un passo (monologo)parte 11

9 1 0
                                    

Un passo io, un passo tu, dicevi sempre così, ti ricordi? Lo dicevi sempre, come se fosse la versione giusta per risolvere un dilemma. Un passo io, un po' goffa come sono, camminando con caparbietà le scale della vita. Un passo tu, indecisa come sei , con quella tua mano che mi stringeva il cuore. Un passo insieme, come due dannate alla ricerca del vero. Camminavamo questo tragitto insieme, l' una accanto all'altra verso le vie dell' amore. 

Era un po' barcollante il nostro amore , e se pur pieno di complessi noi continuavamo a camminare ,poiché le persone che si amano vedono soluzioni e non ostacoli, ed era proprio questo il marchio della nostra vita. Avevamo tante questioni irrisolte, litigi e sfide , ma quello che ci ha tenuto aggrappate l' una a l'altra è stato l'essere pazze di quello che le nostre anime nutrono insieme, del nostro sentimento. 

Noi ci distinguevamo perché non solo camminavamo, ma correvamo, così forte da scivolare. Abbiamo sanguinato tanto da queste cadute, forse troppo, così tanto da portarci delle lerce cicatrici. E fa strano...Noi che abbiamo sempre parlato di ogni cosa, e ora non parliamo più. Il più grande problema è il fatto di non riuscire più ad aprire il cuore a nessuno dopo te , poiché si dice che se non guarisci ciò che ti ha ferito ,sanguinerai addosso persone che non ti hanno tagliato. Che grande dilemma era la mia speranza dopo il dolore provato, quando cercavo di rimarginare quelle ferite provando a sostituirti, non capendo che appartenersi è sentirsi anche quando le nostre mani non si sfiorano. E io non volevo annebbiare il tuo ricordo, non lo volevo davvero, come quando chiudi una porta ma speri che qualcuno bussi più forte. 

Io volevo continuare a correre ma tu non volevi cadere , e la verità è che quando ci siamo conosciute sapevamo che una delle due avrebbe perso.

UN CUORE FUORI MONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora