39. Dove sei? In che parte del mondo?

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Marco POV 

"Andre smettila di guardarmi con quello sguardo da: abbiamo fatto sesso e vorrei rifarlo."

La faccia del più piccolo era inequivocabile, così come la mia risata leggera che voleva smorzare l'atmosfera rovente. Perché se non ci fossero state così tante sovrastrutture nei miei pensieri in quel momento, sicuramente mi sarei lasciato andare nuovamente e avrei continuato a farlo per i successivi giorni, ma non me lo potevo permettere, soprattutto perché ora che ero lucido non riuscivo a smettere di pensare ad Alessandro e al fatto che per quanto potesse piacermi quel ragazzino davanti a me, non sarebbe mai stato il moro, almeno non per me.

"Marco te l'hanno già detto che sei pesante?" Lo disse dolcemente ma per me fu quasi come una pugnalata.

"C'era qualcuno che sosteneva questa cosa."

"Alessandro?" Chiese Andrea senza nessun tipo di fastidio dipinto sul volto. Non capivo se il suo fosse uno sforzo, oppure se fosse realmente così tanto buono.

"Si, esatto."

Avrei voluto proseguire il discorso, ma non lo avrei mai fatto per paura di fargli del male.

"Come ti senti al riguardo?"

Feci una smorfia. "Rispetto a cosa?"

Lui rise leggermente. "Non fingere di non capire, se non vuoi parlarne ok, ma dillo."

Sospirai leggermente, continuando a guardarlo con sospetto. "Ma io non voglio ferirti."

"Mi feriresti se mi dicessi bugie, ma tu sei sempre stato chiaro con me. Sono io che mi sono innamorato di te comunque."

Lo disse con una leggerezza e una facilità, che gli invidiavo. Per me era anche difficile anche solo ipotizzare un sentimento per qualcuno, a lui invece veniva così semplice, che quasi faceva sentire anche te leggero. Era quel tipo di leggerezza che non era in alcun modo negativo, ma al contrario ti lasciava in bocca quel sapore di bellezza assoluta.

"Io.." borbottai ma lui neanche mi fece continuare, sembrava non interessato alle mie parole in quel momento.

"Parlami di Ale."

"Mi hai appena detto che sei innamorato di me e io perché mai dovrei parlarti di lui?"

Lo osservai mentre con un sorriso stampato sul viso mi si avvicinò e mi fece una carezza in pieno viso.

"Non è colpa tua se non provi la stessa cosa."

Chiusi gli occhi leggermente e mi feci cullare dalla sue carezze, che finirono troppo presto.

"Parlami di lui, di quello che senti."

Feci un cenno secco con la testa, non lo avrei fatto, anche se avessi voluto in quel momento l'ultimo dei miei problemi era Alessandro. Nonostante fosse il mio unico pensiero fino a qualche minuto prima, ora era come se in qualche modo mi fossi anche dimenticato della sua esistenza. Sembrava un paradosso tutto quello, ma mi sentivo confuso, inerme. Sapevo che quella nottata con lui fosse stata completamente sbagliata, ma non sapevo che avrebbe portato con me una confusione nella testa, come quella che sentivo in quell'istante.

"Non lo farò Andre. Non parlerò di questo."

Lui mi guardava, i suoi occhi trasudavano amore e lo sentivo come un brivido sulla pelle.

-

Andrea stava per lasciare casa mia, io non riuscivo a dire nulla, non riuscivo a mettere fine a tutto quello che sentivo in quel momento.

"Marco, lo so che non ci vedremo per un po'. Posso quindi chiedere una cosa?" Sospirò molto vicino a me, per salutarmi.

Annuisco, sapendo che la confusione probabilmente derivasse proprio da quella consapevolezza, che come sempre lui aveva avuto il coraggio di dire con serenità apparente.

Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora