Cara Camila

49 6 2
                                    

È passato solo un anno da quando io e Lauren ci siamo lasciate, e nel modo più peggiore che si possa fare: litigando.
Per un motivo stupido, come al solito.

Mi sono sempre chiesta il come mi sono innamorata di lei, non mi sono ancora data una spiegazione.
È vero che l'amore rende ciechi.

Parcheggio la macchina davanti a casa mia, la spengo e mi appoggio allo schienale del sedile. E chiudo gli occhi, sospirando.

Lauren non ha mai avuto molta fiducia in se stessa, e per questo che litigavamo spesso. Temeva che io la lasciassi per qualcun'altro, perché, a detta sua, ci sono persone molto più interessanti di lei.
Per me non è mai stato così.
Nonostante le sue insicurezze, mi faceva sentire amata e protetta, desiderata e apprezzata per quello che ero.

Le mie labbra si incurvano in un sorriso.

Ma a volte non basta.

Scendo dalla macchina e chiudo dietro di me lo sportello dell'auto, sistemandomi la tracolla della borsa sulla spalla sinistra.
Nonostante fossimo ormai a Marzo inoltrato, le temperature non si sono ancora riscaldate del tutto.

Un brivido mi percorre la spina dorsale, mentre infilo le chiavi nella serratura della porta, e dopo due giri riesco ad aprirla.

Casa dolce casa.

Appena entro sento l'inconfondibile profumo che indossa Lauren.
Mango e Vaniglia.
È passata, allora.

La mia è stata come una seconda casa per lei, non passava un giorno che non venisse quì, anche solo per un saluto e una tazza di Té.
E aveva l'abitudine di lasciarmi sempre qualcosa per poi avere la scusa di tornare a riprendersela. Io le dicevo che non le serviva una scusa per venire da me, ma a lei non importava.
Anche dopo aver fatto l'amore, il giorno dopo lasciava, o come diceva lei, "dimenticava" qualcosa e prometteva che sarebbe tornata per riprendersela.

Alla fine tornava sempre.

Mi chiudo la porta alle spalle e poso la borsa sul divano.
Ora non ha più una scusa per venire qui.
Anche solo pensarlo, mi faceva male.

Le varie sfumature di arancione tipiche del tramonto attraversano il mio soggiorno facendomi sentire più triste del dovuto. Grazie Sole, mi ci voleva proprio una dose in più di tristezza e rammarico, ma poteva andarmi peggio.
Almeno non ha piovuto.

Sfilo il cappotto e il mio sguardo cade su un foglietto appoggiato sul tavolo, illuminato dalla luce del tramonto.
Questo non c'era prima.

Mi avvicino all'oggetto incriminato.
Sopra c'è una scritta: Per Camila.
Riconoscerei quella calligrafia ovunque, solo Lauren può scrivere la C in questo modo.
Con la mano tremante prendo il foglio piegato a metà e resto a fissarlo incerta sul da farsi.

Lei se ne è andata, lei mi ha lasciato, lei che si sentiva sempre in difetto, che credeva di non essere abbastanza, che si sottovalutava e non riusciva a capire quanto mi sentissi amata da lei, quanto fosse unica e speciale...
Mi sentivo come una principessa, mi sentivo compresa, ero importante, speciale, ma poi tutto è crollato, come un castello di carte al lieve soffiare del vento.

Ripongo la lettera dove l'avevo trovata e gli volto le spalle.
No, non voglio più avere a che fare con lei, non più. Non di nuovo.
E poi cosa ha da dirmi ancora?
Poteva tranquillamente scrivermi, aspetta, no! Cosa dico.
L'ho bloccata ovunque, persino negli SMS.

Mi passo una mano fra i capelli sconsolata e sospiro.
E ora cosa me ne faccio di te?
Scuoto il capo. Fanculo.
Prendo il foglio di carta e lo accartoccio fino a farlo diventare una pallina e lo butto nel cestino.
Non ne voglio più sapere niente di te. Lauren Jauregui.

Cara Camila || Camren One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora