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Sai quando vorresti fare ardentemente qualcosa ma sai che non è ne la cosa giusta ne il momento?
Izuku si ritrovava perfettamente nella descrizione mentre si passava una mano tra i capelli già messi in disordine per colpa del vento. Ormai erano passati due giorni da quella sera e aveva scambiato solo qualche parola di circostanza con Bakugo, non che facessero solitamente dei discorsi particolarmente profondi o intimi ma si era tutto ridotto al minimo indispensabile per una buona convivenza cosa che innervosiva ancor più Midoriya, pur essendo quello il suo obiettivo dall'inizio la cosa lo turbava più del necessario.
Averlo la, vicino ma allo stesso tempo distante, lo disturbava molto facendolo andare più volte in esaurimento, aveva imparato con gli anni a elaborare  mentalmente i problemi valutando tutte le possibili ipotesi e conclusioni ma questo non era un concetto applicabile con un certo biondo.
Il suo cellulare aveva ricominciato a suonare e lui era scattato innervosito nella stanza urlando parole di dissenso e disgusto verso l'insistenza dell'altra persona, borbottando irrequieto.
Izuku aveva sbirciato il nome sullo schermo digitandolo dopo poco sul motore di ricerca cercando di non farsi vedere, rivelando una moretta facente parte del mondo della moda, ovviamente una bellissima ragazza che però compariva in diversi articoli di gossip in cui veniva fotografata proprio insieme a lui.
La sensazione di malessere e disagio non si era ovviamente fatta attendere e Midoriya si maledisse per quella mossa così stupida e infantile, la gelosia non era un sentimento che gli apparteneva ma la percepiva in modo così viscerale da sentire la nausea.

Arrivarono all'ultimo giorno continuando a tenere questa sorta di muro invisibile, entrambi silenziosi e circospetti andando a lavoro e tornando comunicando solo con qualche frase. L'umore del verdino era sceso sempre più, aveva lo sguardo vuoto mentre si sedeva sul divano dopo il turno, Bakugo prese posto al suo fianco senza dire una parola, toccandolo di poco con la spalla.
Restarono in quella sorta di bolla, ogni tanto gli occhi del verdino ricercavano quelli rubino dell'altro trovandolo però sempre preso da altro, troppo impegnato a prestargli il minimo di attenzione tanto da darsi dello stupido da solo per quella considerazione.
Katsuki rimase sorprendentemente silenzioso e sfuggevole fino alla fine, quasi non lo salutò neanche prima di andare via da quella casa che aveva rappresentato fino a quel momento uno dei momenti più vicini che avevano raggiunto.

Izuku poggiò a terra il borsone appena rientrato a casa sua, esasperato e ormai al limite. Fisicamente avrebbe lavorato benissimo anche un mese consecutivo ma mentalmente era un altro paio di maniche. Era affranto, deluso e terribilmente triste tanto da sentire una forte pressione sul cuore ormai saturo a causa di tutto quel turbine di pensieri che non voleva affrontare.
Prese posto sul divano senza neanche cambiarsi, accendendo la televisione nella speranza di distrarsi fallendo miseramente dopo trenta secondi.
Avrebbe dovuto riordinare la casa e farsi la doccia ma il suo fisico lo stava facendo sprofondare sempre più in quel caldo confortevole fino a farlo addormentare.

Si svegliò dopo un paio d'ore frastornato e infastidito per il rumore dei messaggi che gli erano arrivati, Uraraka non si era fatta attendere appena aveva saputo del suo rientro e non poteva non essere felice che qualcuno ci tenesse così tanto a lui. Dopo aver finito il liceo avevano fatto richiesta per lavorare nella stessa agenzia, la vicinanza di una persona così gentile e carina nei suoi confronti gli scaldava il cuore, era anche l'unica a conoscenza della sua cotta.
A forza di vederlo demoralizzato e in difficoltà alla sola presenza del biondo aveva intuito i suoi sentimenti e durante una delle loro uscite per poco non l'aveva fatto strozzare quando glielo aveva domandato.
Dopo poco il cellulare cominciò a suonare, era ovviamente lei.
<Uraraka !>
<Ehi Deku ! Mi stavi facendo preoccupare visto il numero di messaggi a cui mi hai risposto durante la tua settimana in trasferta!>
<Scusami, sono stato... impegnato.> se così si poteva definire.
<Bugiardo, so tutto. Todoroki me l'ha detto.> Midoriya si sentì il cuore in gola, sapeva che alla sua amica non sfuggiva nulla, ormai non poteva tirarsi indietro.
<Eh...si. Ho avuto una settimana complicata Uraraka...>
<Deku, potresti distruggere anche il villain più forte di tutti ma sei veramente una frana con i sentimenti. Facciamo una cosa, stasera usciamo e andiamo in quel locale in cui c'è della bella musica, ci facciamo un paio di drink e ci rilassiamo. Che ne pensi?>
<Sai che non sono proprio il tipo da frequentare quei posti.> non gli dispiaceva la musica ma non amava particolarmente ballare, probabilmente a causa della sua evidente difficoltà nel muoversi a ritmo cosa che lo metteva a disagio.
<Dai! Per una volta dimmi di si invece di stare sempre rintanato in casa.> era così palese che non sarebbe riuscito a evitare la cosa, Ochako diventava veramente insistente se ci si impegnava.
<Non posso proprio sottrarmi?>
<Deku ti vengo a prendere a casa per farti uscire se mi dai buca.>
<Ah, no tranquilla, vengo in autonomia!> ridacchiò con la sua amica contento e finalmente un pò rilassato, sentì i nervi distendersi dopo tanto e sorrise osservando l'imbrunire fuori dalla finestra.
<Ecco bravo, ci conto eh!> si diedero appuntamento dopo cena così da avere il tempo di fare una doccia e prepararsi tranquillamente.

Izuku si guardò diverse volte allo specchio poco convinto del suo abbigliamento, aveva optato per una maglietta nera a maniche corte, un paio di jeans semplici dello stesso colore e delle scarpe bianche lasciando per una volta le sue preferite, quelle rosse, a casa.
Raggiunse il locale in poco tempo, si sentiva la musica da fuori e scorse subito la sua amica che gli faceva cenno con la mano, al suo fianco anche Kirishima e Mina. Il verdino contrasse le sopracciglia poco convinto ma allo stesso tempo felice della loro presenze, si avvicinò salutandoli ed entrarono senza perdere tempo trovando, con non poche difficoltà, un tavolo libero.
Il posto era ampio e neanche troppo affollato con una grande pista al centro per ballare, c'era un bancone al lato con diversi tavoli alti con sgabelli, la musica sembrava anche piacevole e non troppo assordante cosa che lo tranquillizzò.
<Ehi Deku stai proprio bene stasera!> gli disse Ashido sorridendogli, lui si grattò la testa ringraziandola e ricambiando il complimento. Anche i suoi amici si erano dati da fare, le due ragazze indossavano entrambe un vestito abbastanza corto mentre il rosso una camicia rosso scuro con le maniche rigirate e dei pantaloni neri.
La rosa non stava più nella pelle e ordinò subito dei drink per tutti, Izuku si ripromise di non esagerare visto come era andata a finire l'ultima volta ma neanche il tempo di pensarlo che la bruna gli aveva messo in mano un altro bicchiere pieno.
Non era neanche a metà serata che già aveva la mente annebbiata, osservò i suoi amici scherzare e ridere, li guardava euforico mentre Ochako lo trascinava sulla pista spingendolo per ballare.
<Urarakaaaaa non mi va di ballare!>
<Deku dai, ti devi sciogliere e divertire! Mi sembri ancora più stressato dopo essere stato in trasferta.> la ragazza iniziò ad agitare i fianchi invitandolo a fare lo stesso cominciando a ridere appena provò a muoversi ancheggiando. Cercó di seguire il flusso della musica mentre guardava il rosso e la rosa ballare sempre più vicini, con sempre più sincronia e tensione crescente. La riusciva a sentire come un filo invisibile mentre li vedeva guardarsi con particolare interesse, non si era mai accorto dell'attrazione che provavano l'uno per l'altro.... o forse era colpa dell'alcol? Sapeva che purtroppo poteva essere una componente importante e decisiva quando si parlava di sentimenti.
Questo sbloccò qualcosa nella sua mente poco lucida facendogli afferrare la bruna per le spalle scoppiando a piangere e guardandola disperato, lei lo abbracciò allarmata ma non fece neanche in tempo che lui si divincolò e scappò via.
Ochako provò a inseguirlo nella folla ma le persone la spintonarono fino a farglielo perdere di vista, il verdino si rifugiò in bagno sedendosi sul gabinetto abbattuto e tormentato piangendo fino a tremare, buttò fuori tutto quello che aveva tenuto dentro mentre la musica sovrastava i suoi singhiozzi. Tutto il suo turbine di pensieri, tutto quello che provava era sbagliato, era tutto un errore e non avrebbe neanche dovuto o voluto sentirsi in quel modo a causa dei suoi diamine di sentimenti, tutto per colpa di quel biondo che amava con tutto se stesso.
Alla fine si calmò, prese un profondo respiro pensando di stare meglio ma ovviamente l'alcol stava facendo il suo percorso quando raggiunse il telefono dalla tasca avviando una chiamata che non avrebbe dovuto fare.
<Pronto?! Deku? Che cazzo...>
<Perchè cazzo mi hai baciato Kacchan!?>

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