Tornai a casa.
Alla mia casa.
Quella dove viveva la mia madre, adottiva, e la mia sorellina.
Adam mi aveva portato, su mia richiesta, a casa...dovevo tornare perché dovevo spiegare e dovevo dire a mia madre Taylor che sapevo tutto.
Aprì pigramente la porta di casa, tutto era come avevo lasciato, nulla era cambiato dall'ultima volta che avevo messo piede qua dentro.
Mia madre e Emily non erano presenti allora decisi di aspettarle entrambe sul divano.
Mi preparai un thé per tranquillizzarmi, presi un'asprina per il forte mal di testa che mi stava lentamente tormentando.Ogni minimo rumore veniva amplificato nella mia testa, persino quando mia madre infilò la chiave nella serratura la mia testa chiedeva pietà.
Mi sedetti al tavolo con davanti i fogli dell'adozione e del mio passato, o perlomeno quelli che ero riuscita a farmi dare dalla signora Sandy.
"Tesoro mio" mia madre mi venne in contro ma si bloccò sul posto quando vide le pratiche davanti a me. "Emily vai in camera aspettami li, arrivo tra poco" ordinò mia madre a mia sorella che salì velocemente le scale. "C-cosa?" Indicava i fogli e faceva fatica a deglutire. "Siediti mamma, dobbiamo parlare" fece quello che le dissi sedendosi una sedia distante da me.
"Perchè non sono stata avvisata prima? Perché mi avete tenuto all'oscuro? E per lo più mi avete detto tantissime bugie, ma perché?" La guardai con un tono di disprezzo.
"Cara io, io e tuo padre appena ti avevamo adottata avevamo stabilito che te lo avremmo detto alla maggiore età..." non la feci finire di parlare "Maledizione mamma ho 19 anni!" Sbattei le mani sul tavolo e mi alzai dalla sedia "papà ora non c'è, non c'è da quasi due anni ormai! Cosa stavi aspettando?" Abbassò la testa, stava piangendo. "Scusa, ma non avrei avuto un appoggio nel caso tu fossi crollata, non avrei avuto un sostegno morale nel caso tu avresti deciso di andartene e io non avrei saputo sopportare tutto questo "Sospirai, chiedendo gli occhi per poi riaprirli. "Sono già crollata, me ne sono già andata e tu hai fatto finta di niente" Presi i miei capelli e me li tirai indietro massaggiandomi le tempie.
"Voglio sapere perché mi avete adottata, quando, insomma tutto. Sono disposta stare qui tutto il santo giorno pur di sapere fino all'ultimo dettaglio il mio passato...e non provare a raccontarmi bugie o domani ti ritrovi con il sedere sul marciapiede di fronte." Non avrei mai fatto una cosa del genere ma dovevo dirle così per spronarla a raccontare tutto quello che sapeva e nascondeva ormai da anni e ci sarei finalmente riuscita.
"Quando ho scoperto di essere incita di Adam, ti ho detto che ero fidanzata con tuo padre" dissi di si con la testa "bene, ma ero giovane, davvero giovane, e non volevo avere figli ne nient'altro...allora decisi di partorire il bambino ma di..." mia madre crollò era in lacrime "Continua...di?" Mi guardò "di abbandonarlo davanti alla porta della casa di John" infuriata le andai contro "che cosa hai fatto?" Urlo. "Calmanti tesoro" cercai di respirare a fondo "Avevo suonato il campanello e lo avevo lasciato li, mi accertai prima che ci fosse dentro qualcuno e me ne andai poco dopo" continuavo a non crederci.
"John mi portò in tribunale ma in un modo o nell'altro vinsi io, lui aveva in affidamento Adam era rimasto senza lavoro,l'affitto per la casa era troppo alto finchè non si sposò con Rose una ragazza benestante che riuscì a portarli fuori dalla crisi." Strinsi i pugni e la guardai attentamente "Poi però dopo due anni tuo padre voleva una figlia, ma io non ero in grado di dargli quello che voleva, ho riscontrato problemi seri e non potevo più avere figli." Stavo piangendo ma velocemente asciugai le lacrime.
"Allora andammo nello Yorkshire, all'orfanotrofio Arabelle House e trovammo subito te." Sorrise ai ricordi "eri così carina, eri biondissima e avevi due occhi che mi ricordarono una persona speciale..."
"John" dissi io, velocemente alzò lo sguardo "Esattamente, lui"
"Nonostante la nostra storia fosse finita male, non avevamo mai smesso di amarci." Scossi il capo e presi un bicchiere di acqua per me è per la donna che stava rivelando il segreto di una vita intera."Per farti fare subito amicizia decisi di chiamare John...lui aveva il dovere di portarmi qualche volta Adam a casa mia, lo avevano stabilito in tribunale anni fa ma io non avevo mai voluto vederlo." Io non ricordavo nulla di quel periodo troppo piccola per avere già una memoria "Adam non voleva mai venire a casa mia, ma quando ti ha visto ne è rimasto subito colpito; Voleva sempre giocare con te e non voleva mai andarsene." Già da piccoli aveamo capito che saremmo stati fatti uno per l'altro sorrisi al pensiero di un Adam piccolo con i capelli ricci e dagl'occhi verdi guardarmi incuriosito.
"Solo che Steve, tuo padre, iniziò come ben sai a bere, non voleva più vedere Adam ne tanto meno John in casa nostra, minacciava di farti del male...allora io decisi di allontanare nuovamente la famiglia Smith" Ecco perché io non ricordavo nulla di quel periodo, perché erano subito stati allontanati...prima ancora che io potessi ricordarmi di loro.
"Poi però una notte io e tuo padre litigammo, era ubriaco e...e mi costrinse ad andare a letto con lui o avrebbe dato fuoco alla casa" disse singhiozzando, mi coprì la bocca incredula. "Tu quella notte non eri a casa fortunatamente, ed è da lì che sono rimasta incinta di Emily" la raggiunsi al tavolo e mi sedetti a fianco a lei. "Appena ha saputo che ero incinta, Steve chiese il divorzio per poi andarsene via."
Mi coprì il viso con le mani.
Era tutto surreale.
Facevo fatica a crederci.Finita la lunga chiaccherata con quella che pensavo fosse mia madre andai in stanza e presi una decisione.
Dovevo raggiungere gli Stati Uniti al più presto, solo così avrei scoperto le mie origini.
bussarono alla porta.
"Non mangi proprio niente?" Mi chiese mia madre entrando in stanza
"Non ho fame, sono già piena di stronzate"
"D'accordo come vuoi" Stava per chiudere la porta ma la fermai "Aspetta, mamma" l'abbracciai forte "Grazie di tutto, comunque vada sarai sempre la mamma che mi ha cresciuto e mi ha dato buone regole" la senti sorridere "Grazie a te per essere la ragazza speciale che sei"
Ci staccammo la guardai sorridente "Mamma, a breve partirò per gli Stati Uniti" dissi sedendomi sul letto "Cosa? Perché?" Sì sedette anche lei sul letto "Li sono le mie vere origine, dovrò scoprire cosa mi nasconde questo" tirai fuori il bigliettino con l'indirizzo "432 Park Avenue, è qui che andrai?" Mi chiese "Sì" mi restituì il piccolo biglietto "Promettimi una cosa"
"Dimmi" mi prese la mano "Promettimi che non andrai sola, Promettimi che andrai con Adam" era strano vedere mia madre che mi diceva di andare quasi dall'altra parte del mondo con la persona che lei riteneva sbagliata."Ma certo, promesso." Ci abbracciammo di nuovo "ma non credo che lui voglia" abbassai lo sguardo "Ehi, no no no, tu ci andrai con lui...nessuno riesce a convincerlo come fai tu. Vedrai che ci riuscirai" Si alzò dal letto e mi baciò la fronte "Buonanotte amore mio" e se ne andò dalla mi stanza "Buonanotte" dissi io piano buttandomi successivamente sul letto sbuffando.
Eccomi qui di nuovo amati lettori!
Come va?
Vi è piaciuto il capitolo?
Lo so è un po' corto ma è necessario per scoprire cosa succederà nei prossimi.Cosa pensate accadrà?
Scrivetemi tutto quello che pensate possa accadere qua.
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E Twitter : @ 50shadesofDjZMRicambio!
Un bacio
~ Ary ❤
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A+A=Amore (The Wattys 2015)
FanfictionBacia languidamente l'incavo del mio collo. Morde le mie labbra, le tortura. Sospira. «Non ti lascio più» dice. «Io non ti ho mai lasciato» penso. Destinati a trovarsi. Separati da piccoli, senza che uno sapesse della presenza dell'altro. Sono c...