Ale
Sono qui, affacciato al balcone della mia camera del hotel "Ariston" che mi ospiterà fino a domani e sto' guardando quello che la zona Sanremese mi sta regalando in questo momento: un bellissimo cielo blu e sereno insieme ad una miriade di stelle brillanti, luminose, affascinanti che mi fanno si sorridere, ma creano in me anche una sensazione di malinconia e solitudine. Sorrido alla notte, sorrido al mattino che tra poco spunterà con tutti i suoi meravigliosi colori e tutta la sua allegria e spensieratezza che fa sperare in ognuno di noi che questa nuova giornata sia migliore di quella che è appena trascorsa. Sono le quattro di mattina e, a quest'ora, io dovrei dormire; la normalità sarebbe questa. Ma non ci riesco Alessandro.
Perché? .
Beh ho tanti pensieri in testa, tante domande. E il tutto riguarda solo una persona
Ma siamo solo noi due ad essere gli unici svegli in tutto l'universo?
Che cosa stai facendo tu in questo momento? Stai dormendo o sei affacciato alla finestra del hotel dove soggiornerai per tutta la settimana? Stai pensando a qualcosa o a qualcuno che potrebbe portare il mio nome o no (si, lo confesso, mi piacerebbe essere il soggetto dei tuoi pensieri, anche se solo per questa notte); oppure te ne stai beato tra i fatti tuoi, facendo finta che, poco fa , non sia successo nulla?
Vorrei pensarla anch'io così, ma mentirei a me stesso
Non posso fare a meno di non pensare a come sia andata questa prima serata, al mix di emozione e adrenalina che sentivo scorrere nel mio corpo, al ruolo di co-conduttore che mi avevano affidato, al momento in cui ti avrei presentato .
Tutto si stava svolgendo in diretta, non potevo sbagliarmi. Non potevo sbagliare. Non potevo permettere che l'emozione prevalesse su di me, così, mi sono fatto coraggio, e ho preso il cartellino dove c'erano scritte tutte le indicazioni per riuscire a presentarti in modo decente con tutta la semplicità che mi contraddistingue
"Nono concorrente in gara, Mahmood"
Tutto stava andando bene e per il verso giusto; ma quando ti vidi scendere dalla scalinata con il tuo completo nero, i tuoi capelli neri come la pece(per l'occasione portati all'indietro), incominciai ad andare nel pallone. La voce iniziò a vacillare, le mani iniziarono a sudare; ma avevo un compito: dovevo andare avanti con lo show.
Così grazie anche all' aiuto di Amadeus e di alcuni oggetti che mi sono portato dietro, tra cui un paio di manette, riuscì a temporeggiare un po' di più, facendo un po' di show gratuito, improvvisando delle battute insieme a frasi senza senso e giochi arrangiati. Tutti sappiamo che show aggiunto ad altro show non fa mai male a nessuno; fa aumentare l'audience. Tutti sappiamo che, a volte, è meglio rinviare gli ostacoli che ci troviamo davanti
Ma non ho tempo di pensare ad altro che mi ritrovo catapultato dall'altra parte del palco con Amadeus ammanettato e la tua figura che aspetta solo di iniziare a cantare
Succede tutto in un attimo.
Vedo la mano di Amadeus appoggiarsi alla tua spalla e il mio viso ritrovarsi così incredibilmente vicino al tuo.
Non capisco più nulla, ma devo trovare un modo per non far vedere quanto, in realtà, io mi senta in imbarazzo in questo momento.
Così guardo un punto indefinito di fronte a me. Ma invece di trovare qualcosa a me sconosciuto, trovo i tuoi occhi scuri, penetranti. Li guardo, li osservo, li analizzo, provo a capire le tue emozioni, ma non ce la faccio. Tu rivolgi lo sguardo verso il basso e mentre ti mordicchi il labbro inferiore, sento il calore che pervade su di me.
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Quella Notte
RomanceLa mia prima OS pubblicata(siate clementi) E' un dialogo intimo che Marco fa con "se stesso" perchè è raccontato in prima persona nella sua stanza di Sanremo per ricordare quello che è successo con Mahmood Marco, grazie a questo dialogo rivelerà m...