Prima che sorgano domande su 24 carati, sì continuerò ad aggiornarlo. Questa è una nuova storia che avevo già in mente da tempo, spero che la supporterete 🙏
JASMINE
Venerdì 27 ottobre 2023
12.49 a.mEro consapevole che nella mia vita avessi commesso una marea di errori, ma non avrei mai creduto che Dio avesse deciso di punirmi facendomi essere la prima interrogata dell'anno proprio in chimica.
«Perché secondo te i chimici trovano facile lavorare con l'ammoniaca?» chiese la professoressa Cantelmi mentre sfogliava pagine del libro con noia, alla conclusione di un interrogazione alla cattedra scarna in tutte le sue sfaccettature. Rimasi con il volto indirizzato verso la lavagna interattiva, sperando che almeno qualche segno celestiale avesse deciso di aiutarmi dopo una mezz'ora di via crucis.
«Perché é roba basica...?» sentenziai così a voce bassa che parve più come una domanda timorosa. Qualche mio compagno di classe trattenne una risata sommessa.
La professoressa si lasciò andare in un sospiro tirato e spostò la sua attenzione verso il computer con il quale poteva accedere al registro elettronico.
«La mia materia non ti é proprio simpatica, Said?» si rivolse nuovamente verso di me con aria di sfida. «Cosa devo fare per fartela studiare?» batté più volte le sue lunghe ciglia e si sistemò il cappotto nero.
«Spronarmi con un 6 di incoraggiamento?» azzardai cercando di fare qualche battuta sarcastica che senza ombra di dubbio la donna non percepì. «Quando imparerai a studiare e a impegnarti come ci si deve, potrai anche ottenere risultati nettamente migliori, sei una ragazza a cui le doti non mancano di certo e per questo che insisto. So che potresti fare di meglio, me lo hai dimostrato gli anni scorsi» constatò rivestendo le solite parti della persona adulta che predica la morale.
«Non potrai affidarti solo alla tua intelligenza, senza metterci impegno e costanza» constatando quelle parole, la prof mi fissò dritta negli occhi. Ciò mi spinse a desistere dalla pressione del suo sguardo e respirare già stanca dalla piaga che aveva preso quella giornata di fine ottobre. Senza aggiungere una parola mi diressi con passo cadenzato al mio banco posizionato a metà dell'aula accanto alla finestra. Mi ci sedetti di peso, pronta per riprendere il sonno interrotto.
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«Sono prossima alla rinuncia agli studi» borbottai poggiata con la schiena contro il muretto pieno di scritte del terrazzino nel retro della scuola, dove i bidelli erano consueti mangiare. Le lezioni si erano appena concluse.
«Quale altro dramma esistenziale ti affligge stamattina?» domandò Edward alzando gli occhi al cielo mentre fumava una sigaretta al mio fianco.
«Prima di tutto odio alzarmi la mattina presto, odio la sveglia del mio telefono, odio farmi passare il pullman davanti perdendolo, odio vedere le stesse facce di cazzo e odio la preside di questa scuola» sbuffai intanto lui rilasciò fuori dalle labbra una nuvoletta bianca che si disperse nell'aria gelida.
«Sarà impressione personale...Ma sbaglio o per caso odi qualcosa? Sai perché credo che tu non l'abbia specificato molto bene» sorrisi al suo stupido sarcasmo.
«L'anno è iniziato proprio bene, talmente bene che sono stata la prima ad essere interrogata in chimica!»
«Quanto hai avuto?»
«Otto...»
«E ti lamenti? Quand'è che hai sviluppato una mente matematica?» parve sorpreso.
«Otto diviso due» specificai con chiarezza.
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Lacrime nere
Teen FictionJasmine Said ha 17 anni, ha origini marocchine , frequenta il liceo artistico di Pisa e non immagina ancora la prospettiva post-diploma. Ama le feste, disegnare, fare lunghe chiacchierate al telefono con il suo migliore amico, il black humor e ha un...