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Don't waste
your time...

Quando impari a conoscere le persone, rimani sempre sorpreso in un modo o in un altro.

Voglio dire:stai attento a ció che pensi,non é mai la cosa giusta.

Certa gente ci mette molto per mostrare il vero se stesso, ma prima o poi lo fa.

É un gioco, e chi si tiene nascosto é il vincitore.

Io, non so vincere, forse é perché deve andare così, o forse perché non mi piace questo gioco.

Non farei considerazioni pietose sulla vita altrimenti.

Esiste un piccolo spazio dove peró giochiamo alla pari, dove siamo estranei e siamo su un terreno comune.

Una striscia sottile che divide ogni persona.

Esiste un destino allora che determina la nostra conoscenza reciproca?

Ovviamente no.

Ma il nostro subconscio ci porta a pensare che se due persone si incontrano, nel bene o nel male, é una forza superiore che le attrae l'una all'altra: il fato.

Non credo in queste schifezze e ognittanto credo che dovremmo aprire gli occhi e smascherare le persone che crediamo di conoscere.

In quel caso,punto nostro.

Avevo smascherato tutti, ero diventata brava in questo gioco, ma Calum no.

Calum doveva essere bravo quanto me a giocare a vivere.

Era una domenica, era la solita giornata grigia di inizio inverno e lui sorrideva; notai con piacere le piccole grinzette che si formarono ai lati dei suoi occhi non appena aprii la porta.

-D'accordo Calum e ora mi toccherà offrirti un frullato-dissi con aria soddisfatta.
-Nah Asia, non é una cosa da prima uscita- si voltó e mi sorrise di nuovo.
-E cosa gradisci allora...? - alzai gli occhi al cielo con tono scocciato.
-Sono io il ragazzo qui, Fray. -
-A quanto pare mi toccherà accettare un tentativo di rimorchio da te, Hood. - asserì con aria di sfida e le sue guance sembrarono velarsi di rosso.
-ohoh, potrei piantarti in asso, Asia. Ma la tua sfacciataggine mi colpisce-
Completó l'affermazione con una faccia da schiaffi.

Era ridicolo. Ridicolo ma adorabile.

-Arriviamo al punto, mi compri del cibo o vuoi continuare a ridicolizzarti? -
-Vada per il cibo-

Mi portó in un locale che faceva i panini più buoni della città e mi delizió con una caduta in grande stile sui gradini che portavano al piano inferiore.
Risi per circa 10 minuti ,dopo di che lo raccontai a tutti i presenti, che non sembrarono felici di avere un'estranea che farneticava riguardo a un tonto mentre aveva ancora il fiato corto dopo la risata.

Già, poverini.

Tutto sommato era stato un bel pomeriggio anche se ancora quel Calum non si era smascherato.

Tornai a casa, cena, pigiama e balcone.

Questi erano ormai i 3 step fondamentali per finire la giornata, aspettai il suono profondo del basso, ma quella sera non arrivó.

Hibrystophilia∽C.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora