Con la forza di non so chi comincio a scendere le scale per niente pronta ad affrontare Moris.
Entro in salotto e subito sia gli occhi di mio padre che quelli dell'alfa sono puntati su di me in assoluto silenzio. Al centro della stanza sono disposte due sedie l'una di fronte all'altra a un metro di distanza. L'alfa mi indica una delle due sedie così avanzo nella stanza e mi vado a sedere sulla sedia ritrovandomi Moris seduto di fronte a me che mi guarda con gli occhi rossi del suo lupo.
Ora, che per la prima volta in vita mia riesco ad osservarli per bene, noto che per quanto siano intensi non lo sono quando quelli di Fenrir che ho osservato attentamente non più di dieci minuti fa.
«Allora la situazione è questa. Axew verrà cacciato dal branco subito dopo il ballo di domani per la sua mancanza di rispetto nei confronti dell'alfa Fenrir. Da quello che ho capito da lui stesso tu non gli avresti mancato di rispetto quindi per te ci saranno delle conseguenze più lievi. A quando mi ha detto l'unica tua colpa è stata quella di trovarti nel posta sbagliato al momento sbagliato in compagnia del lupo sbagliato. Per quanto ti riguarda per quest'anno salterai il ballo d'inverno.»
Vedo gli occhi di mio padre alle spalle dell'alfa spalancarsi e so per certo che vorrebbe intervenire ma non lo farà.
L'alfa si alza e comincia ad avvicinarsi alla porta per uscire.
«Axew non ha fatto nulla di male nei confronti di Fenrir. »
Con queste parole catturo subito l'attenzione di entrambi i lupi nella stanza.
Moris si ferma e si gira di nuovo a guardarmi.
«Cosa vuoi dire con questo? Scegli bene le tue parole.»
Faccio un respiro profondo per cercare il coraggio che non trovo anche se ormai è troppo tardi per avere dei ripensamenti.
«Axew non ha mancato in alcun modo di rispetto a Fenrir. Quando ho visto L'alfa mi sono spaventata così mi sono nascosta sotto Axew e quando Fenrir si è avvicinato a me Axew gli ha ricordato che è vietato toccare i cuccioli. Questa è stata l'unica mancanza di rispetto fatta da Axew. »
L'espressione sul viso di Moris si fa ancora più buia e sotto quello sguardo inizio ad avere la pelle d'oca su tutto il corpo.
«Allora è veramente sciocco. La regola comune a tutti i branchi di non toccare i cuccioli l'ha creata lui. Come poteva pensare Axew che Fenrir se la fosse dimenticata? E in ogni caso non doveva permettersi di rispondere non solo a un alfa in visita nel nostro territorio ma a uno dei lupi originali. »
La rabbia dentro di lui cresce e non riesce a tenere a freno gli occhi del suo lupo che balenano sovrastando i suoi occhi azzurri.
«Fenrir ha creato tutto questo casino volontariamente. Ha detto che vede una fiamma in lui o qualcosa di simile. Vuole che Axew venga cacciato dal branco per prenderlo con lui.»
«Silenzio! »
Le mie parole non devono essere gradite all'alfa che sbotta urlando e fermando la mia versione dei fatti.
«Non so chi ti credi di essere per accusare Fenrir di tutto questo ma sappi che quello che è successo oggi ha rischiato di compromettere gravemente l'integrità stessa del nostro branco. Tu ed Axew dovreste solo ringraziare che Fenrir non abbia deciso di uccidervi tutti e due sul momento stesso. A lui non importa che tu sia una cucciola e che lui magari ha parlato con le migliori intenzioni. Parliamo di un lupo che nei secoli ha compiuto genocidi. Tutti gli alfa che si sono azzardati a sfidarlo sono morti e i branchi li hanno seguiti. Detto ciò ti consiglio di non dire mai più una parola di questo con nessuno e lasciamo cadere tutto nel dimenticatoio.»
Vorrei continuare a dire la mia come sarebbe giusto fare ma non ci riesco. L'energia dell'alfa nella stanza è troppo forte e anche quella di mio padre piuttosto seccato della situazione non mi aiuta per niente.
«Ah e un'ultima cosa. Non uscite dal villaggio finché il branco di Fenrir non lascia il territorio. È un consiglio per il vostro bene. »
L'alfa esce dalla stanza e poi dalla mia casa.
Resto in silenzio mentre con la coda dell'occhio continuo a guardare la figura di mio padre in piedi dall'altra parte della stanza. È immobile da prima tant'è che sembra ormai una statua.
Si avvicina a passo svelto a me e sentendo la sua energia vengo assalita dalla paura.
Scatto in piedi e corro verso la porta. Appena esco gli occhi di tutti i lupi del mio branco e di quello di Fenrir sono puntati su di me. Richiamo la mia lupa e comincio a correre senza una meta ben precisa, mi basta restare lontano da tutti. Sento mio padre chiamarmi ma non mi volto, non voglio vederlo ne tantomeno ascoltarlo.
Corro più forte che riesco tuffandomi presto in mezzo agli alberi del bosco che circonda il villaggio e sento alle mie spalle diversi ululati.
Nella mia corsa incrocio un gruppo di lupi dell'altro branco e una volta passati cominciano a rincorrermi ringhiando.
Accelero il più possibile ma la neve alta mi impedisce di correre come vorrei. I lupi cominciano ad avvicinarsi sempre di più a me e le loro zanne sguainate mi incutono sempre più terrore.
Un basso ringhio proveniente da un punto molto lontano da me e i lupi si fermano improvvisamente.
Non me ne preoccupo più di tanto e continuo a correre come se non avessero mai smesso di inseguirmi.
Alla lunga le zampe cominciano a stancarsi, il fiato si fa sempre più corto e il cuore comincia a non reggere più il ritmo così decido di fermarmi.
Mi guardo attorno nel buio della notte ormai calata da diverse ore e decido di andare a stendermi ai piedi di un grosso albero.
Pulisco un po' le sue radici dalla neve e poi mi ci accuccio distraendomi a guardare la luna alta nel cielo e quasi piena.
Chiudo gli occhi godendomi la pace assoluta che mi circonda e mi lascio cullare da essa.
Apro gli occhi e vedo di fronte al mio muso le zampe di Axew.
Mi guardo intorno e vedo il fiume alla nostra sinistra e Fenrir sulla destra.
So già come andranno le cose se me ne starò ferma così mi alzo in piedi al fianco di Axew guardando Fenrir dritto negli occhi.
"Vai via! Non prenderai Axew con te!"
Uso tutta la mia forza del alzare il pelo della schiena e comincio a ringhiargli mentre al mio fianco non c'è nessuno che mi aiuta.
Axew non è più li con me. Smetto immediatamente di ringhiare e comincio a guardarmi intorno in cerca del suo lupo.
«Che succede cucciola? Sembra che ti manchi la terra sotto ai piedi. »
Ormai consapevole che Axew non è li con noi smetto di cercarlo con lo sguardo e mi giro di nuovo verso Fenrir che ora non mostra più il suo lupo ma si mostra solo come un semplice umano.
" Sei così sicuro di te da volermi affrontare da umano?"
Si mette a ridere e quella risata buia mi spaventa facendomi tremare per qualche istante le gambe ma mi ricompongo il prima possibile.
«Non mi affronterai ne da umano ne da lupo. Il tuo amico è andato via e lui è l'unica cosa che ti da la forza, senza la sua presenza al tuo fianco non vali nulla. D'altronde è per questo che credi di essertene innamorata, pensi addirittura che la luna vi riconoscerà come compagni, ma la verità è che l'unico motivo per cui provi tutto questo è che hai paura di restare da sola. »
Non è così, io sono certa di amarlo realmente.
Comincio a indietreggiare e a quel mio gesto lui comincia a avanzare a passo molto più svelto del mio.
Concentro il mio sguardo sulla sua figura e vedo tutto il bosco intorno a lui sfocarsi e tutto diventa buio per un attimo.
Apro gli occhi e vedo il bosco buio intorno a me e di Fenrir grazie alla luna non c'è nessuna traccia.
Appoggio nuovamente il muso sulle zampe e provo di tornare a dormire finché la mia attenzione non viene catturata da dei passi. Sebbene la neve attutisca i rumori intorno a me li sento distinti e pesanti.
Riapro gli occhi e mi guardo intorno trovando la sagoma di Fenrir in piedi alle mie spalle. Scatto in piedi. Provo di alzare il pelo e ringhiare come ho appena fatto nel mio sogno ma non ci riesco, quegli occhi rossi che nel buio brillano mi bloccano completamente.
"Rilassati cucciola, non intendo farti del male."
Avanza di un passo e io istintivamente indietreggio di due. Lui nota questa mia reazione e si ferma sul posto.
"Me ne hai già fatto abbastanza non credi?"
"A cosa ti riferisci? Ti riferisci forse all'espulsione di Axew dal tuo branco? Non ti sei forse accorta che in verità non ho mentito al tuo alfa per farlo espellere?"
Ripenso alla conversazione che ho avuto questo pomeriggio con Moris ed effettivamente non ha detto nulla di diverso da ciò che è successo.
"Ho colpito nel segno non è vero? Non ho inventato nulla con il tuo alfa, te l'ho detto solo per vedere cos'avresti fatto. Ti avevo esplicitamente detto di non dire nulla al tuo alfa ma tu l'hai fatto lo stesso. Come mai?"
Posta la domanda richiama il suo lupo assumendo di nuovo la sua forma umana. Del lupo che avevo di fronte rimangono solo quei due rubini rossi che ha al posto degli occhi e dopo pochi secondi anche quelli sono scomparsi dietro a degli occhi castani.
"Era la cosa giusta da fare"
Si mette a ridere e solo per un istante distoglie il suo sguardo dal mio.
«Perché? Perché pensi di esserti innamorata di lui? La verità è che hai rischiato la tua vita per un lupo qualsiasi quando domani sera al ballo d'inverno incontrerai il tuo compagno dimenticandoti di lui in qualche secondo. »
Per l'ennesima volta vorrei ringhiargli contro ma come sempre mi blocco. Sul viso gli compare un ghigno veloce e poi ringhia lui al posto mio. Istintivamente mi siedo. Comincia a camminare verso di me e il cuore ricomincia a battere all' impazzata. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio muso quando gli occhi del suo lupo riemergono e la mia lupa si nasconde dentro di me per lo spavento.
Sono nuda umana seduta per terra in mezzo alla neve al cospetto di uno dei lupi originali.
Si inginocchia di fronte a me e allunga una mano verso il mio viso e poggiandomi due dita sotto il mento mi costringe ad alzare lo sguardo e a guardarlo dritto negli occhi rossi. Vengo pervasa dai brividi e non credo che siano dovuti solo al freddo.
«Proprio non riesco a capirti, dentro di te brucia una fiamma potentissima, ma non riesci a lasciarla emergere, preferisci soffocarla nel profondo e apparire debole. Se riuscissi a sfruttarla mi saresti addirittura più utile del tuo amico. Peccato. »
Ritrae la mano lasciandomi il mento e distolgo subito lo sguardo dal suo. Si alza e comincia a caminare nella direzione da cui è venuto.
«Cosa ti fa pensare che io non sia realmente debole? »
«Perché vedo la vera natura dentro di te, dentro la tua lupa.»
Si ferma in piedi girato di spalle e alza il volto rivolgendo il suo sguardo alla luna che ci illumina.
«Richiama la tua lupa e tornatene a casa. Finché il mio branco sarà in giro il bosco non sarà sicuro per te. Il tuo alfa ha già provveduto ad avvisare tutto il tuo branco, ma forse si è dimenticato di avvisare te. Quella più in pericolo. Quella che tutto il mi branco sta cercando. Tanto ci rivedremo presto al ballo di domani.»
«Non penso proprio. Mi è stata vietata la partecipazione per quest'anno. »
A quelle parole richiamo subito la mia lupa e comincio a correre a più non posso verso casa, lasciandomi alle spalle un Fenrir con la faccia alquanto perplessa e seccata, ripensando ai lupi che avevano iniziato a rincorrermi all'andata.
Attraverso il bosco e il villaggio senza incontrare nessuno fino alla porta di casa mia.