Il nido

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Ci rimettiamo in viaggio subito dopo. Mi ritrovo a chiudere la fila, camminando per ultimo. In realtà da questa posizione potrei far fuori tutti -se solo fossi spavaldo quanto Cato-, ma nessuno sembra farci caso, perchè è chiaro che non mi verrebbe mai in mente di attaccare da solo il gruppo dei Favoriti -e forse tutti si sono accorti che io non sono spavaldo quanto Cato-. Osservo la situazione dal mio posto;
c'è Marvel davanti, la spada sguainata e costantemente in movimento; Lux appena un passo più indietro cammina a testa alta; Cato e Clove si sistemano leggermente distaccati dal gruppo e parlottano senza interruzioni, sinchè Marvel si blocca bruscamente, catturando l'attenzione del resto del gruppo.
-Che c'è?- chiede infastidita Clove
-Non ho sentito il cannone. Siete sicuri che la ragazza del falò sia morta?-
Scoppia una discussione. I Favoriti non sono tanti, ma fanno un gran baccano quando parlano tutti assieme, specie se sono discordi su qualcosa. Alla fine alzo gli occhi al cielo e esclamò esasperato: "Stiamo perdendo tempo!"
Mi si gela il sangue.
Proprio in quel momento la intravedo. Con espressione attenta e le orecchie tese, Katniss Everdeen è allacciata ad un albero, proprio sopra Cato. Per il suo bene fingo di non averla notata, sperando che i miei alleati non spostino lo sguardo verso l'alto.
"Vado io a controllare, prima che vi accoltelliate a vicenda!"
Detto questo, mi incammino dall'altra parte, sentendo i Favoriti chiacchierare tra loro.
Li sento confabulare alle mie spalle, probabilmente intenti a stabilire quando farmi fuori. Immerso nei miei pensieri, e con l'immagine di Katniss sull'albero impressa nella mente, mi fermo solo quando raggiungo un piccolo spazio disseminato di rami. Al centro vi è una ragazza boccheggiante. Mi avvicino e semplicemente le do il colpo di grazia, senza sostenere il suo sguardo. Non sopporterei di vedere la vita scorrere via dai suoi occhi. Non sopporterei di essere stato la causa dello spegnimento di quegli occhi, divenuti ora così vitrei. Qualcuno piangerà per lei, a causa mia.
Così semplicemente sento il cannone sparare un colpo, mi volto e torno dagli altri, lasciandomi dietro la mia prima vittima.
Succede qualche giorno più tardi.
Io e i miei alleati scorgiamo in lontananza un fuoco. Ma non come quello della ragazza prima. Una vera e propria muraglia di fuoco che si innalza al di sopra degli alberi.
Tendo le orecchie e spero che nessun colpo di cannone venga sparato. Katniss sarebbe tanto furba da battere tutti i Favoriti e Tresh, ma se gli Strateghi la vogliono morta e le scagliano addosso una muraglia di fuoco, beh, c'è poco da fare.
Da bravo amante del pericolo, Cato propone di seguire il fuoco, sostenendo che ci porterà sicuramente ad un tributo ferito.
Da bravi cagnolini, noi seguiamo ciò che il nostro Alpha ci dice.
Dopo aver consumato un po' di viveri, ci incamminiamo.
Ci fermiamo solo quando sentiamo un gemito non tanto distante. È lei.
Una gamba ferita, su un albero, completamente indifesa. Senza nemmeno armi a disposizione.
Se riuscissi a passarle l'arco e la fretta di Lux, Katniss avrebbe già vinto i Giochi.
Sfortunatamente I Favoriti sono determinati a ucciderla prima che possa scappare (anche se con quella ferita non arriverebbe molto lontano).
Lux scaglia una freccia verso di lei, che, nascondendo panico e dolore, la prende al volo e la sventola un po' in aria, giusto per prenderli in giro. A turno, iniziano ad arrampicarsi sull'albero. Nessuno ci riesce. Io saprei farlo, ma naturalmente nessuno fa caso a me ora, perchè sanno che sarei restìo ad uccidere la ragazza. Infatti osservo la situazione in lontananza da ore.
Scende la sera, e siamo ancora ad un punto morto. Così propongo di accamparci qui, in attesa che scenda dall'albero. Cosa che non farà sicuramente, perché fuggirà in qualche modo durante il mio turno di guardia, dopo il quale lascerò i Favoriti (non potrei lasciar fuggire la preda senza aspettarmi di venir pugnalato immediatamente dopo).
Questo è il piano. Solo che durante il mio turno di guardia succede qualcosa.
Sento un rumore fortissimo, come di un coltello che taglia un tronco. E così è.
Accade tutto così in fretta: una sorta di sasso precipita al suolo e si spacca violentemente. Un ronzio assordante si innalza verso il nostro accampamento.
E sono certo che tra poco saremo tutti morti.

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