Quando Amanda si ridestò dal proprio sonno, si ritrovò davanti un Alessandro che, a torso nudo, si apprestava ad aggiustarsi la camicia. Con un colpo secco se la infilò, mentre le guance della ragazza andarono a fuoco. Al solo ricordo della notte trascorsa insieme, un coacervo di emozioni contrastanti le provocava una cascata di brividi in tutto il corpo. Lei l'aveva sfiorata, quella pelle. Aveva tenuto stretto a sé quel ragazzo con tutta la passione di cui era stata capace. L'aveva baciato più e più volte, come se avesse voluto consumargli le labbra. L'aveva portato alla deriva e si era lasciata andare a una passione di cui portava tuttora i segni.
Richiuse gli occhi all'istante. Non poteva farsi scoprire.
Anche se lui, di sicuro, era più che consapevole di non essere visto, dato che non stava facendo il benché minimo rumore.
Lei, però, al netto del fatto che, fino a qualche minuto prima, stesse dormendo profondamente, si era risvegliata all'improvviso e... e il beffardo destino le aveva restituito l'immagine di un Alessandro semi-svestito – e, non da ultimo, del tutto inconsapevole del proprio fascino.Strinse con forza i lembi del lenzuolo. Se soltanto avesse potuto concentrarsi su quell'inezia, anziché ripensare a quanto stesse soffrendo per la sua condizione di figlia indesiderata, sarebbe stata di gran lunga più felice. D'altra parte, come poteva non considerarsi tale se Federico, fino a qualche mese prima, non sapeva nemmeno della sua esistenza? No, lei non poteva essere sua figlia. Lei non poteva concepire una cosa simile.
Strizzò gli occhi e li riaprì di scatto. Alessandro si era appena voltato verso di lei, un tenero sorriso ad addolcirgli i tratti del viso. «Finalmente ti sei svegliata», soffiò, quindi si avvicinò ai piedi del letto e continuò a sorriderle.
«Perché, che razza di ore sono?»
«Le nove e mezzo.»
«Ho davvero dormito così tanto?»
«A quanto pare ne avevi bisogno. Come ti senti?»
Amanda sospirò. «Un po' frastornata. Grazie ancora per avermi ospitato. Non eri tenuto a farlo.»
Lui le sorrise dolcemente. «Quando la smetterai di ringraziarmi? Te l'ho già detto, ci sarò sempre per te. Sempre.»
Anche Amanda sorrise. «Che programmi avevi per oggi?»
«Volevo visitare il Museo del Prado. Dicono che sia meraviglioso. Ma non saremo soli, però. Con noi ci sarà anche un'altra ragazza.»
«Un'altra ragazza?»
Alessandro scostò lo sguardo. «Esatto.»
«E dimmi... io che cosa c'entro con voi due?» reclamò la giovane, cercando di non lasciar trapelare la sua delusione. Non si aspettava certamente compagnia.
Non fare la gelosa, adesso, si rimproverò. Ti ricordo che sei stata TU a rifiutare lui!
«Tu preparati», le ordinò lui, senza aggiungere altro, l'espressione indecifrabile. Per un momento, il suo cipiglio le ricordò quello di Federico.
Quella considerazione la fece quasi ripiombare nella disperazione, ma si decise a non darle troppo spazio.
Alla faccia della trasparenza, pensò, fuoriuscendo dal letto. Pur avendo dormito coi vestiti indosso, si sentì ugualmente nuda. E dire che Alessandro non la stava più guardando da un po'.
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In Un Giorno Qualunque
ChickLit[COMPLETA] Amanda Benassi è appena diventata una scrittrice affermata. Non è mai stata una ragazza particolarmente estroversa, tantomeno appariscente. Tutto d'un tratto, si ritroverà catapultata in una realtà completamente diversa da quella di un t...