VALENTINA / 3

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Furono dei minuti di totale silenzio. Nicolas rimase imbambolato nel guardare Domenico negli occhi mentre il ragazzo ricambiava gli sguardi, quasi nascondendosi sotto il cuscino. Lui aveva avuto in passato delle relazioni e dei flirt soprattutto sul set di Mare fuori con l'attrice che svolgeva il ruolo di Serena e non si era mai ritrovato a dover combattere con l'imbarazzo.
Era convinto al cento percento che gli piacessero solo ed esclusivamente le donne ma Nicolas era una lotta contro l'eterosessualità. Aveva una sensualità eclatante, dei modi di fare da vero nobile ed una bontà d'animo che sembrava esser scomparsa nei nostri tempi.
Aveva la mentalità molto aperta e non giudicava mai nessuno, era proprio l'ideale di uomo che potesse desiderare qualsiasi donna sulla faccia della terra.

In quel momento bussarono alla porta della stanza d'hotel nella quale sostavano e Domenico sbiancò mentre Nicolas sorrise e gli fece cenno con la mano di aspettare.
Indossò dei pantaloncini e si diresse verso la porta, aprendo all'addetta della brigata d'étage, ossia la persona che si occupava del servizio in camera.
Ritornò nella stanza da letto con un carello con un vassoio di frutta, accompagnata da un cestino con della panna e una bottiglia di Champagne.

"Sorpresa, festeggiamo il nostro nuovo inizio assieme?"

Domenico rimase sorpreso, ne era totalmente convinto: Nicolas gli aveva fatto perdere la testa. Era un uomo d'altri tempi che sapeva cosa gli piacesse quasi lo conoscesse da una vita. Lui adorava la frutta e adorava anche lui.
Prese il vassoio e lo poggiò sul letto.

"Grazie.. non dovevi davvero.."

"Ma dai! Godiamoci questo momento."

Domenico afferrò una ciliegia e iniziò ad assaporarla, era buonissima. Nicolas invece iniziò prima dal passion fruit, per poi passare alla fragola. La immerse nella panna ed iniziò a deliziarsela dato che era il suo frutto preferito.
Ne prese un'altra e la avvicinò lentamente alle labbra di Domenico, che istintivamente aprì la bocca. La inserì dentro e fece scivolare il dito in maniera molto sensuale quando la uscì.
Domenico era un'esplosione di ormoni che non stava riuscendo a controllare in nessun modo.
Stappò la bottiglia e la versò nei flûte e fecero cin cin. Bere uno champagne in due era abbastanza tosta, data la elevata quantità di alcool che c'era.
Iniziarono ad arrossire entrambi, erano quasi rintontiti e sbronzi.
Accesero la televisione ed incominciarono a ridere senza motivo, stavano perdendo il controllo. Domenico, soprattutto, non era abituato a bere e quindi riusciva a perdere il senno anche con un paio di bicchieri, infatti era arrivato. Un bicchiere tira l'altro, la bottiglia finì in un battibaleno. 

"T'aggia ricr na cos..." sussurrò mentre rideva da solo.

"Eh.. di-dimmi.." rispose Nicolas che ormai non riusciva nemmeno a parlare.

"Farei tutte le scene con te, hot, hard, tutt cos.. comm si frisk.."

Nicolas non era napoletano ma quella parola la aveva capita, avendo a che fare per mesi con i ragazzi che recitavano Mare fuori aveva imparato molte cose.
I due si lasciarono andare e Nicolas tolse il vassoio dal letto poggiandolo sul comodino, facendo la stessa cosa con la bottiglia oramai vuota.
Gli saltò addosso ed iniziò a baciargli il collo, fuoriuscendo la lingua per fargli un succhiotto.

Domenico per una frazione di secondi tornò alla lucidità.

"Cosa.. stai facendo.."

"Lasciati andare.."

Gli stampò il proprio autografo sul collo, a forma di cuore, completamente livido.
Gli sfilò i slip e non era più simulazione, stava diventando realtà. Iniziò ad assaporare il suo membro, eccitato, facendo su e giù con la lingua. 
Non aveva mai avuto un esperienza con un uomo ma sembrava fosse già esperto.
Prese un lubrificante che si portava sempre dietro che aveva nel comodino e ne fece fuoriuscire una generosa quantità nella propria mano ed iniziò a spalmarlo nella fessura del giovane, permettendo una penetrazione più facile.
Iniziò con il dito e quando aveva ottenuto la dimensione adeguata, inserì il proprio membro totalmente eccitato ed iniziò a spingere, sempre più forte.
Domenico non stava capendo niente di cosa stesse succedendo ma quel qualcosa gli piaceva ed anche tanto, era la sua prima volta con un uomo e per Nicolas era lo stesso.
Nel mentre spingeva, lo baciava tenendo le mani sulla sua testa e stava perdendo il senno per quel ragazzo. Anche totalmente ubriaco, non aveva mai tradito la propria fidanzata.

Dopo quel loro momento romantico e sensuale, i due, ancora nudi, si addormentarono abbracciati, con la testa di Domenico poggiata sul petto nudo di Nicolas e le braccia avvinghiate sul suo collo come se fosse un koala.
Dopo circa un'oretta il telefono del riccio iniziò a squillare per parecchio tempo.
Lui aprii gli occhi, con la testa che gli scoppiava e vide il nome sullo schermo.

VIDEOCHIAMATA 
Valentina.

Girò il capo e vide Domenico, completamente nudo, dormire accanto a lui e iniziò a connettere a ricordare tutto ciò che avevano fatto poco tempo prima.
Iniziò a sbattere la propria mano contro la propria testa.

Cosa cazzo ho fatto, porca puttana. 

Non voleva che Valentina iniziasse a sospettare qualcosa e le rispose, facendo finta di niente anche se effettivamente non voleva inquadrare Domenico dato che avrebbe sicuramente frainteso poiché era totalmente nudo e accampato nel suo letto.

Amore mio, buonasera.. scusami, stavo riposando..

Buonasera amore...Sei solo?

Certo, con chi dovrei essere..

Volevo solo vederti, tra poco ho un intervista per un giornale. Chiederanno sicuramente di noi.. oramai siamo una coppia che tutti amano.

E certo...
rispose lui con tono leggermente sarcastico data la cosa che aveva fatto.

Bhe amore.. un bacio, mi manchi tanto, ci vediamo questi giorni.

Lui le mandò un bacio da lontano e chiuse frettolosamente la chiamata, tornando a respirare.
Andò in bagno ed era appiccicoso dappertutto, dato tutto il lubrificante che aveva usato.
Sciacquò la faccia perché non si stava sentendo molto bene e tornò in camera ed iniziò ad osservare Domenico dormire beatamente. 
I sensi di colpa iniziarono ad affiorare in lui ma non aveva mai goduto così tanto quanto come quel giorno. Gli attraeva quel piccolo ragazzo e non poco.
Iniziò a farsi mille domande e rivalutò la propria sessualità in mille modi. 
Doveva essere solo un gioco ed una "prova" ma si era trasformato in qualcosa di molto più serio ed importante. Guardò il cellulare ed erano già le 21:00 e dopo mezz'ora circa sarebbe arrivato l'ordine delle pizze che aveva pre-ordinato qualche ora prima. 
Quel ragazzo, gli aveva messo un totale casino nella testa.


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