❄️16- Il tanga

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Pain is only relevant if it still hurts

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POV's Alhena

«Posso farti una domanda strana?», Edwin si appoggia al treppiede puntando il gomito e piegando il braccio in modo da reggere il lato destro della sua testa. «A cinque giorni dal tuo arrivo, ti senti più una dello STAFF o un'invitata?».

Abbandono il pennello dentro il bicchiere d'acqua. «Tu e Primrose, più di tutti gli altri, mi avete fatto sentire un'invitata. E per un'attimo ho persino confuso il mio ruolo in questo evento. Adesso sono sicura di essere parte dello STAFF tanto quanto il fotografo e i ragazzi del catering».

«Scusa se mi permetto, ma io ti vedrei bene in altre vesti», diminuisce la poca distanza che ci separa, «Non ti ho mai guardata sotto la stessa luce della Wedding Planner o dei musicisti».

Arrossisco. «Sotto quale luce mi vedi?».

«La stessa sotto cui sono io», dichiara impudente, fermandosi a qualche centimetro da me. I suoi occhi a mandorla, scuri e densi come pozzi di cioccolato fuso, balzano da una parte all'altra della mia pelle. «Resterei a guardare i tuoi nei per ore».

Inspiro, profuma di legno e more, e sorrido, apprezzando la sua vicinanza. «Ci stai provando con me?».

«Al cento per cento».

«Se ti permettessi di corteggiarmi accenderesti una bomba, e tu solitamente le disinneschi».

Edwin mi si avvicina ancora, i nostri corpi quasi a contatto. «Sì, ma sono pur sempre un ragazzo di ventidue anni».

Benché Zachary e Caleb non siano qui, sento i loro occhi addosso. Eppure non voglio respingere Eddy. Lui mi attrae.

«Alhena!», Zachary giunge alle spalle di Eddy. Scocca un'occhiata sfuggente all'amico prima di tornare a guardare me. «Coraline mi ha detto di chiederti se ti va di unirti al lancio del bouquet».

«Io? Va-va bene».

Edwin assottiglia le labbra. «Attenta, se prendi il bouquet rischi che ti chiedo di sposarmi», mi fa l'occhiolino.

Paonazza in viso, perdo l'uso della parola; reagisco con un sorriso imbarazzato. Guardo Zachary di sfuggita: è sconvolto forse più di me. Aumento il passo, intanto che i due ragazzi rimangono a conversare a ridosso della mia strumentazione da disegno.

«Ci sei anche tu!», esclama Prim, vedendomi.

Mi unisco al gruppo alle spalle della sposa concentrata a tenere alte le braccia. «È stata tua sorella».

A un metro da noi, Pervinca mi getta un'occhiata acida. Se fosse una strega mi avrebbe già trasformato in un disgustoso bagarozzo e poi calpestato fino a ridurmi in poltiglia.

CI SCOMMETTO UN BACIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora