Cosa sai che io non so?

Dora stava correndo verso quella casa diroccata a Glennoe. Le venne un colpo al cuore. Ricacciò le lacrime in gola e promise a se stessa di non piangere. Non poteva farlo.

E lui comunque non lo meritava.

Orion Sinclair... Ormai era solo un ricordo sbiadito.
Una cotta passata che doveva rimanere tale .

Triste pensare alla fine che aveva fatto.

*

Il suo training era iniziato bene. E Malocchio si fidava di lei. l'aveva presa fin da subito sotto l'ala e prometteva di farla lavorare presto come Auror. Tonks non poteva bruciarsi quell'occasione...
Mentre stava esercitandosi a raccogliere indizi sui casi archiviati, infatti, aveva trovato un elemento importante! Il luogo della morte misteriosa di Orion Sinclair non era stato sufficientemente analizzato, e aveva insistito per visitarlo di persona, sebbene dal decesso del ragazzo fossero trascorsi due anni ...

Ecco che aprì la porta.

Sospirò, guardandosi intorno e cercando di pensare ad altro. Ma intorno aveva una casa vuota, che racchiudeva il segreto della morte di un giovane innocente: non poté che essere sopraffatta dall'angoscia.
I suoi capelli abbandonarono il colore per diventare completamente grigi.
E le venne in mente l'unica volta che aveva parlato con quel ragazzo.
Orion.

Lei era in terza, lui al settimo anno.
E le ragazze gli giravano attorno come api sul miele. Sicuramente le avrebbe detto di no. Ma almeno, avrebbe tentato. Dora era tutto fuorché timida e aveva colto l'opportunità di attaccare bottone con il bel Serpeverde, in biblioteca.
Eccolo lì, a studiare con uno dei suoi amici di corso: un Corvonero con i capelli acconciati in una simil-cresta e qualche toppa rock babbana sulla divisa.
"Scusami- Si era fatta avanti rivolgendosi direttamente a Orion- Mi servirebbe proprio quel libro... Non è che potresti prestarmelo?... Anche dopo, eh!"
Dora aveva notato che l'amico corvonero stava goffamente trattenendo una risatina. Sicuramente aveva intuito le intenzioni di lei.
Evitava il suo sguardo e giocherellava nervosamente con un ciondolo che portava al collo, un semplice cordino nero con un artiglio di drago.
La giovane Tassorosso cercava di concentrarsi su quel dettaglio per evitare l'imbarazzo, consapevole che i suoi capelli, da viola scuro, stavano iniziando a virare al rosa.
"Sembra un'imitazione, non un vero artiglio... " Pensò osservando lo strano monile, attendendo una risposta dal bel Serpeverde.
Poi Orion chiuse il libro svogliatamente e fece un geminio, prima di passarlo alla ragazzina, senza parlare.

"Adesso le scarichi così, le pretendenti indesiderate?" Un terzo ragazzo, occhialuto, in divisa da Corvonero, aveva raggiunto i due amici e aveva fatto quella battuta sedendosi sul tavolo e facendo un occhiolino a Dora: "Scusalo: se la tira un sacco!" Aveva aggiunto.
Dora sapeva di avere ormai i capelli totalmente rossi e, in difficoltà, aveva preso il libro, con un bofonchiato "grazie" che si poteva a stento udire.
Si sentiva stupida, imbarazzata, ed era corsa via, trattenendo le lacrime.
"Se-se-sei una merda, Frederick!" Aveva detto poi il Corvonero dal look alternativo.
"Sì , poi la figura dello stronzo la faccio io!" Aveva aggiunto Orion. Al ché il trio era scoppiato a ridere, come avrebbe fatto qualunque diciassettenne spensierato. Dora, udendo quelle risate in lontananza, si era sentita presa in giro. E si era ripromessa di non considerare più Orion. Né lui, né i suoi amici.

Ora, ripensandoci, sentì davvero un gran dispiacere.

Dora perlustrò le due stanze principali, notò due fialette rotte, avvolte in un foglietto ormai sbiadito, probabilmente zuppo di pozioni ormai seccate. Erano lì da troppo tempo. Il suo "revelio" non ebbe effetto.

Provò e riprovò, ma niente. Forse perché là dentro non riusciva a concentrarsi.
Uscì sul terrazzino pericolante.
Sarebbe rientrata e avrebbe tentato un Prior Incantatio... Ma un particolare distolse la sua concentrazione!