La testa mi girava, le gambe le sentivo pesantissime come se, pian piano stessi perdendo la capacità di controllarle, tutto in torno a me sembrava rallentato, non riuscivo nemmeno ad 'abbassare la testa per cambiare canzone sul telefono, il mio equilibrio fisico era decisamente compromesso, tutto il mio sistema nervoso in quel momento era completamente in tilt. Piano piano rallentai sempre di più, perdendo così di vista il gruppo.
Decisi di fermarmi del tutto, mi accasciai per terra con la schiena appoggiata ad un albero, ero abbastanza imboscata in modo che nessuno mi potesse vedere.
Tolsi le cuffiette per percepirmi di più nell'ambiente, il mio respiro si fece sempre più veloce, mi resi conto che ormai, ero in pieno attacco di panico. Trattenni il respiro per alcuni secondi, come per riuscire ad 'azzerare il mio corpo e la paura che in quel momento mi stava circolando, portandomi a quello stato dissociativo dove tutto mi sembrava solo un sogno.
Grazie agli studi di psicologia e all'aiuto di Josè, riuscivo a dare un nome a ciò che stavo vivendo. Ero immersa in uno stato di derealizzazione completo, un'esperienza pura e spaventosa, come se fossi intrappolata in un sogno inquietante, incapace di trovare via d'uscita.
Pian piano mi tranquillizzai, preparai un drum e lo accesi. Rimisi le cuffiette e mi abbandonai alla stanchezza mentale che cominciava a prendere il sopravvento.
Il telefono squillò e sullo schermo, c'era il nome del mio migliore amico.
-"Pronto." Dissi trovando un po' di energia.
-"Xila, ma dove sei?" Chiese Bryan.
-"Mi sono fermata nel parco, ho avuto un altro episodio però ora sto meglio."
-"Sei sicura? Non voglio invadere i tuoi spazi senza chiedertelo, perciò se vuoi ti raggiungo".
-"No Bryan davvero, tranquillo, ti ringrazio ma ho solo bisogno ti stare un po' per conto mio, sappi che non ce l'ho con te".
-"Tranquilla lo so, non mi devi spiegazioni, dirò a Luca che sei tornata in reparto per stare un po' per i fatti tuoi però davvero, se hai bisogno chiamami".
-"Va bene, grazie Bryan, a più tardi."
-"A dopo!" Concluse poi la chiamata.
Mi alzai con calma da terra decisa a fare un salto da Neven, per comprare qualche lattina di Hantick's e alleviare tutto quel malessere.
STAI LEGGENDO
Room 43
Mystery / ThrillerIn una clinica psichiatrica dove i confini tra realtà e follia si scontrano, Xila, tormentata dalla morte del fratello, si ritrova invischiata in una serie di omicidi ed enigmi intricati. Con l'aiuto del suo migliore amico Bryan, dovrà combattere c...