Luce

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"Mi hai detto, «Sei cambiato
Non vedo più la luce nei tuoi occhi»"

Erano passati molti giorni dall'annuncio dei cantanti in gara, ormai era metà gennaio, e una mattina mi svegliai pensando di andare in studio a registrare, ma i miei piani fallirono quando ficevetti una chiamata.

"Pronto? Amadeus? Perché mi hai chiamato così presto?"
"Ciao Marco, si sono io, volevo chiederti una cosa, che spero tu accetterai"
"Oddio Ama, così mi metti ansia, cosa vuoi chiedermi?"
"Vorresti essere il co-conduttore della prima serata di Sanremo? Ti avrei mandato una E-mail tra poco, ma preferivo prima parlartene a voce"
"Mi piacerebbe molto, però posso prima pensarci? Mandami la E-mail con tutti i dettagli, e entro domani ti faccio sapere, grazie mille"
"E di cosa, grazie a te se accetterai, sarebbe davvero bello rivederti all'Ariston, sono sicuro che tutti ti rivogliono su quel palco"

Non ci potevo credere, Amadeus mi aveva chiesto di condurre la prima serata, la prima persona a cui volevo dirlo era Ale, ma in questo momento era in studio e non volevo disturbarlo, quindi gli scrissi un messaggio: 'Devo dirti una cosa, chiamami appena puoi'.

Andai in studio, ma non riuscii a concludere niente, ero troppo in ansia, avevo letto la E-mail con tutte le informazioni che mi aveva mandato Amadeus, e ne avevo parlato al mio team, erano tutti entusiasti, la mia manager mi aveva detto di accettare, ma prima di farlo dovevo dirlo a una persona...

Poche ore più tardi Ale mi chiamò, ormai ero già tornato a casa, lui sembrava agitato, forse aveva interpretato male il mio messaggio, dovevo essere un po' più chiaro.

"Ei tutto bene?"
"Sisi scusa Ale, non è successo nulla di grave"
"Meno male, allora per cosa mi hai scritto? È per l'album è qualcosa che c'entra con i manager?"
"Ale, no tranquillo, hai frainteso, è una cosa bella... una proposta, ma prima di accettare volevo dirtelo a te"
"Che proposta? Mica ti hanno chiesto di sposarti AHAHAH"
La sua risata... era sempre così bello senentirlo ridere, la miglior colonna sonora che potesse esistere.
"Oi, pronto? Ci sei ancora? Che proposta ti hanno fatto?"
"Si scusa ci sono, allora, non potrai mai crederci, Ama mi ha chiamato e mi ha ciesto di essere il co-conduttore della prima serata. Cosa ne pensi? Non è fantastico?"
"Oddio si, è fantastico, perché non hai ancora accettato?"
"Non so, volevo prima confrontarmi con te..."
"E perché? Mica siamo sposati, e anche se fosse non dovresti chiedere a me il permesso di fare ciò che ti piace" lo disse con un tono dolce e gentile, ma quelle parole mi fecero comunque molto male al cuore, già purtroppo non stiamo insieme...
"Già... Si ora scusa, vado a rispondere alla E-mail di Ama, e gli dico che ci sarò, ciaoo!"
"E- ok, ciao!"

Chiusi subito la chiamata, non so perché avevo reagito così, non era da me, di solito sapevo contenermi, sapevo respingere le emozioni, ma ultimamente sembrava sempre troppo difficile. Ogni volta che lo guardavo mi sentivo bruciare dentro, molto più di prima, e non andava affatto bene. Probabilmente stavo impazzendo, con l'ansia e l'adrenalina di Sanremo probabilmente il mio cervello stava collassando e questi erano i primi segnali di cendimento prima che mi mandasse del tutto a fanculo.

-

Nel tardo pomeriggio, mentre stavo preparando la cena mi arrivò un messaggio di Ale, mi chiedeva se poteva chiamarmi, mi sembrava strano, di solito mi chiamava e basta, soprattutto a quest'ora quando sapeva che non avevo nessun impegno. Gli risposi che poteva chiamarmi quando voleva, e per un momento mi salì il panico.

E se avesse capito tutto? E se avesse percepito il mio sguardo su di lui più del normale?

No non poteva essere così, non ci vedevamo da giorni, me l'avrebbe detto prima, no no no, deve esserci un'altra spiegazione, sicuramente sono solo le mie solite paranoie. Aspettai la sua chiamata che non tardò ad artivare. Mi chiamò su whatsapp, "Ei, stai bene?" mi chiese, era la seconda volta in una giornata, forse era lui a non stare bene? Una persona che sta bene chiede così spesso alle altre persone se stessero bene? Oh fanculo stupide paranoie. "Si Ale, io sto bene, tu come stai? Ti sento strano, è successo qualcosa?"
"Marco, dai... aspetta passa a videochiamata", poggiai il telefono sull'isola della cucina, e accettai la videochiamata.

"Marco ora guardami, davvero che succede? Non dirmi niente, oggi eri strano, che ti prende?"
"Ale te lo giuro su qualunque cosa, non succede niente, ero solo molto emozionato all'idea di presentare Sanremo, in più ci saremmo visti no? Sai di solito non ci vediamo perché sei sempre preso, e sono comunque contentissimo per te, ma sai... È bello se condividiamo questa esperienza no?"
"Sisi, ovvio, sono contento che ci vedremo a Sanremo, ma sei sicuro di stare bene? Non so hai qualcosa di strano... Non-"
"Non cosa?" chiesi, mi stavo preoccupando...
"Ti prego non prendermi per il culo per quello che ti dirò ora"
"Va bene... Basta che me lo dici"
"Promettilo"
"Promesso, ma ora dimmi dai, che devo finire di cucinare"
"Ok... È che è da un po' che non ti brillano più gli occhi, qualche mese fa saresti impazzito per una proposta del genere, e i tuoi occhi sarebbero stati molto più... più brillanti ecco. Nulla tutto qui, ma se mi dici che non è successo nulla allora ti credo."
Non potevo crederci... Non sapevo come interpretare quelle parole, era tutto così strano.
"...Non so veramente che dire, io non ho notato nulla, te l'ho detto sarà per la preoccupazione di presentare, magari sbaglio qualcosa, non so sono così agitato."

"Non devi preoccuparti, tu sarai-" "Ei Marco, che succede? Dovresti controllare la padella dietro di te, mi sa che si è bruciato qualcosa"
"Oddio! Oddio! Noo, cazzo la carne! Si è bruciata tutta, che palle, ora dovrò mangiarmi solo l'insalata..."
"AHAHAHA dai ordina qualcosa è ancora presto"
"Si probabilmente farò così, grazie comunque per tutto"
"E di che, a che servono gli amici se no?"
Ouch, ancora... "amici" non ne potevo più era una pugnalata ogni volta.
"Giusto hai ragione, sappi che per qualsiasi cosa ci sono, soprattutto se sei in crisi per Sanremo" finsi che quelle parole non mi abbiano ferito, anche perché spiegargli per la seconda volta che non c'era nulla che non andava dopo una scenata del genere sarebbe stato poco credibile, ma di dirgli la verità non ne ho la minima intenzione.
"Non sono mai in crisi per Sanremo"
"Sisi certo, dai ciao"
"Ciao"

Quando la chiamata terminò, continuai per minuti interi a pensare a quelle parole, non riuscivo a credere che Alessandro, il mio amico potesse dire certe parole, non era mai stato un tipo sentimentale, ma ora... Davvero non riuscivo a spiegarmi come avesse lui avesse potuto dire quelle parole.
"Non ti brillano più gli occhi" non l'avevo preso come un'insulto, anzi, soprattutto per il tono con cui l'aveva detto, sembrava seriamente preoccupato, probabilmente lo era davvero, ma non capivo il perché.

spazio autrice
Scusate se vi ho fatto aspettare tanto per un capitolo così corto, ma non sono stata molto bene e non sono riuscita a finirlo. volevo farlo un po' più lungo ma ho preferito inserire una parte in un'altro capitolo perché secondo me c'entrava di più.
grazie per le stelline e per i commenti che mi state lasciando, non pensavo che potesse piacervi.❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 15 ⏰

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