3 Becky

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Stelline ✨ ecco un nuovo capitolo !! Sappiate che tutto quello che leggete è frutto di impegno e sentimento. Qui dentro sto lasciando tanti pezzi di me, di cui mi fa piacere far leggere a voi quello che ho scritto impegnandomi nel stupirvi sempre 💖😘 le immagini sono create da Bing per immagini artificiali, non sono legate a nessun personaggio conosciuti

La sveglia suonò mi alzai con gran fatica, questa mattina mi ero alzata con un dolore tutto il corpo. Iniziavo a sentire più freddo, nonostante le temperature erano ancora buone, quindi optai per un paio di jeans e una canotta bianca e un cardigan color cipria. Acconciai i capelli con la piastra in onde perfette, mi truccai leggermente.
Oggi era il grande giorno, iniziavo una nuova vita da liceale. Il professore si era congratulato con me per il risultato ottenuto dal test che mi avevano fatto fare, era andato alla grande. Infatti fu soddisfatto per il mio upgrade scolastico, ero pur andata in una scuola privata. Abitavamo in una villa davvero bellissima. Era uno dei quartieri di Boston più ricchi. In cucina trovai mamma e papà, non si erano ancora accorti di me. Lui l'abbraccio da dietro, mentre la mamma era seduta << Chad non sono tranquilla, lì nessuno saprà nulla della sua situazione >> papà le parlò, prendendo il suo viso tra le mani << è un suo desiderio Violet, non possiamo non concedergli questo>> lei annui e lo strinse ancora a lei << non voglio che muoia è la nostra Becky>> una lacrima stava scivolando sul mio viso. Papà strinse gli occhi << nemmeno io tesoro, nemmeno io>>

aspettai un secondo, asciugai la lacrima scivolata sul mio volto, ma dopodiché entrai in cucina

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aspettai un secondo, asciugai la lacrima scivolata sul mio volto, ma dopodiché entrai in cucina. Quando i loro sguardi si posarono su di me, cambiarono già la loro modalità. Sorrisi e dolcezza. Non mi lamentavo della loro dolcezza, ma ha volte era come se gli facessi pena. Mi avevano sempre trattato in una maniera delicata. Da quando il tumore si era ripresentato in forma maligna, mamma e papà non erano stati mai più gli stessi. Seduta sullo sgabello papà mi si avvicinò. Mi accarezzò la guancia
<< sei pronta per oggi ?>> ero prontissima. Lo abbracciai per un attimo, sentì il suo profumo di ammorbidente, l'odore più confortevole del mondo

<< si, sono pronta >> stavamo facendo colazione quando Bri varcò la sala da pranzo.
<< Buongiorno famiglia Colman>> mamma scoppio a ridere
<< come ti sei vestito?>> scossi la testa, non lo avrei mai capito mio fratello. Brian, era un terremoto. I miei genitori con lui avevano avuto un sacco di gatte da pelare. Brain era sempre stato un casinista, in certe occasioni gli avevo sentiti urlare così tanto che mi ero spaventata, ma poi facevano sempre pace e tutto tornava alla normalità.

Aveva dei jeans strappati e un felpone della Nike blu, un berretto da baseball nero, per il completare tutto il look, uno paio di air fox bianche. Papà aveva lo sguardo rassegnato dal proprio figlio. Bri mi si avvicinò e mi diede un bacio << sono figo lo so>> ero completamente d'accordo, feci il pollice in su << approvato >> mamma continuo
<< quindi dove vai conciato così Brian?>> si verso un bicchiere di latte e addento un pezzo di torta della nonna, la nostra preferita
<< accompagno la giovane ragazza qui presente al suo primo giorno di guerra >> papà si stava divertendo ora << pensavo di prendere l'autobus >> Bri si girò talmente in fretta che avevo paura che gli spezzasse il collo << non ci pensare nemmeno, ti porto io Bec >> capitolando non avrei mai preso i mezzi pubblici. Bri mi accompagnò a scuola. Durante il viaggio in macchina cantammo le nostre canzoni preferite e ci divertimmo a fare gli indovinelli. Quando eravamo piccoli lo facevamo sempre. Spensi la radio, avevo bisogno di parlare con lui.

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