Capitolo 37

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RUBY

Mi alzai molto presto e siccome gli altri dormivano ancora, decisi di andare a caccia.

Mi girai verso Arya che era ancora sveglia e si guardava attorno per vedere eventuali pericoli.

"Arya" la chiamai "potresti controllare i ragazzi? E le armi?"

Lei mi fissò con i suoi laghi dorati, un muto assenso.

Mi sentivo veramente stupida a parlare con un gatto, così, mi allontanai.

Mi chinai, raccolsi la faretra e la misi sulla spalla.

"Ruby?"

"Che c'è?" mi girai verso Jughead.

"Niente volevo solo dirti che potresti anche non sprecarle le frecce"

"Poi le pulisco e le riuso."

"Lo so. E che hai anche i denti e gli artigli. Magari potresti esercitarti a usarli" mi girai ad osservarlo. Era serio. Veramente serio.

"No grazie. Voglio ancora mantenere la mia parvenza di umanità"

"Va bene. Allora lascia che ti accompagni."

Sbuffai e scrollai le spalle. Mi voleva proprio rompere? Appena sveglia?

Lui si trasformò e si mise sulla mia spalla: "Ma sei serio?"

Non mi aspettavo nessuna risposta, e così fu.

Attraversammo il boschetto e ci fermammo dietro un tronco.

C'era un cerbiatto che brucava l'erba nella radura dall'altra parte.

Jughead volò via e io tirai fuori una freccia dalla faretra.

Stavo per scoccare una freccia, quando il cerbiatto cadde a terra morente e Jughead si ritrasformò lì a fianco.

Si pulì la bocca dal sangue e sospirò: "Mi serviva... Era da tantissimo tempo che non bevevo sangue."

"Già, immagino" mormorai io.

Lui intanto scoppiò a ridere "Dovresti vedere la tua faccia. E' super contrariata."

"Sai com'è. Mi hai rovinato la battuta di caccia."

Mi guardò con occhi che ridevano "Dai, aiutami a portarlo fino all'accampamento."

***

Notai la città che si avvicinava in fretta. Le mura alte e frastagliate, le brughiere intorno... Ma soprattutto notai il drago dorato che volava circolarmente sopra il castello. Un castello al quale pensavo non avrei più fatto ritorno. Dragolmir. Casa. Mi avvicinavo sempre di più al pendente. E a Derek.

"Ragazzi, abbiamo superato il confine da un bel pezzo."

"Okay e?" chiese Isabelle.

"Se ve lo steste chiedendo la città di fronte a noi, è Dragolmir."

"Ah" sospirò Jughead "Allora, come vogliamo entrare?"

"Non eri tu quello che aveva un piano geniale? Tipo di non passare inosservati?"

"Non avevo detto di avere un piano geniale."

"Ah no? Sicuro? A me pareva di sì."

Belle cercò di trattenere una risata "In effetti anchio mi ricordo di avertelo sentito dire."

"Siete due stronze."

Scoppiai a ridere. Poi tornai seria "Abbiamo due opzioni: possiamo entrare dai passaggi segreti, e rischiare di trovarci davanti delle guardie, o peggio."

Jughead stava per interrompermi ma lo liquidai con un gesto secco della mano "Oppure possiamo semplicemente attraversare la città e entrare nel castello assieme ai grandi mercanti, come se nulla fosse."

"Cosa intendi con: o peggio?" domandò Belle.

"Fidati, non lo vuoi sapere."

"Io dico di attraversare la città, se ci confondiamo in mezzo alla folla è più difficile che ci notino" disse Jug.

"Belle?"

"Sono d'accordo."

Sospirai "Va bene. Ma dovremo stare attenti. Soprattutto noi due Jug. Non possiamo farci riconoscere, perché, in quel caso siamo morti."

"E' sempre bello tornare a casa, sempre molto bello... Worend è fantastica."

"In effetti!" scoppiai a ridere.

Arya si trasformò.

"No Arya, ci dobbiamo confondere, non sbandierare il fatto di essere qui."

Lei mi soffiò contro.

"Credo voglia dire qualcosa del tipo: sono il tuo Dirkën, il tuo protettore! Come faccio a proteggerti se resto un gatto?"

"Grazie per la traduzione non richiesta Jug."

"Di niente" mi fece un sorriso a trentadue denti.

Belle iniziò a incamminarsi verso la città "Dai ragazzi andiamo abbiamo una missione da portare a termine!"

The Pendant of Werewolf's QueenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora