Capitolo 8: "Instagram"

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Noemi's mind

I soliti uccellini mi svegliarono la mattina, pronti a darmi il buongiorno. Un buongiorno traumatico.
La stanchezza che provavo in quel momento non era quantificabile. I miei orari sballavano e ne risentivo tutte le conseguenze. Sicuramente la colpa era di qualcuno.
Mi alzai dal letto, sbandando come sempre, e mi avviai, con le mie ciabatte bianche pelose, in cucina. Feci una leggera colazione, per non avere lo stomaco pesante per il resto della giornata. Mentre mangiavo quasi non mi affogavo ricordandomi gli eventi della scorsa sera. Ecco il motivo della mia stanchezza ogni mattina.
Mi diedi uno schiaffo mentale e corsi in camera per preparami. Optai per un jeans skater molto largo di un lavaggio chiaro, con una maglietta corta attillata nera, Airforce 1 nere e bomber di pelle. Un outfit molto semplice per l'università.
Presi tutto il necessario, dai quaderni per appunti alle chiavi di casa, e mi avviai all'uscita.
Scesi le scale frettolosamente, facendo attenzione a non farmele a rotoli, e appena arrivai alla porta dell'appartamento di Jacopo, mi fermai sul posto. La sua porta era appannata, in verità più aperta che chiusa. Mi affacciai e trovai il ragazzo seduto su un lato dell'isola della cucina. Stava facendo colazione con una ciotola di cereali. Aveva gli occhi socchiusi, come se si trovasse in un altro mondo, mentre ascoltava la musica. Sorrisi spontaneamente per quella scena. Mi faceva tenerezza ma allo stesso tempo mi faceva ridere. Lui, tutto solo, che mangiava, con un'espressione buffa sul volto.
Decisi di lasciare quella scena e avviarmi al portone. Ero in largo anticipo, ma non volevo fare tardi. La Bocconi non distava molto dal centro ed era facilmente raggiungibile anche a piedi. Infatti, decisi di non prendere mezzi pubblici per arrivarci. Una bella passeggiata mi avrebbe fatto più che bene.
Uscita di casa mi misi le cuffie e aprii Spotify, per ascoltare un po' di musica durante il tragitto. Ad un certo punto mi arrivò una notifica da Instagram.

@noemixvolpe:
@thelazzinho ha iniziato a seguirti.

Sorrisi. Ora invece di fare Mozart si è messo a fare lo stalker? In caso l'avrei fatto io prima di lui. Non avevo contatti con Jacopo se non dal vivo, quindi non trovai nessun problema a ricambiare il suo follow.
Continuai a camminare con le mie canzoni preferite nelle cuffiette.
Dopo qualche minuto mi arrivò un'altra notifica.

@thelazzinho: Dove stai andando?

Mi fermai sul marciapiede che stavo percorrendo, fermando il cammino delle persone dietro di me. Mi stava inseguendo? Oppure mi aveva visto che sbirciavo come una maniaca dentro casa sua? Noemi, tu e le figuracce siete due cose unite. Risposi come se fosse una normale conversazione, ma con un velo di ironia.

@noemixvolpe: Ciao anche a te Mozart, non pensavo ti interessasse così tanto.

Volevo scherzare, perchè no.

@thelazzinho: No, in realtà non mi interessa. Te lo chiesto solamente perchè ti ho visto interessata stamattina a cosa stessi facendo, davanti alla mia porta.😂

Ah, me lo diceva così?

@noemixvolpe: Scusa tanto, ma mi facevi ridere in quella posizione. Che stavi facendo?

@thelazzinho: Dove stai andando?

@noemixvolpe: Punto uno, non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, è maleducazione. Punto due, allora ti interessa?

@thelazzinho: Voglio solo stare tranquillo, dai dimmi dove stai andando.

@noemixvolpe: Jacopo stai calmo, sto andando all'Università, alla Bocconi, oggi è il mio primo giorno.

@thelazzinho: Va bene, ci vediamo dopo.

E quello fu l'ultimo messaggio, che poteva essere inteso in tanti modi. Voleva vedermi ancora? Si preoccupava di me? Si era stancato di me o perchè continuavo a studiare? Oppure voleva venirmi a vedere mentre mi scervellavo appresso l'economia. Mille pensieri mi frullavano in testa.

Alibi - LazzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora