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Jungkook condusse Jimin al tavolo in cui si trovavano gli altri.
Taehyung sorrise nel vederli avvicinarsi, cosi Jungkook non potè che sorride all'amico.
Era stato bravo a tenergli nascosto questa sorpresa.
Visto com era andata la mattinata e visto il nuovo caso che stava iniziando ad essere abbastanza tosto e stressante per lui, avere il minore al proprio fianco e non a Busan era decisamente un tocca sana.
- Te l'abbiamo fatta eh? -
Disse il maggiore guardandoli mentre lui
Sorrise portando il braccio a cingere i fianchi di Jimin, annuendo e lasciando un bacio contro la sua guancia.
- Sei stato bravo, solitamente è difficile per te mantenere un segreto.
Come ci sei riuscito? -
Disse tornando a guardare l'amico mentre Jimin emise una risata.
- Hey, só mantenere i segreti.. -
Yoon si avvicinó al tavolo, si era allontanato per prendere altri drink.
- Hey, Ragazzino.. Sei tornato.. -
Jimin si voltó a guardarlo sorridendogli e andando a salutarlo.
- Agente scorbutico.. Come stai? -
- Insolente come sempre eh? Jk.. Dovresti proprio fargli capire le buone maniere, pensavo fossimo diventati amici ormai.. ! -
- Vedremo.. -
Disse il minore guardandolo mentre Jungkook e Taehyung risero sotto i baffi.
- Hyung, vado a casa con Jimin.. Ci vediamo domano al distretto? -
Yoon annuì andando a sedersi sul divanetto guardandolo.
- Ricordati che domani mattina dobbiamo andare a casa del ragazzino.
Dobbiamo controllare la scena del crimine.
Per ora è sotto sequestro e la madre attualmente alloggia in Hotel .. A spese del distretto ovviamente.. -
- Ovviamente.. -
Disse Jungkook prendendo per mano Jimin.
- Ci vediamo direttamente li domani mattina.
Ora perdonatemi ma, devo dedicarmi a mio marito.. -
Yoon e Tae risero mentre Jimin arrossì leggermente.
Jungkook sorrise spingendo il minore fuori dal pub, respirando quell'aria fresca.
- Hai lasciato tuo padre a Busan? -
- Avevo bisogno di vederti, gliel'ho detto.
Apprezzo che lui voglia recuperare questo rapporto padre e figlio, lo voglio anche io.
Ma gli ho anche detto che non ti ho sposato per vederti attraverso uno schermo.
Sono due settimane Jungkook.
Due settimane che mi ha portato li a Busan, due settimane che ti vedo attraverso uno stupido schermo.
Io voglio poterti toccare e baciare.
E lo vedo sai?
Lo vedo dai tuoi occhi che ti è stato assegnato un nuovo caso che ti turba.. Hai bisogno di me.
Sbaglio forse? -
Jungkook scosse piano la testa, attirandolo a se e puntando lo sguardo nel suo.
- Si, penso che sará un caso che mi porterá via del tempo e probabilmente mi porterá ad essere turbato.. Ma non voglio parlare di lavoro.. Sei qui ora.
Questo è quello di cui m'importa adesso.
Che nè dici sè.. Ceniamo e poi.. -
- E poi cosa, agente? Mi stà forse chiedendo qualcosa?-
Sorrise avvicinando il volto al suo e sfiorando le labbra lentamente, tenendo lo sguardo nel suo.
Accarezzando piano i fianchi del maggiore da sotto la maglia.
- E poi posso finalmente fare l'amore con mio marito? -
Jimin sorrise reclamando le sue labbra e il moro non si fece pregare, rispose a quel bacio.
Schiudendo le labbra e intrecciando più volte la lingua alla sua, sentendolo mugolare piano.
- D-Dovremmo andare.. -
- Mmh mh. -
Staccó le labbra dalle sue, prendendo la sua mano e guidandolo verso l'auto.
Facendolo entrare al posto del passeggero.
Richiuse la portiera dell'auto e raggiunse il posto del guidatore mettendo in moto.
- Mi era mancata Seoul.. -
- Davvero? -
- Si, Busan è la mia città natale ma.. Li non conosco nessuno.
Non è stato bello stare lì.. Non sai quante volte avrei voluto uscire di casa e prendere il primo volo per tornare qui da te.
Ma, mi dispiaceva per lui.. Non volevo lasciarlo cosi.
Quindi ho scelto di dirglielo ieri sera a cena, che sarei venuto qui da te.
Poi ho contattato Taehyung e gli ho chiesto di portarti fuori da quell'ufficio e portarti al pub..
Sono stato bene a Busan con lui, ma.. Non voglio farti preoccupare ma, avevo bisogno di te.
Ho passato alcune notti insonni, perchè quando ho provato a dormire ho.. Ho rivissuto quel giorno, ancora adesso sè ci ripenso mi vengo i brividi.
Quindi.. Preferisco essere qui con te. -
Jungkook strinse appena il volante, svoltando a destra al semaforo, guardandolo poi per qualche secondo tornando poi a concentrarsi sulla strada.
- Myung-Dae è morto Jimin.. Non puó più farti del male.. -
- Lo só.. Ma ogni volta che guardo quella cicatrice non faccio che pensarci e.. Sono alcuni giorni che ho una strana sensazione alla bocca dello stomaco.. -
Parcheggió l'auto nel vialetto di casa, spegnendola.
Addossandosi al sedile e portando lo sguardo nel suo.
Cercando le parole giuste da dire, cercare almeno di distogliere quei pensieri dalla mente del minore.
Portando la mano sulla sua, accarezzando piano la fede che portava al dito.
- Jimin-ah.. Hai passato un periodo talmente stressante, che è normale tu ti senta così.
Ma Myung-Dae è morto, Min-ho è in carcere e non dobbiamo più preoccuparci di loro.
A meno che.. -
Jimin lo guardó mordendosi il labbro, tenendo lo sguardo nel suo.
- A meno che? -
-  A meno che tu non mi stia nascondendo qualcosa.. Jimin-ah.. Che cosa mi stai nascondendo? -
Jimin si slacció la cintura aprendo la portiera e uscì dall'auto, Jungkook lo seguì fuori guardandolo attentamente.
- Jungkook .. Possiamo parlarne dentro casa? -
Il moro prese le chiavi di casa, avvicinandosi alla porta d'ingresso aprendola e facendolo entrare dentro casa.
Jimin si tolse il giubbotto posandolo accanto alla porta.
Era sicuramente successo qualcosa, Jungkook potè notare come Jimin sembrasse teso
e non era da lui.
- Amore.. Vuoi parlarmene? -
- Non mi sentivo al sicuro a Busan .. Só che è sbagliato origliare ma, l'altra sera ho sentito papá che parlava al cellulare.
Immagino pensasse che io dormissi, ma ero sceso per bere dell'acqua.
Sai cos è strano?
In queste due settimane non ho mai conosciuto la sua nuova compagna o .. Il mio fratellino.
Non nè ha mai parlato con me.
Al telefono parlava con qualcuno .. L'ho sentito dire  "Non avresti dovuto farlo .. Ti ho consegnato lui .. Jimin tienilo fuori da questa storia..
È tuo figlio, non mio .."
Non ho sentito cos'ha risposto dopo, immagino mi abbia sentito perchè ha chiuso la chiamata ed è salito in camera.
Temo che stia nascondendo qualcosa.. -
Jungkook si tolse il cappotto e lo appoggió accanto a quello di Jimin, cercando di ascoltare il racconto del minore.
Cercando di trovare una spiegazione.
- Non ti fidi di lui.. Penso sia normale, ti ha già tradito una volta.
Potrebbe rifarlo, ma .. Pensavo stesse cambiando. -
- Pensi che stia ingingantendo le cose? Stai dalla parte di mio padre? Ti devo ricordare che mi ha venduto? -
- Hey.. Non ho detto questo.
Non.. Stó dicendo che tuo padre sia un santo.
Ma, quando ti ha proposto questa cosa, padre figlio pensavo fosse un modo per rimediare.
Il fatto che tu non abbia conosciuto la nuova compagna o.. il loro figlio sia solo perchè voleva passare più tempo con te.
Non lo vedo poi così strana come cosa.. e la telefonata potrebbe essere qualsiasi cosa..
Ma.. Lo terró d'occhio per te, Jimin-ah la mia promessa è ancora valida.
Niente e nessuno ti farà più del male.
Sè questa cosa ti ha turbato cosi tanto da fare le valigie e lasciare Busan per tornare qui da me è evidente che la cosa per te è seria, di conseguenza lo diventa anche per me.
Qualsiasi cosa tuo padre nasconda, lo scopriró.
Potrei parlare con lui.. Scoprire dov è la sua compagna e suo figlio. -
A quelle parole vide il minore rilassare le spalle e sospirare di sollievo.
Si avvicinó a lui, avvicinandolo e baciandolo piano sulle labbra.
- Mi dispiace sè ti metto addosso altro stress, ma davvero Jungkook penso che mio padre nasconda qualcosa.
E non volevo essere li a scoprirlo. -
In quel preciso momento il cellulare del moro inizió a squillare.
Jimin lo guardó attentamente, mentre prendeva il cellulare dalla tasca dei jeans.
- È Yoon.. Pronto? -
"Jk.. Mi dispiace disturbarti ma.. Abbiamo un problema.. Puoi raggiungerci?"
Jimin si spostó lentamente da lui, andando verso le scale e sedendosi sul gradino, portando i gomiti sulle ginocchia.
- Girami l'indirizzo e arrivo.. -
"Te lo invio subito.."
Yoon mise giù, mentre Jungkook guardó il minore.
- Devi andare .. Non preoccuparti, saró qui quando tornerai.
Solo stà attento, non scherzo quando dico che ho una brutta sensazione. -
Si avvicinó a lui, piegandosi leggermente.
Tenendo lo sguardo nel suo.
- Jimin-ah.. Vorrei tanto poter restare qui con te.
Ma ci hanno affidato un caso che.. Mi terrà molto occupato.
Cercheró di tornare al più presto. -
- Agente, non le chiedo di rinuciare al suo lavoro per me.
Le chiedo solo di stare attento, la rivoglio qui con me.
Al sicuro.. -
Sorrise, portandosi sù di lui, facendo cosi aprire le gambe di Jimin e posizionandosi tra loro.
Appoggiando le labbra alle sue, baciandolo.
Un bacio lento ma dolce, godendosi quei mugolii che uscivano da quelle labbra cosi gonfie e rosse.
Sarebbe sempre tornato da lui.
Perchè Jimin era diventato quel posto sicuro in cui amava stare.
- Staró attento.. Te lo prometto. -
- Sù, vai.. Altrimenti non ti faccio uscire da qui.. Sù, vai.. -
Jungkook si spostó prendendo il cappotto e indossandolo, prendendo le chiavi della macchina.
Yoon gli invió l'indirizzo proprio in quel momento.
Lanció l'ultimo sguardo al minore, uscendo poi di    casa.
Raggiunse l'auto e si misi in moto.
L'indirizzo era di una villa in centro, non molto lontano dal primo omicidio.
Quando arrivó lì vide ambulanza e auto della polizia.
Taehyung e Yoon stavano parlando con una coppia, che stretti l'un l'altro sembravano in procinto di lasciarsi ad un pianto disperato.
Jungkook uscì dall'auto raggiungendo i compagni.
- Yoon.. Taehyung.. -
- Jungkook-ah sei qui.. -
- Che succede? -
Taehyung rimase con la coppia mentre Yoon lo portó verso la porta d'ingresso,
Parlando sottovoce per farsi sentire solo da lui.
Jungkook potè notare la scentifica che fotografava e prendeva i rilievi da analizzare in laboratorio.
Un agente gli fece cenno con la testa per salutarlo, alzando il nastro e facendoli passare.
- Un altro ragazzo.. 15 anni, i genitori erano usciti per cenare, mentre il figlio era rimasto a casa .. Aveva detto loro che non si sentiva bene.
Al ritorno sono andati a controllarlo e l'hanno trovato..
è al piano di sopra.. -
Jungkook seguì il maggiore al piano di sopra, spostando lo sguardo da una parte all'altra, controllando ogni cosa.
Arrivati di fronte alla camera da letto del ragazzino Jungkook varcó la soglia.
Sul letto il corpo del ragazzo.
- Lo hanno torturato? -
- Il medico legale ha trovato un foro dietro il collo.. Si pensa sia stato drogato e poi ucciso.
Colpo d'arma da fuoco, ad una distanza ravvicinata.
Come nell'altro omicidio, anche questo ragazzo ha subito violenza e non solo questa notte. -
Jungkook si guardó attorno.
- Posso avere dei guanti? -
Un agente passó dei guanti a Yoon, che li passó a lui.
Li indossó avvicinandosi al letto, controlló il corpo.
Quel piccolo foro riconducibile ad una puntura.
E appena più sù il foro del proiettile.
Gli occhi del ragazzo erano spalancati.
Era plausibile la paura.
Doveva aver sofferto..
Si spostó per la stanza, controllando sulla scrivania e nei cassetti.
- Temiamo che sia lo stesso Killer.. -
Disse Yoon, Jungkook annuì rimanendo in silenzio mentre apriva un terzo cassetto.
Dentro c'era un quaderno.
Ma sembrava più simile ad un diario.
Lo aprì, trovando alcuni disegni e alcuni pensieri del ragazzo.
Voltó un altra pagina, poi un altra.
- Trovato qualcosa? -
- Non penso che.. -
Stava per continuare quando voltando un altra pagina sul pavimento cadde qualcosa.
Jungkook e Yoon abbassarono lo sguardo controllando cosa fosse caduto, irrigidendosi entrambi sul posto.
- Non puó essere.. Dimmi che non è quello che penso.. -
Yoon si piegó, indossando i guanti e prendendo quell'oggetto da terra.
Sollevando poi il sguardo verso il moro.
Jungkook trattenne il respiro, osservandolo.
- È.. Tutto vero? -
- Temo di si.. -
Jungkook si voltó a guardare il ragazzino, non poteva essere vero.
Appoggió il diario sulla scrivania, togliendo i guanti e uscendo dalla stanza.
Portando le dita tra i capelli.
- Jungkook.. -
- Dobbiamo andare a casa della prima vittima.. Devo scoprire sè sono collegati. -
Yoon lo seguì fuori di casa e in auto.
Partirono accellerando e raggiungendo il primo indirizzo.
Jungkook non attese il maggiore.
Entró in casa salendo le scale e raggiungendo la camera da letto del ragazzo.
Si fece passare dei guanti da Yoon iniziando a cercare.
Entrambi si misero a cercare, il maggiore aprì i cassetti trovando un diario simile a quello della seconda vittima.
- Jungkook-ah.. -
Jungkook stava toccando la parete, dando dei colpetti, spostando lo sguardo in quello di Yoon.
Lo stesso diario, il maggiore lo scosse, ma non cadde nulla da lì.
Forse era solo una coincidenza.
Un altro colpetto alla parete e li sembrava ci fosse un vuoto.
Jungkook si mise a cercare qualche asse che si potesse togliere da li.
Un asse era decisamente più distaccata dalle altre.
La tolse guardandoci dentro.
- che hai trovato? - chiese Yoon,
Jungkook allungó la mano prendendo quella scatolina, la aprì lentamente con il cuore che batteva più forte.
Trattenne il respiro, quando aprendola vide esattamente quello che sperava di non trovare.
- Merda.. -

Kriminal Passion II  "Le ombre del passato"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora