capitolo 1

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Sono terrorizzata. Corro senza sosta da non so quanto tempo. Sta per raggiungermi, sento il suo sguardo su di me da qualsiasi angolazione. Cerco di correre ancora più velocemente,ma la vegetazione non me lo permette. Il bosco è così buoio e oscuro da scatenare in me il panico. I vestiti si impigliano nei rami degli alberi rendendomi più lenta nei movimenti. Sono confusa, non so perché mi stai cercando. Cosa vuole da me?e soprattutto cosa mi farà appena mi avrà trovata?
I polmoni mi bruciano da morire, le gambe ormai non le sento nemmeno più e credo che da un momento al altro cadrò tra le sue braccia e firmerò la mia condanna.
Un ringhio animalesco fa tremare il bosco intorno a me. Mi sta avvisando che appena mi troverà sarà la fine per me. Giro quindi a sinistra cercando di nascondermi. Entro sempre di più nella vegetazione fin quando non trovo un tunnel ricoperto di radici, e senza pensarci mi ci butto dentro. Lo sento dietro di me, sta per raggiungermi. È riuscito quasi a prendermi. Corro fin quando non arrivò alla fine del tunnel e mi trovo in un grande giardino. Per un attimo mi guardo in giro cercando una soluzione che non trovo. Non mi fermo, non voglio farlo, ma appena un altro ruggito molto più arrabbiato e rude di prima mi raggiunge, il mio corpo si ferma. Divento per un secondo di ghiaccio. Il mio cervello non connette più. E alla fine lui mi  trova,e un abbraccio mi tira verso di se bloccando ogni via d'uscita. Respiro per calmare il mio cuore che batte all'impazzata. Come se da un momento al altro possa uscire fuori dal mio petto. Mi ordina di guardalo, ma non lo faccio. Lui però non è d'accordo con me,vuole prendersi tutto di me senza alcun riguardo. Con le mani mi intrapola il viso per rivolgere la mia attenzione su di lui. <<sei mia strega ricordalo bene>>ringhia avvicinandosi al mio collo. Lo spingo per sottrarmi, ma non ci riesco, non ho le forze per continuare a combattere contro di lui. E in un attimo di debolezza si fionda sul mio collo e mi marchia. Urlo dal dolore, le mie gambe crollano e sento tutte le forze proscugarsi. Mi stringe contro di sé capendo che ormai non ho nemmeno più la forza di combattere, mentre attorno a me diventa tutto nero e alla fine svengo per la stanchezza.
Mi sveglio di soprassalto, il cuore mi batteva in gola e il respiro era troppo irregolare per colpa di tutte le emozioni e l adrenalina che circolava nelle vene. Mi guardo attorno, e fortunamente sono ancora nella mia camera da letto. Erano ormai settimane,e lo stesso incubo veniva a trovarmi ogni sera alla stessa ora. Mi sentivo in trappola, sapevo che prima o poi l incubo sarebbe diventato realtà. Ero consapevole che qualcosa stava succedendo, ma i miei comportamenti non era cambiati affatto. Facevo finta di niente, come se fosse tutto frutto della mia immaginazione, ma sapevo che non era così.
Chiudo gli occhi per il forte mal di testa, strofinandomi gli occhi per il sonno. Dormire ormai non ha più senso, e il solo pensiero di rincontrarlo nei miei sogni mi fa solo venire voglia di attaccarmi le palpebre con il nastro adesivo pur di non chiudere gli occhi.
Mi sfilo da dosso la camicia da notte per avviarmi verso il bagno per una doccia veloce. Insapono la mia pelle cercando di toglierli il sudore di dosso. Mi vesto con molta velocità, indossando una camicia bianca, la gonna nera con dei vola con lo spacco sul lato sinistro e per stringere i fianchi indosso uno dei miei corsetti e concludo mettendo gli stivali di pelle. Percorro il corridoio ignorando tutti gli spiriti che da secoli infestano questo castello. Inizialmente era strano vederli girovagare ovunque io mi trovassi, non tutte le streghe hanno l' opportunità di vedere gli spiriti come se fossero persone in carne ed ossa, e quasi quasi mi sento fortunata ad essere una delle poche che può. A volte quando non sono impegnati a spaventare le persone nel bosco mi raccontano tutte le loro avventure prima di morire. Sono stranamente gentili con me, mi svelano tutti i loro segreti, ogni singolo peccato, specialmente i rimpianti di una vita ormai passata. Mi piace sentire le loro storie  mi rende quasi partecipe di qualcosa che in realtà non ho vissuto. Distratta dai miei pensieri, nel frattempo mi preparo il  mio solito caffè latte. Guardo fuori alla finestra osservando tutto il bosco, ormai è novembre e la neve sta ricoprendo lentamente ogni spazio vuoto che trova. Molti animali della foresta sono andati in letargo nascondendosi nelle proprio dimore prima che l inverno rigido arrivi. <<sei più silenziosa del solito>>alzo gli occhi al cielo appena sento la sua voce pronunciare queste parole. Resto in silenzio perché già so dove vuole andare a parare. Sa dei miei incubi ma, rispetta i miei silenzi ma sa essere anche molto fastidioso quando vuole e questo è uno di quei casi. <<vorrei tanto non essere un fantasma sai. A volte vorrei tanto trovare la pace...>> lo sento mormorare alla mie spalle, e una sensazione di impotenza mi scolpisce in pieno. Il freddo mi accarezza il braccio segno che adesso è abbastanza vicino e posso riservargli una delle mie occhiataccie <<abbiamo già fatto questo discorso un sacco di volte vinnie, e proprio oggi non mi va proprio di parlare con te>>sbotto senza pazienza fissando i suoi occhi color ghiaccio.Non è proprio giornata e lui lo sa bene, ma troppo spesso vuole superare il limite. Glielo permetto solamente perché per colpa mia non ha ancora trovato ancora la pace e non riesco ad essere arrabbiata con lui per molto tempo. Poso la tazza sul ripiano della cucina e vado verso il bosco per allontanarmi da lui ma con scarsi risultati, infatti mi segue continuando ad infastidirmi. <<sappiamo entrambi che non è un semplice incubo vero? E se hai provato ad aiutoconvincerti che sia così, mhh dovresti smetterla subito>> evito di rispondere, cerco con tutta la forza che ho di ignorare la sua voce fastidiosa e continuo a camminare per sbollire la rabbia. Ricordo a me stessa che devo stare calma, non devo farmi manipolare in nessun dalle mie emozioni. Sono così in sovrappensiero che non sento quasi niente, fin quando la sua mano gelida mi afferra il polso tirando verso di se. <<sai che ti voglio bene vero?>>sussurra debolmente come se volesse scusarsi ma, quando alzo lo sguardo nessuno dei due dice nulla. Non molla la presa, i suoi occhi cambiano e scorgo del dispiacere in essi. <<sto facendo tutto questo per te e soprattutto ricorda che ti voglio bene>>mormora prima di svanire nel nulla lasciandomi finalmente da sola. Cammino per non so quanto tempo, e non so minimamente in che direzione sto a andando.
Mi gelo improvvisamente sul posto nel momento in cui vedo un grosso lupo dagli occhi rossi come il fuoco ardente fissarmi con arroganza. Faccio qualche passo indietro per scappare, ma con solo due passi me lo ritrovo davanti. Sarà alto forse due metri se non di più, con un pelo color nero pece così lucido da invogliarti ad accarezzarlo e senza badare a niente lo faccio. Ascolto il mio istinto. Alzo la mano senza lasciare mai i suoi occhi i quali mi tengono incatenata a lui. Sto quasi per sfiorare la pelliccia ma, quando sto per farlo mi ritraggo. Non sono proprio sicura di cosa voglio fare, mi sento troppo confusa. I miei pensieri mi annebbiato e il mio istinto mi dice di scappare direttamente a casa ma,non lo faccio. Sento qualcosa che mi tiene bloccata qui. Mentre cerco di decidere cosa fare,il lupo si avvicina fino a toccare il mio naso. Sbuffa arrabbiato e nei suoi occhi intravedo una scintilla di impazienza. I nostri nasi si sfiorano, lentamente si avvicina al mio collo e quando il suo respiro caldo sfiora la mia pelle rabbrividisco fino alla punta dei piedi, e lui sembra accorgersene. Ed è quasi compiaciuto dalla reazione del mio corpo completamente involontaria. Per orgoglio mi allontano infastidita,a lui non sta bene questo mio cambio di umore improvviso, infatti,più mi allontano più lui si avvicina con prepotenza. E alla fine non resisto più. Con le dita accarezzo tutto il collo. Lentamente senza alcuna fretta, e proprio in quelli istante il mondo sembra fermarsi. Mugola piano per paura di spaventarmi, si lascia andare alle mie carezza poggiando il muso sulla mia spalla lasciarsi andare completamente.
Strofina il naso nel solco del mio collo, nello stesso momento una serie di ululati rompono definitivamente l'atmosfera. Stanno per raggiungerci ma basta un solo ringhio da parte sue per bloccare ogni loro movimento. Sono finita nel suo territorio, ho commesso un errore stupido. Capisco che è arrivato il momento di andare via, prendo le distanza e con un semplice schiocco di dita mi teletrasporto direttamente in camera mia..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 11 ⏰

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