Allison
Vi siete mai chiesti come tutto ha inizio?
Io me lo chiedevo, spesso.
Da quando aveva inizio tutto?
Bastava poco. Pochissimo.
Era incredibile come un sussurro, uno sguardo, una lacrima o un piccolo avvenimento potessero interamente cambiare l' essere umano.
Noi eravamo interi universi diceva Kate, la nostra mente e il nostro cuore erano capaci di immagazzinare, mutare e creare in modo inlimitato, più grande dell' universo, le persone erano interi universi di sensazioni ed emozioni.Era incredibile come una vita potesse cambiarne altre cento.
Ancor più incredibile era come l' assenza di una di quelle cose potesse provocare un' epilogo catastrofico.
Un' oggetto poteva cambiare l' esistenza di una persona.
Delle parole non dette distruggerla.Fin quando, allora mi chiedevo, le piccole azioni si ripercuotevano fino a distruggere per poi svanire nel nulla?
Non sapevo da dove avesse inizio la mia storia, né quella degli altri, eravamo solo le onde causate da un sassolino gettato in una superficie d' acqua morente. Eppure, ne eravamo protagonisti.
Allora, da dove era partito tutto? Quando sarebbe finito per poi riniziare?
Due punte, delle ballerine color cipria.
«Buon compleanno tesoro»
Sollevai lo sguardo su Katelyn, con le lacrime agli occhi.
«Ti piacciono?» chiese tesa, io risi tra le lacrime.
«Sono la cosa più bella che io abbia mai visto, la cosa che più desideravo, grazie»
Katelyn sorrise a sua volta e abbassò i suoi occhi celesti.
«Provale ti prego» mi chiese gentilmente.Quel giorno il sole inondava la sala grande e tutto l' Òikos, il giardino, le tende di colori vibranti, i volti degli altri ragazzi.
Forse quel giorno il sole splendeva per me, rispecchiava ciò che sentivo.Mi infilai le punte e gli altri bambini mi guardarono meravigliata.
Eron inarcò un sopracciglio e accennò un sorriso, dubbioso forse.
«A cosa servono?»
Hawk accanto a lui lo guardò divertito.
«Sono delle scarpe per le ballerine classiche, per i piedi, penso»
Ridacchiai.Dal fondo della stanza arrivò uno sbuffo, Blake, il nuovo ragazzino, ci guardava annoiato e con sguardo diffidente.
Vanessa parlottava con Nara, si era interrotta a metà frase.
Alzai la testa e vidi Leon seduto sui primi gradini delle scale, ci guardava dal basso.
«Sei bella» mi voltai verso il luogo da cui proveniva quel tono flebile.
Mor era accoccolata sopra una bracciolo del divano e mi guardava attentamente, mi studiava con ammirazione, con gentilezza.Le sorrisi e le feci un inchino teatrale.
«Ci siamo tutti» John si sedette sull' altro bracciolo del divano e mi presentò con una mano.
«Allison.»«Non così in fretta.» mi voltai e vidi Victoria avanzare verso il salone, i suoi tacchi tintinnarono sul pavimento.
«Tu es très belle, Allison» mi sorrise.
«Ma penso ci voglia un' accompagnamento musicale per una ballerina»
Katelyn rise sonoramente e batté le mani.Arrossii.
«Non è nulla di che, devo solo provare qualche passo per vedere come mi vanno»John si alzò e si avviò verso il pianoforte, Victoria si posizionò il violino sulla spalla e scambiò uno sguardo d' intesa con John.
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In the Shadows
Fiksi RemajaSepolte tra fiamme e ricordi dolorosi, all' Òikos i bambini narravano storie, sussurrate nel silenzio della notte cosí che potessero prendere vita. Tra la neve e le foreste del Canada, Mor Oak perde la sua unica famiglia e dopo aver covato per tro...