventura. Lo sapevo più di chiunque altro, io che passavo le serate a leggere libri. "Vediamo se hai il coraggio di entrare". La frase con cui iniziava ogni film horror e ovviamente io, che non mi do mai...