La mano di Izuku era rimasta sulla sua durante tutto il viaggio mentre l'osservava guidare in modo sicuro e veloce per quelle strade illuminate, non prestava neanche attenzione al paesaggio fuori dalla macchina troppo rapito dal ragazzo al suo fianco, completamente stregato da quel profilo e quegli occhi rossi come il fuoco che gli facevano ribollire il fuoco all'istante.
<Deku se continui a guardarmi così...> il biondo sorrise in modo malizioso mantenendo gli occhi davanti a sé, il verdino distolse lo sguardo arrossendo vistosamente al ricordo di quello che era successo poco prima deglutendo rumorosamente.
<Dove stiamo andando Kacchan?> disse cercando di cambiare argomento.
<Purtroppo domani mattina devo lavorare quindi ti sto riportando a casa.>
<Non rimani da me?> chiese improvvisamente, triste al pensiero di allontanarsi da lui.
Katsuki rimase qualche secondo in silenzio contemplando quell'idea pensieroso e titubante.
<Domani non lavori Deku?>
<Si, pomeriggio.>
<Uhm quindi abbiamo orari differenti...>
<Purtroppo si....> Midoriya sospirò malinconico, gli impegni di lavoro non si potevano evitare per sempre e lui aveva comunque un obiettivo da raggiungere.
Neanche il tempo di rendersene conto che già si trovavano sotto casa del verdino, Katsuki accostò spegnendo la macchina scuotendolo leggermente per una spalla.
<Ehi, siamo arrivati.>
<Ah.>
<Dovresti andare Deku.>
<Se non volessi?>
<Mi stai contraddicendo?>
<Direi proprio di si, sei abbastanza intelligente da capirlo in modo autonomo... Kacchan.> la distanza era ormai un lontano ricordo, Izuku si era sporto verso di lui continuando a incalzarlo mentre il biondo non si tirava indietro.
<Direi che sono molto intelligente.>
<Ah beh, questo lo dici tu.>
<Ahhhh?> il verdino scoppiò a ridire sotto lo sguardo incuriosito del ragazzo al suo fianco.
<Va bene, allora vado Kacchan.> si girò per aprire la portiera ma una mano lo raggiunse attirandolo e facendolo rigirare trovandosi due soffici labbra che lo reclamavano con passione. Ne rimase così sorpreso da non ricambiare subito ma quando aprì i suoi occhi incontrando quelli rubino uno strano vortice di emozioni gli fece perdere la ragione proprio come se si fosse ubriacato, ormai ne era dipendente da quel profumo, da quelle mani, da quelle labbra, ne voleva sempre più.
Bakugo gli mise una mano tra i capelli tirandoli di poco e facendolo gemere per il contatto, sospirò aprendo la bocca e lui ne approfittò per cercare la sua lingua, leccandola, succhiandola e inseguendola senza sosta continuando a esplorare il verdino mentre con l'altra mano lo teneva per il collo.
Si dovettero staccare solo per la mancanza di ossigeno, malvolentieri, il biondo chiuse gli occhi poggiando la testa sulla sua parlando con voce bassa e roca mandandogli continui brividi lungo tutto il corpo.
<Deku... va a casa o sennò avrai delle complicazioni... a lavoro. Ci sentiamo domani.>
<Complic-> capendo subito a cosa si riferisse arrossì di colpo abbassando lo sguardo, l'altro gli prese il mento inchiodando i loro occhi.
<Che nessuno veda mai queste espressioni...mai. Sei solo mio nerd... ora sbrigati ad andare a casa che non ce la faccio più...>
Izuku comprese immediatamente che entrambi avessero lo stesso problema ma cercò di far salire il sangue in alto invece che in basso dove si trovava sorridendogli timido e posandogli un bacio sulla guancia scendendo dopo poco dalla macchina.
<A domani Kacchan.>
<Si nerd.> Katsuki aspettò di vederlo sparire dentro il suo portone per poi partire, si stava comportando come non aveva mai fatto, ormai aveva perso la testa e non avrebbe mai e poi mai pensato di farlo per quel ragazzo che sempre lo inseguiva e ammirava da bambini, colui che aveva maltrattato ma con cui aveva poi chiarito e che alla fine, dopo tempo lontani che sembrava infinito si erano riavvicinati fino a quel punto.
Scuotè la testa stordito dalla quantità di pensieri che stava facendo da ormai troppo tempo su quel verdino, inserì la marcia velocemente aumentando la potenza della macchina sfrecciando sulle vie della città.
<Kacchan...> Izuku era sotto l'acqua della doccia mentre si toccava le labbra ancora stordito da quella valanga di emozioni che ora stavano uscendo da lui tutte insieme, si sedette chiudendo gli occhi beandosi di quel getto caldo che lo avvolgeva completamente. Avrebbe voluto passare un'altra notte insieme abbracciato e coccolato da quelle braccia forti e possenti che lo stringevano e possedevano con amore e passione ma sapeva che aveva ragione, il lavoro era pur sempre una priorità importante e proprio per questo alla fine era sceso in fretta e furia, per evitare di ripensarci.Si trovava sopra un'edificio durante il suo turno facendo avanti e indietro tenendo il telefono in mano riflettendo, era tutto il giorno che voleva scrivere a Bakugo ma ogni volta che apriva la chat la richiudeva continuando a tentennare. Non voleva fare la parte di quello fin troppo preso anche se era ovviamente e innegabilmente così quindi rimise nuovamente il cellulare in tasca osservando la città di fronte a se.
Era ormai il tramonto e quei colori cosi caldi che infuocavano il cielo gli ricordavano i suoi occhi, così magnetici e belli tanto da togliere il fiato ogni volta, dei rubini bellissimi e ipnotizzanti da cui non riusciva a distogliere lo sguardo. Proprio in quel momento il telefono suonò annunciando l'arrivo di un messaggio, non perse tempo estraendolo e sorridendo istantaneamente leggendo il nome del mittente.Da: Kacchan
-Passo a prenderti alle 22:30, vestiti bene.
Immediatamente un'ansia viscerale s'impossessò di lui, non sapeva nulla di dove sarebbero andati o di cosa avrebbero fatto e quel commento finale non annunciava nulla di tranquillo.Arrivò per caso fortuito in tempo per farsi una doccia e indossare una camicia bianca, i jeans neri erano ovviamente l'unica soluzione possibile vista la quantità di tute nel suo armadio decidendo di infilarsi gli stivaletti neri che sua madre aveva tanto insistito per fargli comprare come alternativa alle sue scarpe da ginnastica. La ringraziò mentalmente osservandosi allo specchio e provando miseramente a dare un senso ai suoi capelli ribelli, cosa ovviamente impossibile.
Da: Kacchan
-Sono 5 minuti che sto qua sotto e sai che non sono un tipo paziente.
Appena Midoriya vide la notifica sul telefono corse per tutta casa raccattando le ultime cose uscendo in fretta e furia dirigendosi verso la macchina di Katsuki e salendo senza perdere tempo.
<Ciao Kacchan.>
<Uh.> il biondo lo guardò con attenzione senza perdere nessun dettaglio del suo abbigliamento sorridendogli maliziosamente per poi partire. Izuku lo guardò affascinato non riuscendo a non fissarlo con desiderio crescente, aveva indossato una camicia rossa dello stesso colore dei suoi occhi e un pantalone nero che lo fasciava in modo da mettere in mostra le sue gambe atletiche.
<Deku.> lo richiamò Bakugo facendolo arrossire per la quantità di pensieri sconci che stavano passando nella sua mente, doveva cercare di darsi un contegno.
<Dimmi Kacchan.>
<Vuoi uscire o tornare a casa e scopare?>
<Kacchan!!>
<Non sono io quello che ti sta fissando in modo lussurioso e perverso da dieci minuti eh.>
<Io-cosa- no no te lo sarai immaginato.>
<Se se.>
Katsuki gli poggiò la mano libera sulla coscia stringendola piano facendogli mordere il labbro e mandandolo immediatamente a fuoco, quando stava con lui si sentiva un adolescente in preda agli ormoni.
<Siamo arrivati.> il verdino non si era neanche accorto di dove fossero facendo guizzare subito i suoi occhi fuori dal finestrino per studiarsi intorno.
<Continuo a non capire dove siamo>
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Cercami ancora
FanfictionDopo essere uscito dalla UA, Izuku si è buttato a capofitto nel lavoro passando da una missione all'altra senza un'attimo di pausa, non vede Katsuki da un'anno dopo aver cercato in tutti i modi di evitarlo fin quando non viene invitato a una cena tr...