Come ogni mattina mia madre mi sveglia per andare a scuola,anche se urlando e borbottando.
"Saaaaaam! Svegliati!" disse sbattendo la porta di camera mia
Pronuncio qualcosa che assomiglia tanto a 'ancora 5 minuti'.
Il tempo passa veloce quando non deve proprio passare. Scendo dal letto striscando per terra,non sono in condizioni di alzarmi. Ho sempre odiato la mattina,la gente che ti fa domande,ancora devono capire che anch'io ho i miei tempi. Il Lunedi non mi devi parlare per ventiquattro ore,il martedi non voglio sentir parola nelle prime dodici ore,poi tutti gli altri giorni che si sussuegono,come minimo da quando mi alzo a mezzogiorno. Prima che senta un'altra volta sgridare mia mamma vi infilo sotto la doccia,immersa nei miei pensieri non mi accorgo che il tempo vola. Esco velocemente,mi vesto,metto un po' di mascara ed esco.
Mentre cammino con le cuffie nelle orecchie verso la scuola sento da dietro una voce molto familiare,la quale però non mi piace affatto.
"Ehi Sam"Mirko. Il ragazzo che..oh meglio non parlarne. Si avvicina a me sorridente come sempre,non so proprio come faccia.
"Ciao" dissi,fredda e acida
"Allora andiamo insieme?" mi chiese con quel sorriso spettacolare che aveva. E io come potevo dirgli di no? Si.è vero,odiavo tutto ciò che mi stava intorno la mattina ma lui..
Ti sei per caso dimenticata ciò che ti ha fatto? Eh?
Sei impazzita?
Oh zitta coscienza. Al cuore non si comanda.
E neanche al cervello!
"Si certo" Rispondo,mimando un sorriso.
"Allora? Non parli stamani? Di solito hai sempre da dire qualcosa" Non mi conosce direi.
"Sai..la mattina non ho molta voglia di parlare,e se ho da dire qualcosa vuol dire che non è buona." Abbassa lo sguardo e fino a quando non arriviamo a scuola non dice piu una parola,come me del resto.
***
Passate le cinque ore interminabili dentro quel che tutti chiamano 'scuola',imbocco una stradina per scorciare. Ad un certo punto sento in lontananza una voce squillante,impossibile non riconoscerla,faccio finta di niente ma continua a chiamarmi.
"Samantha Esposito!" Che voce stridula,penso, cercando di capire cosa volesse da me.
"Samantha! Ascoltami! " Mi giro incrociando le braccia
"Emh..che c'è? Senti dovrei andare a casa quindi vedi di.." Non mi fa nemmeno finire di parlare. Sento i suoi occhi squadrarmi,come se avessi qualcosa che non va quando in realtà è lei quella che dovrebbe guardare,dato i suoi vestiti cosi corti che sembrano maglie.
"Oh piccola Sam,non farti piu vedere insieme al mio ragazzo,sai potrei farti piu male di quanto sembra" Cosa? Ma aspetta..mi farà del male? AHAHAH lei? Ma si dai fammi ridere Laura.
"AHAHAHAHA COSA? Del male tu a me? Credi davvero di esserne capace? Nemmeno riesci a camminare sui quei tacchi alti dieci metri e vorresti fare del male a me? E poi per cosa? Perchè io e il tuo ragazzo...aspetta..ma qualche ragazzo?"Dico energicamente puntandogli il dito contro.
"Mirko. Il mio ragazzo è Mirko. Tu non devi stargli vicino hai capito?"
"Io e Mirko? AHAHAH a me non interessa affato il tuo compagno dal cespuglio di capelli" . Evidentemente io non volevo dire quelle cose però mi sentivo di farlo,si credeva cosi tanto Dio sceso in terra che si meritava una risposta del genere.
"Io ti ho detto che ti farò del male se continuerai a vederlo" detto questo si spostò i capelli indietro e andò via,finalmente.
Dopo quello che era successo,appena entro in casa ci mancava anche mia mamma ha brontolarmi e a dirmene di tutti i colori.
"Samantha! Su forza aiutami,non posso fare sempre tutto io" Dice mia madre indicandomi con il dito di apparecchiare.
"Mamma sono stanca!" Io nemmeno mangio quindi perchè dovrei apparecchiare?
Entro in camera sbattendo la porta e mi butto a peso morto sul letto. Chiudo gli occhi e in quell'istante mi appare una scena di me e Mirko..sempre nei miei pensieri quel maledettissimo sorriso. A distruggere tutto questo momento fu il cellulare.
Mi arrivò un sms da uno sconosciuto..
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Promise? ||IN REVISIONE||
Fanfiction//PROLOGO// Ciao io mi chiamo Samantha,ho 16 anni e abito con mia mamma in una casetta in riva al mare. La gente che abita qui non è normale,tornano a casa alle sei del mattino ubriachi. Il paesino è piccolo e per l'appunto non ci sono tanti miei...