Capitolo XIV

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[POV SHANNON]

Ma che coglione!

Lasciai amareggiata la festa che fino a quel momento aveva alleggerito i miei pensieri.

Nell'uscire frettolosa, mi scontrai con Daryl che era seduto sulle scale del portico. Non lo considerai e corsi fino a casa.

"Shannon! Dove vai?" mi chiese in lontananza. Poi sentii la stretta ad un braccio. "Shannon, cosa è successo?", chiese apprensivo.

Non riuscivo a parlare, la voce in gola era bloccata e le lacrime erano arrivate agli occhi. Lui capì.

"Ora gliela faccio vedere io!" gridò girandosi, ma lo bloccai prendendogli la mano, così, come ci incontrammo per la prima volta mesi fa.

"No Daryl, lascia stare, non ne vale la pena ormai, è accecato dal potere di controllo", confessai la mia preoccupazione. Daryl si incupì in volto, come se avesse capito già di cosa stessi parlando.

Lo abbracciai forte e lui mi strinse forte a sé, affondando il naso nell'incavo del mio collo. Era così burbero e dolce allo stesso tempo.

Che scema, mi sarei potuta innamorare di lui invece che di un uomo che non mi desiderava al punto tale da acquietare la propria mente e costruire qualcosa, con me, qui, ora.

"Ti prego Daryl, voglio solo dormire. All'in domani dovrò essere di guardia alle sei, Deanna mi ha dato il compito di stare sulla torretta appena fuori le mura".

Daryl spalancò gli occhi a quelle parole.

"Ma è pericoloso!" esclamò.

"Non preoccuparti, all'ingresso vi è una porta blindata e poi ci sono tre piani di scale e ad attendermi un bel fucile di precisione", sorrisi tra le lacrime.

L'arciere allentò la presa ed io tornai a casa, tuffandomi sul morbido letto, nella stanza di Michonne, separato da quello di Rick solo da qualche metro.

Il giorno seguente indossai pantaloni militari ed una t-shirt di cotone nera. Raccolsi gli ormai lunghissimi capelli in uno chignon morbido, in modo che non potessero darmi fastidio. Raggiunsi la postazione di guardia dopo che Spenser aprì il cancello con un ampio sorriso.

Aprii la pesante porta e salii le scale in fretta. Mi posizionai ed impugnai il PSG-1, regolai il mirino e iniziai a perlustrare dall'alto la zona.

Stavo abbattendo dei vaganti ammassati sul lato ovest delle mura, quando intravidi Rick. Stava parlando di nuovo con quella Jessie, davanti alla sua villetta, ma rimasi di sasso quando lui, nel salutarla, le baciò la guancia.

Altro che potere, era lei il motivo del suo temporeggiare nei miei confronti.

Era quasi ora di smontare il turno, quando Rick salì sulla torretta dove ero appostata.

"Che ci fai qui?", chiesi stizzita. Lui si accigliò

"Volevo accertarmi che questo posto fosse sicuro, per te".

"E che ti importa! Lasciami stare, so cavarmela da sola senza il tuo aiuto!" abbaiai.

"Ma che ti prende Shannon, che significa? Chi ti dice che non mi importa di te??" disse alterandosi ed avvicinandosi sempre più.

"Ma falla finita e ammettilo!", scesi veloce giù per le scale. "Spenser apri!" gridai forte, mentre infilzai col coltello due teste molli presenti proprio lì fuori.

Sentivo i passi di Rick venirmi dietro e appena dopo il cancello mi voltai verso di lui puntandogli il dito. "Stai alla larga da me, chiaro!? Stasera stessa mi trasferisco da Carol!".

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